La guerra spiegata ai bambini

Chi ha figli o nipoti più grandi sa che dovrà affrontare il discorso – poco piacevole – sulla guerra e sul suo significato. Rappresenta un fallimento a prescindere per tutti. È un segnale da non condividere né imitare che va spiegato e rielaborato insieme. Purtoppo poi nelle guerre chi ci rimette veramente sono sempre i più deboli, i civili che peraltro non hanno colpe. Non possiamo delegare ad altri questa riflessione che va affrontata in famiglia.Anzi purtroppo questa guerra deve essere per noi il pretesto per chiederci cosa possiamo fare per dare il nostro contributo per aiutare e non restare indifferenti. E poi chiederci: e se capitasse a noi? Cosa faremmo? A chi potremmo chiedere aiuto?

Fatica a tornare all’asilo e a scuola…

In questi ultimi giorni parecchi bambini di età diverse stanno avendo un po’ di difficoltà nell’accettare di tornare a scuola, al nido e all’asilo. Nonostante l’entusiasmo nella ripresa, ora si è in una fase controvoglia dove è tutto un po’ difficile. Certo, quest’anno è stato veramente tormentato in termini di chiusure e riprese per tutti anche per i bambini, ma ad ogni modo come possiamo aiutarli a superare questo momento e a godersi poi il resto della giornata? Sappiamo bene che quando sono insofferenti, lo sono tutto il giorno, e del resto tutti ne risentono: i genitori in primis si preoccupano, il nervosismo aumenta e il piccolo piange sempre di più. Perché anziché ripetere “Forza devi andare all’asilo che poi ci vediamo e andiamo al parchetto”, non inventiamo una storia su misura con un personaggio che può attirare la sua attenzione (un grande animale, una bambola, o uno gnomo) che- guarda caso- non vuole proprio andare a scuola in questi giorni, fa fatica a svegliarsi, a vestirsi, dice sempre di No, neanche la colazione con il latte e cacao che aspettano sempre tutte le mattine gli piace più…un vero disastro!..e se poi pensa di tornare in classe…al solo pensiero vogliono scappare via. Raccontare e costruire storie con i bambini è un vero toccasana e funziona moltooo di più che non ripetere a loro tutte le mattine che “tanto dobbiamo andarci”. E’ un modo per fare capire che anche gli altri possono avere le nostre stesse difficoltà e che queste ultime possono essere superate.

 Provate e se volete raccontateci la vostra! 

Etichettiamo con Stikets!

Imparare ad acquisire sempre più autonomia nella gestione del tempo e dello spazio è un obiettivo importante per un bambino perché significa sentirsi grande e inevitabilmente più libero anche nelle decisioni e nei movimenti. Oltre a ciò, è importante anche abituarlo a riconoscere i propri oggetti e indumenti e soprattutto ad averne cura. Con l’utilizzo delle etichette personalizzate Stikets il piccolo può iniziare a individuare il proprio nome e i vari colori visualizzandoli con facilità. Il fatto di etichettare giochi ed effetti personali per evitare di perderli o confonderli, soprattutto se si frequenta il nido o l’asilo, è un modo pratico e funzionale, non solo per le mamme, ma anche per il bambino, che, in modo divertente, impara a riconoscere e a lasciare una traccia di sé. L’utilizzo di Stikets su vari oggetti, tra cui indumenti e giochi, permette al bambino di individuarli con immediatezza e di cercare di mantenere un certo ordine, (anche se ciò rappresenta al momento più un bisogno e una necessità dell’adulto). Le etichette Stikets rappresentano un modo per responsabilizzare il bambino verso i suoi giochi/oggetti di casa, ma soprattutto di scuola. Non sembra, ma, se fin da piccoli si acquisisce una certa mentalità organizzativa, poi sarà più facile districarsi da grandi nell’ordine pratico e mentale. Potersi divertire nel tempo libero e ‘giocare ad etichettare’ le proprie cose e indumenti è un modo per loro di prendere confidenza con gli oggetti, iniziare ad averne cura e provare a metterli in ordine secondo un primo loro criterio di gioco. Provare a mettere le etichette anche sui vestiti e travestimenti con l’aiuto di un adulto- sono termoadesive, basta una passata veloce con il ferro e rimangono attaccate!- è un’attività sempre apprezzata dai bambini che hanno bisogno di trasformarsi e utilizzare la creatività per crescere e sperimentare nuove dimensioni. Noi abbiamo provato il pack a tema animali di diverse dimensioni con 4 colori e ben 114 etichette personalizzate con il nome della bambina: è stata senz’altro una bella sorpresa per lei vedere di poter categorizzare tutti i suoi oggetti più cari (zainetto dell’asilo compreso!). Anche le lavagnette adesive sono piaciute un sacco per poter iniziare a fare i primi disegni su una superficie diversa dal solito!

