Giornata internazionale sul diritto all’infanzia

 

 

Il 20 Novembre si celebra la giornata internazionale sul diritto all’infanzia. Qualcosa che dovrebbe essere scontato ma sappiamo bene, che in molti posti alcuni anche non così lontano dai nostri occhi, niente è sottinteso. Far ricadere l’attenzione dei media e recuperare quella sensibilità di fondo a partire dai nidi, dalle scuole dell’infanzia e primarie ecc.. è un dovere e un piacere fondamentale per continuare a divulgare certi concetti chiave del nostro lavoro che parte sempre un profondo rispetto per i bambini in generale e per una più ampia cultura dell’infanzia. 

Nel nostro piccolo quotidiano ognuno può fare la differenza anche solo con un cartellone o una foto che offrono una testimonianza, un segnale, una mano tesa ma soprattutto un momento di riflessione da parte di noi adulti su quanto lavoro ancora vi sia da fare…

Le testimonianze sono si scuola Pingu’s San Giuliano, Asili nido Grillo 1 e 2 Milano, Associazione Scarabocchiando a Casa di..

 

Smartphone ai piccoli: come aiutarli nel divieto e nel limite

 

Come aiutare i piccoli e piccolissimi alle prese con i vari devices tra cui smartphone e tablet: piuttosto che dare loro tante negazioni “ti ho detto di no” perché non provate voi a proporre un’attività alternativa in casa? Se il bambino è abituato che quando si torna a casa, poi ci si rilassa davanti alla TV, tablet smartphone sta a noi adulti impostare in modo diverso il tempo. Proponiamo subito di fare un gioco preciso oppure introduciamo una piccola novità simbolica: recuperiamo un cartone e utilizziamolo per inventare una tana,un rifugio, una piccola casetta nel quale nascondersi. Un grande collage su un foglio di carta da pacco con un vecchio catalogo Ikea (mamme tranquille basta prendere una colla Stick e il parquet è salvo!!!). Dei travasi seduti al tavolo con legumi o pasta cruda. Del dido’ naturale da preparare insieme. Se fossero più grandi 3-5 anni far sperimentare loro con ago e filo. Aumenta la concentrazione e migliora la manualità fine. Adatto a bambini e bambine. (Lo stereotipo l’abbiamo noi grandi loro per fortuna no!). Insomma di cose da fare e inventare ve ne sono davvero tante e la maggior parte a costo zero. Occorre però avere il coraggio di cambiare rotta e introdurre nuove esigenze nel bambino specie se è abituato ad un intrattenimento di tipo passivo. Se limitate l’utilizzo dei devices ma nel contempo aumentate le proposte ludiche anche le loro richieste di voler guardare i cartoni si ridurranno gradualmente perché attratti e incuriositi da un altro tipo di gioco inevitabilmente più sano e costruttivo. 

 

 

 

 

Smartworking a casa con i bambini: le difficoltà

Si fa presto a dire Smartworking a casa, già ma quando vi sono anche uno o più bambini organizzare una riunione o una call non è cosa facile. Occorre una buona capacità organizzativa di fondo, ma non basta. Perché l’esperienza ci insegna che qualunque bambino fin da piccolo intuisce la presenza mentale o meno dell’adulto e di conseguenza quando sente che sta parlando o messaggiando al telefono dà “il meglio di sé. Abbiamo assistito a telefonate in cui è avvenuto di tutto: dall’allagamento del bagno, ad un assaggio di pigne e sughero, imbrattamento di tappeti e muri e via dicendo. Proviamo però, prima dell’inizio di ogni giornata, a pensare ad un’attività adatta alle capacità di ogni bambino per cercare di iniziare col verso giusto la lunga mattinata che ci aspetta.

