Voglio stare con te!

Chi frequenta bambini piccoli sa bene che possono avere le loro preferenze in materia di persone e che nonostante l’età sono molto chiari, espliciti e selettivi. Molte volte preferiranno qualcuno o qualcosa a qualcos’altro e vorranno a tutti i costi quel qualcosa che al momento non hanno. L’importante in questi casi è saper tollerare la loro frustrazione senza arrabbiarsi ma piuttosto scherzandoci su. “Asilo no, asilo no!” potrebbe dire un bambino e i genitori potrebbero rispondere:” L’asilo non è di tuo gradimento? Hihihi vieni qui che ti prendo e ti faccio tanto solletico intanto! Poi andremo anche all’asilo, col tempo ce lo faremo piacere e avremo nuove preferenze” Cioè anziché rispondere in modo secco e senza alternative diamo loro la sensazione di dedicarci prima a loro e poi al problema vero o immaginario che sia. Perché dal loro punto di vista è giusto rivendicare la presenza dei loro riferimenti affettivi anche se all’asilo poi ci si trova bene. Quindi tenete duro, non mollate perché i piccoli mettono sempre alla prova, soprattutto quando sentono che ci stiamo rilassando e iniziando ad abituare alla quotidianità.

 

Buon anno educativo a tutti

Buon anno educativo a tutti i bambini, le famiglie e tutti gli operatori del settore: nella speranza che possa essere un anno decisamente più snello e leggero del precedente che per molti genitori e strutture è stato un vero incubo..e vorrebbe essere solo un lontano ricordo. È importante partire carichi: riuscire a calibrare le energie e dare il meglio in questo periodo difficile per gli inserimenti e gli ambientamenti dei nuovi arrivati. Sappiamo bene quanto è difficile salutare i genitori e lasciarsi guidare dalle nuove figure educative, ma con la giusta alleanza nido-famiglia e con la giusta dose di pazienza dei genitori presto si supera anche questa prima fase ricca di ansie e timori.

Stiamo preparando una serie di video in partnership con Lallobaby per spiegarvi le mosse giuste per gli inserimenti

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Quarantena con i bambini

Un pensiero di solidarietà va a tutte le famiglie con bambini soprattutto piccoli rinchiuse in casa per via delle infinite quarantene che si ripetono inevitabilmente nei nidi ,scuole dell’infanzia e nelle altre realtà educative per i più grandi. Non è facile accettare questo momento e poi farlo accettare ai bambini che spesso chiedono quando potranno uscire e poter tornare a salutare i loro amici e le maestre. E poi ancora: come trascorrere le lunghe giornate a casa senza perdere la pazienza e cercare di mantenere i nervi saldi nonostante tutto? Facile a dirsi ma quando ci si trova coinvolti si iniziano a contare i giorni…anche se spesso il tempo in queste situazioni sembra non passare mai….laddove è possibile cercate di limitare l’utilizzo di smartphone/TV piuttosto proponete tante micro attività. Si sa, con i bambini piccoli il tempo di concentrazione è sempre ai minimi termini, quindi occorre costruire delle nuove routine e passare dal costruire una torre, all’impastare biscotti o pasta di pane, al collage, ma anche lavare semplicemente delle ciotoline può essere un ottimo passatempo! Cercate di non dare loro l’idea di non sapere cosa fare ma anzi di avere sempre pronta un’alternativa da sfoderare! Fare insieme un planning della giornata è un modo per trasmettere il senso dell’organizzazione necessario per dare e darsi un certo metodo nel trascorrere il tempo. Nel primo mattino proponete attivita’ più di concentrazione (esempio i travasi con la pasta o i legumi/pittura/collage con diversi materiali) e poi verso il finire della mattina invece un libro o delle canzoncine da ascoltare mentre si prepara il pranzo. Nel pomeriggio invece la preparazione di una torta o biscotti o di pasta di sale semplice può essere un buon rituale per diverse fasce d’età. Se avete dei travestimenti o vecchi indumenti metteteli a disposizione per inventare storie: in queste lunghe giornate casalinghe i bambini hanno più che mai bisogno di evadere e creare mondi nuovi mediante la loro capacità del pensiero magico. Quando poi la storia o la scena creata gli piace, tendono a ricrearla infinite volte aggiungendo dei dettagli qua e là. La forza del gioco imitativo è davvero sempre grandiosa e affascinante. Lasciateli giocare e osservateli (ma senza interrompere il loro gioco..onde evitare di bloccarli).. sperando sia trascorso nel frattempo un po’ di tempo…Fate capire loro che vi sono dei momenti in cui anche i genitori sono impegnati in altro (un dettaglio tra tutti il lavoro?!) e che poi vi ritrovate in un punto specifico della casa per raccontarvi come è andata!.