N.B. Solo per i nostri followers e per le realtà educative con cui collaboriamo c’è uno sconto del 15% scrivendo FATICA15 valido fino alla fine di aprile : non sarebbe un’idea originale approfittarne per un regalo in occasione della Festa della Mamma?!?

Buon divertimento anche a voi!

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La Scuola? Aiuta a pensare…

Magari anche voi eravate in ascolto della bella trasmissione “Quante Storie” in onda ogni giorno all’ora di pranzo su Rai 3. Magari anche voi avete ascoltato le belle parole della celebre scrittrice Dacia Maraini a proposito della Scuola.” Manca l’affetto e l’amore per la Scuola”. L’autrice invita tutti a riflettere sul fatto che è vero che sta andando un po’ tutto male, ma c’è ancora qualcosa da valorizzare e sul quale puntare. Ad esempio, anche noi confermiamo con piacere che sono tanti gli insegnanti, le educatrici e gli educatori che conosciamo che ogni giorno svolgono sul campo un lavoro straordinario con i bambini e i ragazzi. Anziché distruggere e criticare, perché non seguiamo il suo invito nel provare ad osservare anche gli aspetti positivi della nostra Scuola? Perché dunque non proviamo anche ad amarla e a rispettarla un po’ di più? Anche perché se non siamo noi a compiere questo gesto come potremmo pensare che i nostri bambini e ragazzi possano apprezzarla e farla loro? ” La scuola è il luogo dove l’insegnamento diventa struttura, la famiglia è un’altra cosa, ma la Scuola aiuta a pensare”, ribadisce Dacia Maraini. Ci auguriamo che queste parole possano toccare il cuore di altrettanti insegnanti ed educatori e fare in modo che possano essere più contagiose possibili, perché poter incontrare degli insegnanti in gamba è un dono che poi ci si porta dietro per tutta la vita!

Si ricomincia: che emozione!

 

Finalmente si ricomincia! Mercoledì 7 Aprile riapriranno gli asili e le scuole (fino alla prima media) in tutte le regioni, rosse incluse. È un segnale importante per tornare a dare un po’ di respiro anche alle famiglie che ancora una volta si sono occupate H24 dei figli. Siamo convinte che i bambini e i ragazzi siano contenti ed emozionati di poter tornare in presenza! Non preoccupatevi però se notate qualche segnale di ansia la sera prima o la mattina stessa: ritrovarsi in video con la  DAD non ha lo stesso effetto del rivedersi di persona, mettiamo in conto che possa emergere un po’ di ansia da prestazione anche tra i preadolescenti. Per i piccoli del nido potrebbe esservi un momento iniziale di disorientamento, giusto il tempo di riconoscere il volto delle Educatrici, le loro voci e l’ambiente di gioco. Siate saggi nel rassicurare i bambini e al momento indicato salutarli in modo deciso e convinto anche se dovessero piangere e faticare ad accettare di entrare. I bambini sanno comunque riconoscere subito il contesto che li ha accolti, gli spazi, il gruppo dei pari, i giochi. Avranno voglia di stare insieme e ricostruire la routine e l’atmosfera che tanto gli è mancata in questo lungo letargo.  Sara’ fondamentale per tutte le fasce d’età potersi ritrovare, giocare, cantare e perché no anche litigare finalmente INSIEME.. 

