Si ricomincia: che emozione!

 

Finalmente si ricomincia! Mercoledì 7 Aprile riapriranno gli asili e le scuole (fino alla prima media) in tutte le regioni, rosse incluse. È un segnale importante per tornare a dare un po’ di respiro anche alle famiglie che ancora una volta si sono occupate H24 dei figli. Siamo convinte che i bambini e i ragazzi siano contenti ed emozionati di poter tornare in presenza! Non preoccupatevi però se notate qualche segnale di ansia la sera prima o la mattina stessa: ritrovarsi in video con la  DAD non ha lo stesso effetto del rivedersi di persona, mettiamo in conto che possa emergere un po’ di ansia da prestazione anche tra i preadolescenti. Per i piccoli del nido potrebbe esservi un momento iniziale di disorientamento, giusto il tempo di riconoscere il volto delle Educatrici, le loro voci e l’ambiente di gioco. Siate saggi nel rassicurare i bambini e al momento indicato salutarli in modo deciso e convinto anche se dovessero piangere e faticare ad accettare di entrare. I bambini sanno comunque riconoscere subito il contesto che li ha accolti, gli spazi, il gruppo dei pari, i giochi. Avranno voglia di stare insieme e ricostruire la routine e l’atmosfera che tanto gli è mancata in questo lungo letargo.  Sara’ fondamentale per tutte le fasce d’età potersi ritrovare, giocare, cantare e perché no anche litigare finalmente INSIEME.. 

Asilo e scuola a distanza: le difficoltà dei piccoli

Questo periodo di emergenza sociosanitaria ci porta ad una serie di cambiamenti, non tutti semplici ed immediati da accettare. Non è facile per noi,figuriamoci per i piccoli. Immaginiamo non sia tutto rose e fiori, non ultimo il contatto video con educatrici ed insegnanti. Già, perché se da un lato la tecnologia aiuta, dall’altro può trovare anche un possibile rifiuto da parte di alcuni bambini, che non accettano questo tipo di contatto e che preferiscono separare determinate realtà: a scuola si incontra la maestra, a casa i genitori. Suggeriamo di proporre ai piccoli degli esempi concreti, di far capire loro che la maestra ad esempio ci propone un gioco,una canzone e che è il suo modo per salutare tutti i suoi bambini, dato che anche lei deve stare a casa. Non obblighiamo i bambini a partecipare ai saluti via web, piuttosto diamogli tempo per capire. Non è semplice per loro capire il motivo di tutto ciò, proponiamo loro un’alternativa: “perché non facciamo un disegno per tutti i compagni e lo mostriamo domattina? Faremo vedere il lavoro, noi saremo nascosti dietro”. Oppure: diamo loro qualcosa da preparare per il prossimo saluto, un piccolo scherzo, un indovinello, in sostanza qualcosa che sposti l’attenzione dal video ma non dall’idea del gruppo-classe,senza sensi di colpa o di imbarazzo,senza chiedere loro:” perché tu non vuoi, vedi tutti gli altri che partecipano?”. Si può essere parte anche senza partecipare in modo attivo. Rassicuriamo i piccoli in questo delicato periodo che si tratta di un momento e che poi le scuole e gli uffici verranno riaperti. Cerchiamo in ogni caso di valorizzare tutte le cose che possiamo fare in casa insieme, senza dimenticarci della vita di scuola: elencare i compagni,le maestre, ricordare a voce le azioni e i saluti che eravamo abituati a compiere. Sono dettagli significativi per i nostri bambini in cerca di un significato. 

Come gestire l’ansia da rientro?

L’anno educativo sta per iniziare e tanti bambini, piccoli e grandi, si apprestano a finire le vacanze e ricominciare la routine. Questo è sempre un momento carico di aspettative per tutti, sia per chi inizia una nuova avventura, sia per chi riprende il ciclo interrotto dall’estate. Infatti ritrovare i compagni di scuola e le maestre dopo tre lunghi mesi è sempre un’emozione! Per questo motivo vi suggeriamo di comprendere e osservare un’eventuale regressione che può manifestarsi con episodi di enuresi notturna, forte timidezza o ansia da prestazione. Inoltre:

-Per stemperare l’ansia e la paura del rientro potrebbe essere un’idea quella di raccogliere le varie esperienze vissute quest’estate e scriverle su un quaderno da portare in classe.

-Nel caso di bambini piccoli è importante creare una raccolta di piccoli oggetti che fungono da simbolo e da ricordo.

-Dare tempo e non fare tutto di fretta, ma ritornare in città in anticipo.

-Non insistere troppo nel raccontare a tutti dell’inizio del nido o della nuova avventura..anche se non ne parlano espressamente i bambini si ricordano tutto e non è il caso di anticipare in continuo il tema della separazione e del distacco che genera molta ansia. Piuttosto leggete insieme un buon libro come preparazione all’esperienza.

Manca davvero poco!