  • Se sono piccoli (0-24 mesi) provate a coinvolgerli con canzoncine, filastrocche, cestino dei tesori, tappi (grandi) per i travasi
  • Se hanno tra i 24-36 mesi pensate anche a inventare storie, offrire loro qualche travestimento, potenziare il gioco imitativo
  • Se hanno tra i 3-5 anni provate ad organizzare un loro “ufficio” che gli permetta di esprimersi e imitare la realtà circostante, dare loro l’idea del rifugio, di uno spazio ben delimitato all’interno del quale sperimentare la loro autonomia ma anche una caccia al tesoro dove trovare qualche oggetto nascosto come gioco di movimento.
  • Utilizzate tanta musica classica come sottofondo alle vostre giornate: è utile sia per i piccoli che per i Grandi poiché aiuta a favorire la concentrazione e ad alleggerire le tensioni e chissà magari aiuta anche a lavorare meglio!
  • Cercate se possibile di condividere le fatiche con il partner, per non sentire tutto il peso sulle vostre spalle
  • Delegate e condividete ma salutate sempre il bambino anche se andate in un’altra stanza per fare in modo che non si senta tradito o abbandonato

Come passare il tempo con un bambino

 

Il tempo con un bambino piccolo è di solito un tempo lungo, dilatato per tutta una serie di ritmi scanditi dalle sue esigenze specifiche. Sta alla capacità dell’adulto proporre stimoli differenti, attività brevi ma ripetute come ad esempio il canto e la lettura fin dai primi mesi. Se è la mamma ad occuparsi principalmente del piccolo suggeriamo di frequentare i consultori che da sempre rappresentano un riferimento per il neo genitore, uno spazio per condividere con altre mamme, le stesse preoccupazioni e gli stessi dubbi sulla crescita dei loro bambini. Frequentare i Tempi per  le Famiglie, lezioni di musica, babynuoto o babyenglish rappresenta sempre un’occasione di incontro e confronto non solo per i bambini ma anche per le figure di riferimento. Ogni città riserva offerte e proposte diverse ma ci sembra una giusta occasione per evitare l’isolamento e aprirsi al mondo circostante, conoscere nuove realtà e modi di fare, e fare nuove amicizie: in poche parole per non sentirsi sole. 

Inglese? Con Berlitz!

Tempo di corsi e di nuovi propositi..se volete far fare una nuova esperienza al vostro bambino da anni siamo legate al Metodo Berlitz col quale collaboriamo tra Roma e Milano.

Ci piace perché: si tratta di un inglese giocato e divertente, non competitivo ma propositivo che offre la possibilità di compiere un’esperienza: di socializzazione in primo luogo e poi di scoperta della lingua. Il metodo si basa su un continuo feedback dell’insegnante che segue il gruppo di bambini. Gli insegnanti sono madrelingua e preparati ad accogliere i bisogni delle diverse età. Per i piccoli (3-6 anni) c’è il corso Mimi & Me. I programmi sono Primary (3-5 anni) e Starter (5-6 anni) e le lezioni sono basate sul concetto del learning by doing. La lingua inglese viene raccontata e spiegata mediante il continuo uso di canzoncine e filastrocche e giochi di gruppo per rendere la lezione divertente e ricca di stimoli nuovi.  

Provate e sperimentare di persona le prove gratuite per i vari corsi. Vi aspettiamo!

 

 

AAA cercasi creatività

genitori che giocanoLavorando con i bambini da anni ormai, noi di MammeCheFatica sappiamo bene quale sia l’ingrediente più importante per stare bene insieme: la creatività. Senza di essa non riusciremmo a divertirci con loro, giocare sulle ali della fantasia, proporre nuovi stimoli..

Anche gli adulti più razionali e logici, scavando nei loro ricordi infantili, potranno trovare idee, sogni, emozioni da trasmettere ai bambini. Perchè in fondo, se ascoltiamo la nostra parte bambina e tralasciamo i pregiudizi e le rigidità del mondo adulto, tutti possiamo giocare in sintonia con i piccoli. Quindi, Mamma & Papà, scatenate il vostro entusiasmo, le vostre magie, proponete, informatevi (su Internet si trova veramente di tutto!) e “state sul pezzo” (come vi diranno una volta cresciuti i vostri figli). Vedrete che, anche se il tempo a disposizione per stare insieme è poco, riuscirete a creare un buon legame affettivo. Buon divertimento!