Bentornati Bambini si ricomincia!

Bentornati a tutti i bambini, i genitori e le educatrici e insegnanti che da domani ricominciano la quotidianità a scuola dopo le festività natalizie. Mettete sempre in conto che dopo qualche giorno di vacanza (anche se trascorsi in casa per i bambini è sempre una piacevole occasione per stare con voi) potrebbero avere un po’ di malinconia nella fase del distacco mattutino. Ma con un atteggiamento sicuro verso il piccolo da parte vostra e dell’adulto che lo accoglie si risolve facilmente dato che si tratta di un ritorno verso un ambiente già conosciuto ed esplorato. Importante però: mai negare la difficoltà del piccolo piuttosto aiutarlo a superarla insieme anche nei giorni a venire. Tentiamo anche un Bentornati ai ragazzi delle Superiori che torneranno a scaglioni in presenza al 50%. Ci auguriamo possano tornare a pieno ritmo perché è davvero imbarazzante non trovare altre soluzioni e lasciarli a casa, senza considerare tutte le conseguenze da un punto di vista sociale e relazionale (senza tralasciare l’aspetto pratico dell’organizzazione e la gestione della quotidianità a casa con stanze e schermi da condividere). Speriamo che l’anno possa davvero iniziare al meglio (nonostante la situazione) per tutti, nessuno escluso. Un pensiero va anche ai piccoli che quest’anno per vari motivi non partecipano alla vita del nido o della scuola dell’infanzia: cercate di favorire e promuovere in un contesto sicuro una continua socialità con altri pari per offrire loro occasioni di gioco e scambio di esperienze sempre fondamentali per crescere.

Allarme violenza e risse tra preadolescenti

Nei giorni scorsi la cronaca parlava di risse (Pincio a Roma, ma anche in altre città) proclamate via social organizzate da adolescenti e preadolescenti, alcuni giovanissimi dell’età di 12 anni. Ci si interroga sul perché: forse dato dalla mancanza della scuola in presenza, forse dalla noia o di un vuoto da colmare? Ecco allora perché non fare qualcosa di concreto anche in termini di prevenzione? Per esperienza garantiamo che è molto più complesso intervenire in fase adolescenziale. E’ questione di presenza, di tempo speso insieme, di pensieri condivisi e soprattutto di dialogo, anche se difficile, non solo con la famiglia, ma anche con una scuola fatta di insegnanti capaci, più che di trasmettere contenuti, di ascoltare e di offrire stimoli. I ragazzi vanno capiti, non criticati. Devono essere aiutati a crescere, coltivare le loro passioni, farsi domande e cercare sempre risposte nuove. Non basta dotarli di smartphone, occorre prepararli alla vita vera.  Se questi prerogativi vengono a mancare in una società come questa sarà molto difficile sopravvivere..e crescere in un clima sereno. E voi cosa ne pensate? Non è un problema che riguarda solo i genitori di adolescenti. Si tratta di un problema sociale che ci vede tutti coinvolti.

La Continuità Educativa in area rossa,arancione e gialla

 

