Come stanno le educatrici?

 

Ci chiediamo questa volta come stanno le educatrici, che pensieri hanno, come procedono gli ambientamenti e che tipo di stanchezza avvertono. Perché è fondamentale trovare dei momenti di ascolto, di condivisione delle fatiche educative. Fatevi aiutare, anche perché serve per crescere e migliorarsi. Se le attività di formazione e supervisione vengono svolte in modo sistematico ne giovano tutti: gli staff educativi, l’atmosfera del gruppo classe, i bambini e le famiglie. Non ci sono controindicazioni anzi!!!!!!! Che ne pensate?

 

Buon anno educativo a tutti

Buon anno educativo a tutti i bambini, le famiglie e tutti gli operatori del settore: nella speranza che possa essere un anno decisamente più snello e leggero del precedente che per molti genitori e strutture è stato un vero incubo..e vorrebbe essere solo un lontano ricordo. È importante partire carichi: riuscire a calibrare le energie e dare il meglio in questo periodo difficile per gli inserimenti e gli ambientamenti dei nuovi arrivati. Sappiamo bene quanto è difficile salutare i genitori e lasciarsi guidare dalle nuove figure educative, ma con la giusta alleanza nido-famiglia e con la giusta dose di pazienza dei genitori presto si supera anche questa prima fase ricca di ansie e timori.

Stiamo preparando una serie di video in partnership con Lallobaby per spiegarvi le mosse giuste per gli inserimenti

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Per le Educatrici, Gestrici e chi si occupa di Prima Infanzia

Questo post è esplicitamente pensato per le Educatrici e Gestrici in ascolto. È un periodo faticoso, nel pieno degli inserimenti e ambientamenti che hanno a che fare con i pianti più tosti, magari i più difficili del vostro percorso professionale. Ricordiamoci però proprio in questa fase delicata anche il punto di vista dei genitori: di tutte le mamme e i papà che ogni mattina lasciano i loro piccoli piangenti. Prima di offrire loro un supporto pratico e concreto è necessario capire, osservare senza giudicare. Essere e porsi in continua ricerca, a caccia di nuove prospettive senza limitarsi alla propria: questo e’ il  nostro principale obiettivo. È anche un periodo frustrante, perché ancora non si è in grado di potersi esprimere in modo completo dal punto di vista delle attività e proposte educative.  Poter creare anche solo un cerchio e proporre una canzone, attirare l’attenzione, può essere una sfida non da poco. Ma va raccontato alle famiglie anche questa fase di transizione, senza dare nulla per scontato anzi per aiutare a essere meglio capiti. E poi ancora: lavorate giorno dopo giorno con un obbiettivo preciso ma nel contempo senza troppe aspettative, questo aiuta a capire meglio le reali esigenze del gruppo dei bambini/o del singolo individuo da non confondere mai con le nostre specifiche esigenze e desideri. Spesso si tende a mescolare le aspettative e si finisce per perdere di vista quel senso di oggettività necessario per avere una visione d’insieme e di futuro fondamentali per chi lavora alle prese con la cura dei bambini.

 

Inserimento al nido: come affrontarlo

Come affrontare al meglio l’inserimento al nido? Sappiamo bene che si tratta di un’avventura tanto emozionante quanto faticosa non solo per il piccolo ma anche per tutto l’entourage familiare. È importante cercare di vivere questa fase iniziale con la massima serenità senza far ricadere sul bambino le nostre ansie o perplessità (indipendentemente dal tipo di inserimento prescelto: tradizionale o svedese l’importante è seguire certe modalità che possano dare al bambino la giusta dose di fiducia e sicurezza).

