Continuiamo a parlare del tema del saluto e del distacco, in particolare dalla figura primaria, ossia quella materna.
Per ogni bambino, lasciare la propria mamma è sempre un’impresa difficile.Ma noi, di Mammechefatica, aggiungiamo anche che per ogni mamma è difficile lasciare il proporio piccolo, specie se, come al nido o all’asilo, vi sono delle regole e dei tempi scanditi da rispettare. Metabolizzare questi cambiamenti può essere difficile, anche se poi nel tempo saranno d’aiuto. Alle mamme che ci scrivono, e ci chiedono consigli e pareri diciamo loro di aspettare e darsi Tempo. I cambiamenti non sono mai immediati. Col tempo, non solo i vostri bambini, ma anche voi riuscirete a staccarvi bene,senza promettere giocattoli, pizzette e altri premi e soprattutto senza sensi di colpa. Abituarsi ai distacchi significa anche abituarsi a crescere, a sperimentare l’autonomia e gestire un po’ la sofferenza che ne deriva.
Ci vengono in mente le belle parole della psicoterapeuta G.Schelotto che in “Distacchi e altri addii” (ed. Oscar Mondadori) scrive: ” Ogni distacco, però, comporta una sorta di movimento sismico che scombina emozioni, affetti e sofferenze; Non ci si libera facilmente dall’idea di aver lasciato indietro qualcosa o qualcuno. Si ha l’impressione di essere colpevoli, di aver tradito. Così alla sofferenza del distacco si aggiunge il senso di colpa”.