 

 

 

 

 

Cosa serve ai bambini piccoli veramente?

 

Cosa serve veramente ai bambini piccoli? Una serie di esperienze che sommate tra loro andranno a costruire il ricordo della loro vita infantile: fondamentale per costruirsi poi dopo quella adolescenziale e adulta. Si, è vero che i primi tre anni (ma non solo!) di vita del bambino sono davvero importantissimi per determinarne lo sviluppo socioaffettivo-cognitivo o meglio il suo stare al mondo quando poi sarà più grande. Per questo mettiamocela tutta per gettare delle basi sicure e fare in modo di trascorrere del tempo con loro. Il tempo non deve essere solo di qualità: non basta fare delle esperienze incredibili, costose o esclusive come spesso si crede: occorre anche sapergli stare accanto, osservarli crescere, giocare con loro, e annoiarsi anche un po’…e all’occorrenza saper dare loro il giusto senso del confine e del limite. Già perché essere genitori non significa dal nostro punto di vista psicopedagogico concedere loro tutto e costruire un rapporto amicale: piuttosto saper stare nei limiti e saper trasmettere loro una linea coerente che poi si spera un giorno potranno interiorizzare e farla loro. Non è facile anzi ma come ripetiamo sempre a crescere non sono solo i bambini ma lo siamo anche noi come adulti coinvolti in questo processo sempre affascinante e stimolante che è la crescita!

 

 

Se la babysitter sta a casa e c’è anche il genitore

  • Come fare ad ottimizzare al meglio il tempo quando in casa arriva la Babysitter ma la figura genitoriale deve restare in casa a lavorare/fare altro? Come aiutare il bambino a fidarsi e quindi a stare con lei in modo sereno e naturale senza per questo doversi aggrappare (letteralmente) alla mamma/papà? Non è una dinamica scontata anche perché non è mai semplice rompere certi equilibri e vedere il bambino/i  piangere o comunque non sereno/i. Ai genitori suggeriamo:
  • di creare un’alleanza implicita con la nuova figura educativa, spiegando al bambino chi arriva/quanti giochi nuovi potranno fare insieme
  • di supportare prima e dopo l’arrivo della Babysitter raccontando ai piccoli come sarà divertente conoscere anche un’altra persona e mostrarle i giochi, la cameretta, la casa
  • Alla Babysitter: a seconda dell’età dei bambini è sempre utile proporre delle attività in grado di incuriosire e lasciare una memoria storica della nostra presenza
  • Presentatevi con bottigliette sonore per i piccoli, delle canzoncine, materiale di recupero per collage dai 24-36 mesi e oltre, sagome da colorare con varie tecniche e rotoli di carta igienica da trasformare, storie da leggere o inventare insieme ai vostri nuovi amici
  • Fidatevi: entrare nelle case con delle piccole idee creative è un modo per attirare l’attenzione dei bambini (giustamente anche diffidenti o non vogliosi di conoscervi e staccarsi dalle figure genitoriali) e nel contempo di offrire la massima sicurezza e fiducia al genitore che vi lascia ciò che di più caro ha al mondo. Se siete consapevoli di questo allora ogni nuova famiglia sarà una nuova avventura in grado di consolidare la vostra capacità senza perdere l’entusiasmo e la freschezza
  • Sarà di conseguenza più semplice accettare la presenza di un’estranea anche solo per il pomeriggio o la sera e anche il genitore stesso potrà veramente godere a pieno di questo tempo sfruttandolo al massimo altrimenti non nascondiamo che è veramente difficile mediare e se si sta col bambino la babysitter stessa è sprecata e risulta essere una presenza alquanto inutile…quindi parliamone sempre prima con lei per metterla nelle migliori condizioni e aiutarci ad aiutare il piccolo!