  • datevi tempo: se i primi giorni fossero disastrosi non significa che in assoluto non è pronto e che il piano è fallito. Occorre tanto tempo prima di trovare stabilità e sicurezza in un nuovo ambiente
  • se a casa è molto insofferente e cerca sempre il vostro contatto anziché preoccuparsi offrite loro la possibilità di stare con voi: sarà la migliore soluzione per rassicurarli
  • evitate di fare paragoni con gli altri pari poiché ognuno ha davvero la sua storia e le sue esigenze specifiche
  • la mamma e il papà tornano sempre: nessuno viene abbandonato al nido
  • il nido diventera’ nel corso del tempo un posto piacevole dove fare nuove conquiste: ora invece può essere visto come luogo ancora pieno di minacce e insidie
  • valorizzare il nido anche a casa: raccontate l’esperienza di ogni giorno cercando di cantare la stessa canzoncina o di riproporre un medesimo gioco o attivita’
  • cercate di limitare le vostre aspettative e di seguire le indicazioni delle Educatrici che vi guideranno con la loro esperienza
  • prestate attenzione al momento del distacco: un forte forte abbraccio e via decisi (anche se sappiamo col cuore in gola e mille sensi di colpa..) anche se il piccolo fosse in lacrime è meglio piuttosto che posticipare o illudere il bambino di stare ancora con lui o peggio ancora non salutarlo per evitare che pianga
  • verbalizzare questo cambiamento in modo sereno e naturale:” dai che tra poco starai bene e poi non vorrai più uscire!” Un atteggiamento da parte nostra coerente e ottimista sarà di fondamentale importanza per condurre al meglio questo momento così intenso e delicato allo stesso tempo
  • Avanti Mamme & Papà tocca a voi!!!!

Si ricomincia: che emozione!

 

Finalmente si ricomincia! Mercoledì 7 Aprile riapriranno gli asili e le scuole (fino alla prima media) in tutte le regioni, rosse incluse. È un segnale importante per tornare a dare un po’ di respiro anche alle famiglie che ancora una volta si sono occupate H24 dei figli. Siamo convinte che i bambini e i ragazzi siano contenti ed emozionati di poter tornare in presenza! Non preoccupatevi però se notate qualche segnale di ansia la sera prima o la mattina stessa: ritrovarsi in video con la  DAD non ha lo stesso effetto del rivedersi di persona, mettiamo in conto che possa emergere un po’ di ansia da prestazione anche tra i preadolescenti. Per i piccoli del nido potrebbe esservi un momento iniziale di disorientamento, giusto il tempo di riconoscere il volto delle Educatrici, le loro voci e l’ambiente di gioco. Siate saggi nel rassicurare i bambini e al momento indicato salutarli in modo deciso e convinto anche se dovessero piangere e faticare ad accettare di entrare. I bambini sanno comunque riconoscere subito il contesto che li ha accolti, gli spazi, il gruppo dei pari, i giochi. Avranno voglia di stare insieme e ricostruire la routine e l’atmosfera che tanto gli è mancata in questo lungo letargo.  Sara’ fondamentale per tutte le fasce d’età potersi ritrovare, giocare, cantare e perché no anche litigare finalmente INSIEME.. 

Bentornati Bambini si ricomincia!

Bentornati a tutti i bambini, i genitori e le educatrici e insegnanti che da domani ricominciano la quotidianità a scuola dopo le festività natalizie. Mettete sempre in conto che dopo qualche giorno di vacanza (anche se trascorsi in casa per i bambini è sempre una piacevole occasione per stare con voi) potrebbero avere un po’ di malinconia nella fase del distacco mattutino. Ma con un atteggiamento sicuro verso il piccolo da parte vostra e dell’adulto che lo accoglie si risolve facilmente dato che si tratta di un ritorno verso un ambiente già conosciuto ed esplorato. Importante però: mai negare la difficoltà del piccolo piuttosto aiutarlo a superarla insieme anche nei giorni a venire. Tentiamo anche un Bentornati ai ragazzi delle Superiori che torneranno a scaglioni in presenza al 50%. Ci auguriamo possano tornare a pieno ritmo perché è davvero imbarazzante non trovare altre soluzioni e lasciarli a casa, senza considerare tutte le conseguenze da un punto di vista sociale e relazionale (senza tralasciare l’aspetto pratico dell’organizzazione e la gestione della quotidianità a casa con stanze e schermi da condividere). Speriamo che l’anno possa davvero iniziare al meglio (nonostante la situazione) per tutti, nessuno escluso. Un pensiero va anche ai piccoli che quest’anno per vari motivi non partecipano alla vita del nido o della scuola dell’infanzia: cercate di favorire e promuovere in un contesto sicuro una continua socialità con altri pari per offrire loro occasioni di gioco e scambio di esperienze sempre fondamentali per crescere.

