I bambini danesi sono più felici

libro

I bambini danesi sono davvero i più felici? Secondo un lungo studio durato 10 anni sembra proprio di sì. Vediamo come mai: In primo luogo pare che i bambini danesi vivano il tempo libero in modo diverso dai nostri. Stanno all’aria aperta (sempre e comunque) e sono abituati fin da piccoli a giocare (anche senza niente) e in gruppo anche con bambini di diverse età. Perchè poter giocare tanto aumenta la creatività e la fantasia e aiuta il bambino a scoprire e affrontare la dimensione della noia in modo più costruttivo. A scuola i bambini vengono valorizzati a prescindere, al di là del risultato ottenuto.Questa modalità andrebbe applicata da tutte le culture poichè offre un grande sostegno e aumenta il senso di fiducia del bambino e dell’adulto che diventerà. I genitori sono importanti per la crescita e lo sviluppo psicofisico del piccolo ma spronano all’autonomia e all’indipendenza senza lodare all’infinito il bambino anche quando sta compiendo qualcosa di assolutamente normale. Il bambino va seguito e sostenuto in modo concreto mediante l’esempio e il dialogo costante. L’affetto, la condivisione, il continuo gioco di squadra e la famiglia sono tutti elementi preziosi che arricchiscono l’animo secondo gli autori.

Il libro ci è piaciuto perchè: offre uno spaccato di Danimarca positivo e costruttivo che ci mostra come affrontare in semplicità anche le paure più grandi senza dover nascondere o mimetizzare le proprie fragilità e insicurezze. Strumento utile e consigliato per i genitori e gli insegnanti.

Dubbi di mamme: pianeta nido…

Abbiamo ancora qualche mamma che ci scrive e ci spiega i suoi dubbi amletici su che tipo di struttura scegliere. Noi non possiamo scegliere al vostro posto, e lo ripetiamo ancora:  i consigli e le scelte son sempre soggettive.

Possiamo però fornirvi dei piccoli parametri per far in modo che la scelta e la selezione avvenga quasi in modo semplice e immediato. L’asilo nido per il vostro bambino deve essere:

–  un luogo pulito e curato, possibilmente con un’attenta selezione dei giochi, privilegiando il legno e i materiali naturali alla plastica

– ma soprattutto un luogo in cui vi sentiate accolti e capiti, perché i vostri timori e dubbi possano essere condivisi all’interno della struttura con le educatrici e la coordinatrice o psicologa o pedagogista di riferimento

– deve essere luminoso, anche se le educatrici saranno la ‘vera luce’ come ci ha insegnato M.Montessori. Dovranno perciò essere in grado di capire il piccolo e fornirgli gli strumenti giusti per crescere,giocare e relazionarsi coi pari.

– deve essere un ambiente che emana calore e fiducia dove sarete felici  e orgogliose di lasciare al mattino il vostro bambino in mani sicure e sagge.

Se avete ancora dubbi, però siamo qui!

 

 

 

 

 

Conciliazione e work-life balance….

 

Mammechefatica ha partecipato ieri ad uno dei tanti appuntamenti all’interno del Social Media Week, dal 18 al 22 Febbraio a Milano.

Il titolo dell’incontro era: La città che dà spazio al tempo:conciliazione e work-life balance. Hanno partecipato e raccontato le loro esperienze: A. Visentini di Variazioni, srl – R.Zezza, co-fondatrice di piano C –  C.Jesi di Radiomamma e A. Manfreda di Donna Moderna.

Si è discusso sulla fatidica tematica della conciliazione lavoro-famiglia, del perchè le donne, in Italia, dopo la maternità siano costrette a lasciare il posto di lavoro e solo una piccola percentuale invece continua.., ci si è chiesto quanti anni ancora si dovrà aspettare per arrivare ad un cambiamento culturale e mentale…

“L’idea di lavorare insieme e rilanciare insieme anche un concetto di felicità può essere non solo un’idea ma anche diventare un’azione concreta..”( come sostiene R.Zezza che propone infatti l’idea di piano C come terza soluzione di lavoro più famiglia).

Il processo di cambiamento all’interno delle imprese – sostiene A.Visentini – è già avviato, ma c’è ancora tanto da fare..bisogna contribuire a cambiare la mentalità e far capire che ad esempio col telelavoro si può lavorare anche da casa e ancora meglio, in modo più produttivo…la scrivania e l’ufficio del capo sono superati”.

Mammechefatica condivide pienamente, e sostiene che per arrivare ad un cambiamento radicale dal punto di vista collettivo bisognerebbe iniziare come succede all’estero già da anni, con un lavoro di preparazione e prevenzione anche per quanto riguarda la Genitorialità…perchè un genitore preparato, è un genitore consapevole, e soprattutto un genitore responsabile. Se ci si impegnasse Tutti un poco di più probabilmente vivremmo meglio,in modo diverso con problemi più ‘leggeri’ e gestibili.

La sfida sta a noi, e soprattutto il messaggio che vogliamo trasmettere ai figli.

Pensiamoci bene…