La scoperta della sessualità nei bambini

 

Nei bambini piccoli, in particolare nella fascia di età che va dai 3 ai 5 anni vi è tra le varie fasi di scoperte e domande universali quella inerente alla dimensione sessuale. Vi suggeriamo di non “scappare” da queste domande talvolta  imbarazzanti ma piuttosto di capire il punto di vista dei piccoli: chiedono perché hanno bisogno di capire per costruire nel tempo una propria identità sessuale che possa poi accompagnarli da adolescenti e da grandi ad avere partners e relazioni con i quali vivere la sessualità nel modo più naturale e sereno possibile. Laddove il bambino non trova le risposte che va cercando in famiglia sarà costretto a cercarle altrove mediante la scuola, le amicizie e i vari confronti che si hanno. Poterne parlare in modo tranquillo con un tono sereno invita il piccolo a capire che pur trattandosi di intimità è importante conoscere e sapere per non spaventarsi o irrigidirsi. Ricordiamoci che i bambini costruiscono nel loro immaginario in base a ciò che vivono e sperimentano in famiglia: quindi il nostro esempio anche quando andiamo banalmente in bagno è fondamentale! Inoltre non avendo vissuto certe malizie o pensieri non vivono in modo pericoloso o pauroso questi sono pensieri e preoccupazioni adulte che non devono arrivare a loro soprattutto quando sono piccoli e chiedono per sapere.

Torneremo su questi temi vista la richiesta! E voi cosa ne pensate? Sulla nostra pagina Mamme Che Fatica fb e MammeCheFatica IG i video!

Piange al nido?

 

È abbastanza comune che in questo periodo di ambientamenti e inserimenti al nido i piccoli possano fare davvero tanta fatica e ed esprimersi nell’unico modo che conoscono bene fin dalla nascita: il pianto. Piangono perché: non conoscono ancora bene l’ambiente, sono disorientati,cercano le figure primarie (mamma, papà), fanno fatica ad accettare una situazione completamente nuova. Ricordiamoci che anche qualora il bambino fosse abituato a stare con altri adulti,tra cui la tata, non è la stessa cosa, (anche solo per il fatto che la tata viene a casa). Diamo loro tempo e fiducia. Facciamo in modo che anche a casa si parli del nido, si possano cantare le stesse canzoncine, ricordare i nomi delle educatrici e dei bambini. Non diamo loro l’idea di essere troppo preoccupati, ma di essere sicuri di compiere la scelta giusta in prospettiva di nuove conquiste e conoscenze e dell’acquisizione di una maggiore autonomia. Cerchiamo di non vivere questo periodo nuovo con troppe ansie e anzi di privilegiare il tempo a casa col piccolo: diamogli spazio e attenzioni, accogliendo il suo continuo bisogno di conferme. 

Convegno Nazionale: “A Scuola con Coraggio”