Si ricomincia…

 

  • A tutte le strutture socioeducative che da oggi riapriranno i battenti per accogliere i bambini, va il nostro pensiero. Da oggi più che mai occorre un forte senso di organizzazione, prudenza, senza far mancare ovviamente un po’ di sana emozione e di entusiasmo che ogni ripartenza ci regala. Non preoccupatevi se i bambini possono sembrarvi un po’ emozionati o irrigiditi è comunque trascorso tanto tempo, e ritrovarsi sarà inevitabilmente un’esperienza strana, quanto preziosa.
  •  Alle educatrici,educatori e maestre diciamo: buon rientro, carico di fiducia, serietà, e senso di responsabilità. Cercate di mantenere un atteggiamento positivo, accogliente e rassicurante nonostante la mascherina. Dovrà essere uno stimolo per fare di più e affinare i propri limiti. Ricordiamoci sempre che l’esempio lo diamo spesso inconsapevolmente attraverso i nostri gesti e il nostro atteggiamento non verbale. Dobbiamo essere in grado di contenere non di agitare.
  • Ai genitori diciamo: nonostante il periodo e la situazione cercate di non proiettare ansia e timori nei bambini che invece hanno bisogno di tornare a giocare in modo spensierato e naturale. Condividete le regole e rispettatele insieme: è importante che i bambini capiscano che è ‘per il bene di tutti’.
  •  Ai bambini : fate scorta di giochi e di emozioni collettive, di canzoni e di esperienze nuove da raccontare a casa!

 

 

 

 

 

 

Manca davvero poco!

Per le scuole primarie e secondarie si tratta davvero di “resistere” ancora pochissimi giorni, mentre per nidi e scuole d’infanzia, manca solo un mese.. eh sì, perché non sono solo i bambini ad essere stanchi e affaticati dalla fine dell’anno, dalle verifiche, dalle recite, dai saggi e dalle numerose feste. Anche gli insegnanti e gli educatori infatti fanno il conto alla rovescia per arrivare ad un sano momento di relax e riposo.

Questo post lo vogliamo dedicare a loro, gli esperti dell’educazione, spesso poco considerati e valorizzati, anche nella fatica di una professione così delicata, di responsabilità e stancante. Non si tratta solo della fatica fisica (prendi i bambini in braccio se piccoli, gioca con loro, proponi diverse attività ecc..), ma soprattutto di quella mentale di tenere in mente il bambino, la famiglia che ci sta dietro, le loro emozioni, le loro storie (ma anche quelle personali che inevitabilmente si intrecciano), il servizio per cui si lavora, i colleghi con cui si condivide un certo percorso ecc ecc.. E’ faticoso e dobbiamo riconoscervelo, quindi resistete ancora un pochino e poi godetevi una meritata vacanza..che poi lo sappiamo che proprio perché così stimolante, amate profondamente questo lavoro e già dopo poche settimane starete pensando ai “vostri”  bambini e alle novità del successivo anno scolastico!!!! 😉

La formazione continua..

Alle Educatrici e Maestre che ci seguono, a tutti coloro che vivono e frequentano bambini nonché giovani adulti del Domani, ricordiamo l’importanza della formazione: da giovani per acquisire maggiori competenze e dimistichezza con questo mestiere così difficile (lavorare con le emozioni non è immediato e richiede tempo). Ma il percorso formativo deve continuare anche quando si è raggiunta una certa esperienza, perché davvero “più sai e più sai di non sapere”. La formazione poi in questo periodo storico così fragile diventa un must poiché ci consente di:

– confrontare le nostre opinioni

– ampliare il nostro sguardo educativo

– ridimensionare il nostro ego (in campo educativo si pensa sempre di essere nel giusto e di fare al meglio invece non ci si deve mai dimenticare di rivedersi, riascoltarsi e provare ad attivare sempre nuove strategie educative)

Vi aspettiamo Sabato 14 Aprile a Milano  in occasione del Convegno Nazionale “La lezione non serve” organizzato dal Centro Psicopedagogico per l’Educazione e la  Gestione dei Conflitti di Piacenza per condividere una giornata altamente pedagogica.