I bambini di oggi hanno meno regole rispetto a quelle che abbiamo avuto dai nostri genitori. Ma non si tratta di una critica, piuttosto di un dato di fatto e di una serie di osservazioni. Vivendo da anni ormai, a stretto contatto con mamme e bambini piccoli, sappiamo bene quali siano le maggiori difficoltà nel dare le regole, nel farle rispettare e conosciamo il senso di colpa che si prova poi se il bambino piange perché ci si è innervositi. Nonostante tutto notiamo una forte resistenza nel dare le regole e dei limiti in generale.
Come mai? di cosa hanno paura i Grandi?
Le regole sono importanti perché ci aiutano ad avere dei limiti. Ci fanno capire fino a che punto possiamo arrivare e ristabiliscono quella gerarchia giusta tra adulto e bambino che putroppo è andata persa…
Un esempio? Può un bambino di 2 o 3 anni accendere la tv quando vuole? E magari arrabbiarsi e fare capricci se qualcuno osa contrastarlo?
Può un genitore o un adulto in generale accettare questa modalità?
Secondo noi non è il bambino a decidere cosa e come fare le cose. Non è il bambino il solo centro del mondo e l’unico padrone di casa. Il bambino piccolo va guidato e portato a ragionare sulle cose e gli eventi intorno a lui. Occorre spiegargli bene che è possibile guardare un po’ di tv, ma non troppa, perché spegne la fantasia! E’ tanto bello anche stare a giocare in cameretta!
Occorre essere determinati e decisi quando si danno le prime regole e i primi limiti e ricordarsi che il buon esempio è fondamentale! Quindi bisogna impegnarsi, essere coerenti e farsi forza l’uno con l’altro, senza creare contrasti all’interno della coppia.(“Perché gli hai fatto fare questo? non si fa, si deve fare così..etc). L’aspetto importante consiste proprio nel sottolineare frasi come: “La mamma ha ragione, ha fatto bene a dirti di no, ora facciamo un’altra cosa” che fanno capire una forte alleanza e coerenza tra la mamma e il papà.
Non è facile stabilire i primi limiti, dire i primi “No” seri, ma sono anche necessari per crescere e confrontarsi.
Avete ragione,
però vi assicuro che è veramente difficile mediare ogni volta e cercare di evitare pianti e scenate, quindi tante volte io cedo! Accendo la tv e via, pur essendo cosciente che non è la soluzione, ma in quel momento non ho altre possibilità, dovendo fare altre cose.
vi abbraccio
Giada
Cara Giada,
sappiamo benissimo cosa intendi dire.
La nostra riflessione va in quelle case dove ad esempio la tv resta accesa ore, non ci si parla, perdendo così il valore della relazione. A nostro avviso la tv può essere vista, magari non tutti i giorni, e per un tempo ben preciso, stabilito a priori e condiviso tra piccoli e grandi.
a presto!