È tutto mio!!!!!

“È mio! È mio!” è una tipica frase dei bambini dell’età compresa tra i 18-36 mesi. È una modalità che utilizzano per segnare il territorio quando avvertono la presenza di altri pari che potrebbero prendere l’oggetto conteso. I bambini hanno bisogno di sperimentare anche il sentimento di gestione della frustrazione mediante il quale apprendono che non è sempre tutto loro, ma vi sono anche altri bambini con le stesse intenzioni ed esigenze. L’intervento dell’adulto di solito è quello di dire: ” no,non è tuo, lascia il gioco al bimbo”. Dal nostro punto di vista psicopedagogico proponiamo di:

– non intervenire subito ma fare in modo che i bambini (anche se piccoli) possano cavarsela in modo (quasi) autonomo, sperimentando anche il sentimento di frustrazione e fallimento che permette loro di crescere.

– Raccontare ai bambini ciò che e’ accaduto in modo semplice e preciso. Non temere il pianto del bambino (pianto di rabbia perche’ vuole il gioco tanto conteso e pianto di delusione perche’ non gli è stato concesso) rappresentano occasioni utili di confronto e di ragionamento.

– Restituite la giusta importanza e il giusto valore. Non far frequentare altri bambini perché abbiamo un bambino che potrebbe arrabbiarsi facilmente non ci sembra educativo. Il tempo e l’autorevolezza sono da sempre due ottimi strumenti.

E’ tutto mio!?…..

Quante volte abbiamo sentito la frase: “è  tutto mio”?! Noi tantissime volte..ma ogni volta, con ogni bambino è sempre affascinante osservare il tipo di reazione. Di solito il bambino in questa fase manifesta tutta la sua onnipotenza e mostra all’adulto le sue competenze (talvolta anche minatorie) sottoforma di capricci e segni di opposizione. Crediamo sia importante, in questo periodo, accettare e accogliere i segnal di sfida, non in modo passivo (“vuole fare così poverino è piccolo”), piuttosto attivando un atteggiamento di ascolto in grado di interagire e offrire al bambino un limite di cui ha bisogno. Non è sempre “tutto tuo”, il nostro obbiettivo è anche quello di insegnare a cedere e a dare per il puro piacere, senza nulla in cambio! È importante che i piccoli possano confrontarsi con altri pari e sperimentare il senso del “mio” e del “tuo”, talvolta accompagnati dalle figure adulte in grado di proteggere e mediare, ma anche apprendendo dall’ esperienza data dalla semplice convivenza. Come tutte le cose, si tratta di fasi di crescita che attraversano tutti i bambini, sta a noi adulti saperle osservare e attribuirgli il giusto peso. Spiegate e verbalizzate sempre ai bambini le vostre azioni, così facendo impareranno col tempo a capire ciò di cui state parlando. È difficile a 12-18 mesi cedere i propri giochi e aspettare pazientemente che l’interlocutore di fronte non li tocchi! È più facile e istintivo urlare: “Mio!!!!” Per evidenziarne bene il possesso e delimitare meglio i confini…