Martedì 31 Agosto non prendete impegni: ci sarà un nuovo Convegno Nazionale Online  “A Scuola con Coraggio” (organizzato dal  Centro Psicopedagogico per la Gestione dei Conflitti di Piacenza) che affronterà il delicato e complesso mondo della scuola puntando ancora una volta sulle infinite capacità e risorse degli insegnanti ed  educatori che ogni giorno abitano il modo scuola con i loro bambini e alunni. Sarà una preziosa occasione per ascoltare e confrontarsi con il Metodo di Daniele Novara, uno tra i più noti e celebri Pedagogisti italiani, autore di tanti libri che da sempre consigliamo ai genitori e insegnanti). Vi aspettiamo al Convegno online per iniziare l’anno educativo con la giusta energia e la giusta carica (motore assai indispensabile per riuscire ad incantare i propri alunni e genitori). Un’ottima occasione per nutrirsi e fare delle buone scorte educative da tenere e conservare con cura per l’anno in corso. “Abbiamo bisogno di una nuova stagione della scuola dove insegnanti,pedagogisti ed educatori siano valorizzati come professionisti dell’apprendimento e della crescita e dell’educazione” commenta Daniele Novara. E con queste sagge parole ancora una volta ci ha convinte!

* Il Convegno è riconosciuto dal MIUR

Info e prenotazioni: convegno@cppp.it

tel.0523/498594

 

Estate: puntate sull’autonomia

 

L’estate è la stagione perfetta per stimolare e aiutare il bambino “a fare da solo” per dirla alla Montessori. Gli stimoli possono essere offerti a qualsiasi età, senza forzature ma sempre sottoforma di gioco e di esperienza. Il bambino impara soprattutto dagli esempi che gli vengono forniti dai genitori e dagli adulti che ruotano attorno a loro. Cercate di non avere fretta almeno in questo periodo e di proporre loro piccole mansioni e cose da fare senza la volontà di sostituirsi a loro, ma supportandoli, anche solo con la voce e lo sguardo. Banalmente imparare ad infilare e sfilare una maglia, mettersi il docciaschiuma e lavarsi, migliorare e strutturare il linguaggio, mangiare con il proprio cucchiaino senza farsi imboccare o fare semplicemente quattro passi a piedi senza necessariamente ricorrere al passeggino sono solo miliardi di esempi quotidiani. Per i più grandi anche solo svolgere una commissione come pagare al bar un gelato o comprare dal fruttivendolo  può essere un gesto importante per sperimentare un po’ di autonomia. Basta veramente poco per tutte le età l’importante è intuire cosa possano avere bisogno e permettergli di sperimentare: condizione necessaria per crescere. 

Vacanze da separati: come gestirle al meglio

Uno dei temi caldi dell’estate è sempre quello della gestione dei figli durante le vacanze per le coppie di genitori separati che devono affrontare la prima o ennesima vacanza da soli con i figli. Come preparare al meglio i bambini e come prepararsi per fare in modo che ovunque andrete possa essere una piacevole esperienza?

  • alla base di tutto occorre un’ottima organizzazione da parte di entrambi i genitori: non solo di colui/colei che partirà ma anche dell’ ex partner che dovrà sostenere e supportare la partenza,il distacco,la lontananza,le telefonate ecc.
  • una forte collaborazione tra i due ex coniugi è fondamentale per poter creare le basi di una nuova armonia mettendo sempre le esigenze e i bisogni primari del bambino al centro
  • se uno dei due genitori coinvolti risulta poco collaborativo anziché criticarlo subito fate sempre in modo di offrire un buon esempio mettendo in atto un atteggiamento non competitivo e umano
  • I bambini imitano e assorbono i nostri comportamenti e modi di fare: in questo senso abbiamo una forte responsabilità nei loro confronti proprio perché vogliamo proteggerli e garantire loro il meglio
  • valorizzare la vacanza con l’altro genitore non è un gesto semplice ma è segno di grande maturità: è un modo per rassicurare il bambino e il genitore stesso
  • puntare sempre l’accento sul senso di famiglia e di unione anche se da separati: l’obiettivo è proteggere e rassicurare il bambino e inventare una nuova dimensione all’interno della quale ognuno possa sentirsi riconosciuto e valorizzato nel ruolo materno  e  paterno
  • insegnare e trasmettere un forte senso di rispetto per tutti i componenti della famiglia anche nelle fasi più critiche e buie
  • fatevi aiutare: un punto di vista esterno può essere un’ottima risorsa anche per voi: per alleggerire e condividere pensieri talvolta troppo pesanti da sopportare