Il nuovo DPCM salva e tutela la continuità educativa dei servizi legati alla Prima Infanzia, della Scuola Primaria e delle Medie (la prima media per le zone rosse) e purtroppo sacrifica invece il mondo adolescenziale a cui va il nostro pensiero ora, perché dovremmo chiederci tutti: “come potranno sentirsi gli adolescenti rifiutati dal sistema in presenza?”. Alle famiglie che ci chiedono- se continuare comunque in questi giorni un po’ difficili per tutti- oppure tenere i bambini a casa rispondiamo a gran voce: la continuità educativa è fondamentale in questo momento così delicato come quello che stiamo vivendo. Se possibile mantenete i bambini al nido e nelle varie Scuole dell’Infanzia perché i piccoli hanno bisogno del loro punto di riferimento. Hanno bisogno di giocare e fare esperienze di gioco pensate e create ad hoc secondo le loro specifiche esigenze, di imparare cose e canzoni nuove. I bambini hanno bisogno dell’idea di gruppo: è questa la vera ricchezza delle realtà educative con le quali lavoriamo nel quotidiano. Mediante il gruppo o la bolla (come viene chiamata ora) i piccoli hanno la possibilità di sperimentare ogni giorno nuove relazioni e contatti, imparando col tempo ad acquisire dei legami, un’esperienza formativa di crescita ben diversa dalla dimensione individuale della casa e del rapporto esclusivo con le figure genitoriali.

 

Agosto è per:

 

Siamo arrivati ad Agosto, mese della pausa estiva anche se quest’anno è tutto molto particolare…quindi in vista della ripresa al nido, alla scuola dell’infanzia e alla primaria utilizziamo il tempo che ci rimane per ‘lavorare’ su alcuni punti cruciali come ad esempio:

  • preparare i bambini al distacco dopo tanti mesi (parlare con loro, raccontare con parole semplici e chiare che a Settembre inizia una nuova avventura e che occorre il giusto tempo per sentirsi pronti)
  • non spaventare i piccoli sui pericoli del virus piuttosto insegnare loro come lavarsi le mani e praticare una sorta di distanziamento ( un salto,due salti e teniamo le distanze quando necessario)
  • concentrarsi sulla conquista dell’autonomia (quindi provare e riprovare a vestirsi da soli, a fare il lettino, a mettere via i giochi e non ultimo a prendere più confidenza possibile con il water che talvolta è fonte di criticità)
  • concentrarsi sul linguaggio e la scelta dei vocaboli. Cantare molto e leggere loro storie ad alta voce è da sempre un ottimo rimedio che a lungo andare porta a buoni risultati oltre che stimolare l’immaginazione
  • tra le altre cose: riposatevi …anche i piccoli hanno bisogno di genitori rilassati e un po’ spensierati

 

Le paure dei piccoli post Covid

 

La Fase 2 Post Covid ha lasciato alcuni segni profondi in particolare nei piccoli: c’è chi agli occhi dei genitori sembra regredito ed è tornato a mettere il dito in bocca, o ad avere episodi di enuresi o a manifestare segnali di malessere e paura. In ogni caso sono espressioni dello stress che hanno percepito attraverso il mondo adulto e tutti i cambiamenti sociali che abbiamo vissuto in questo periodo: primo tra tutti il fatto di aver lasciato improvvisamente l’asilo, la scuola, senza possibilità di ritorno… Inevitabilmente il fatto di aver sospeso la solita routine e i luoghi di socializzazione ha portato a delle ripercussioni da un punto di vista sociorelazionale. Il nostro suggerimento? Accogliere le loro paure e i loro bisogni senza negarli. Evitiamo frasi come ‘non è niente’ ‘ ma dai che sei grande’ ‘non puoi tornare all’asilo così’  tipiche del linguaggio parlato quotidiano; Evidentemente dietro al pianto può esserci un disagio e piccolo o grande che sia va capito e contestualizzato, per permettere al bambino di acquisire maggiore fiducia e sicurezza.

  • Parlare e spiegare ai bambini fin da piccoli 
  • tradurre i loro stati d’animo è un’azione fondamentale in campo educativo in grado di aiutarli a riconoscere e poi capire le varie emozioni che li accompagnano
  • non serve spaventarsi piuttosto stare accanto al bambino e affrontare nel proprio piccolo la criticità del momento dandosi tempo
  • evitare di scaricare le colpe su qualcuno (colpa della scuola chiusa,il covid,smartworking ecc.) poiché non fa altro che aumentare il nostro nervosismo e  senso di frustrazione togliendo le energie per dedicarci concretamente ai bisogni dei nostri piccoli