Per le scuole primarie e secondarie si tratta davvero di “resistere” ancora pochissimi giorni, mentre per nidi e scuole d’infanzia, manca solo un mese.. eh sì, perché non sono solo i bambini ad essere stanchi e affaticati dalla fine dell’anno, dalle verifiche, dalle recite, dai saggi e dalle numerose feste. Anche gli insegnanti e gli educatori infatti fanno il conto alla rovescia per arrivare ad un sano momento di relax e riposo.

Questo post lo vogliamo dedicare a loro, gli esperti dell’educazione, spesso poco considerati e valorizzati, anche nella fatica di una professione così delicata, di responsabilità e stancante. Non si tratta solo della fatica fisica (prendi i bambini in braccio se piccoli, gioca con loro, proponi diverse attività ecc..), ma soprattutto di quella mentale di tenere in mente il bambino, la famiglia che ci sta dietro, le loro emozioni, le loro storie (ma anche quelle personali che inevitabilmente si intrecciano), il servizio per cui si lavora, i colleghi con cui si condivide un certo percorso ecc ecc.. E’ faticoso e dobbiamo riconoscervelo, quindi resistete ancora un pochino e poi godetevi una meritata vacanza..che poi lo sappiamo che proprio perché così stimolante, amate profondamente questo lavoro e già dopo poche settimane starete pensando ai “vostri”  bambini e alle novità del successivo anno scolastico!!!! 😉

La formazione continua..

Alle Educatrici e Maestre che ci seguono, a tutti coloro che vivono e frequentano bambini nonché giovani adulti del Domani, ricordiamo l’importanza della formazione: da giovani per acquisire maggiori competenze e dimistichezza con questo mestiere così difficile (lavorare con le emozioni non è immediato e richiede tempo). Ma il percorso formativo deve continuare anche quando si è raggiunta una certa esperienza, perché davvero “più sai e più sai di non sapere”. La formazione poi in questo periodo storico così fragile diventa un must poiché ci consente di:

– confrontare le nostre opinioni

– ampliare il nostro sguardo educativo

– ridimensionare il nostro ego (in campo educativo si pensa sempre di essere nel giusto e di fare al meglio invece non ci si deve mai dimenticare di rivedersi, riascoltarsi e provare ad attivare sempre nuove strategie educative)

Vi aspettiamo Sabato 14 Aprile a Milano  in occasione del Convegno Nazionale “La lezione non serve” organizzato dal Centro Psicopedagogico per l’Educazione e la  Gestione dei Conflitti di Piacenza per condividere una giornata altamente pedagogica.

Buon rientro a tutti bambini…

 

Oggi si ricomincia…nido…scuola materna…elementari…ricomincia la routine..e le mamme tornano a correre..e a dover pensare a tutto!

Sicuramente avranno già provveduto ad incoraggiare i loro piccoli sulla ripresa della scuola..ma non scoraggiatevi se per qualche giorno i vostri bambini faranno un po’ di fatica ad alzarsi e poi ad entrare in classe…è sempre difficile ed emozionante ‘ricominciare’ e rientrare in contatto con una dimensione socio-affettiva extra familiare.

Mammechefatica consiglia di incoraggiare i propri bambini ma di accettare anche possibili rifiuti o pianti dovuti alla ripresa della quotidianità…nel caso di bambini piccoli:

– Prima di entrare al nido salutare bene il proprio picccolo, senza allarmarlo nè allarmarsi qualora non volesse stacarsi dalla figura materna. L’educatrice saprà consolarlo e si farà carico delle sue nostalgie.

– Prima di entrare alla scuola materna salutare bene il bambino, scandire (se necessario) la routine al fine di rassicurarlo,dargli il tempo necessario per ambientarsi e salutare il suo ambiente.

Buona Giornata! alle Mamme, i Papà e alle Maestre

 

L’oggetto transizionale all’asilo…

 

Mammechefatica consiglia di portare all’asilo l’oggetto transizionale, può essere un modo efficace per il bambino di accettare meglio il distacco dalla figura materna.

Anche se quest’ultimo deve essere utilizzato in caso di reale bisogno e smarrimento da parte del piccolo. Non deve essere concepito come un modo per facilitare l’isolamento dal resto del gruppo e dai giochi proposti. L’utilizzo dell’oggetto consolatorio dovrebbe avere lo stesso valore del ciuccio. Da utilizzare in caso di paura,stanchezza,ritorno ad uno stato di calma e disorientamento affettivo e in particolare per la fase dell’addormentamento.

Il bambino deve trovare nel proprio orsacchiotto consumato una grande fonte di calore e consolazione anche se in quel momento non può essere rassicurato dalla sua mamma. l’importante però che il bambino accetti di farsi consolare e nutrire dalle maestre o dagli adulti di riferimento in quel momento, così che possa poi ricongiungersi con la propria mamma senza problemi o timori eccessivi.

L’atteggiamento delle Maestre è proprio significativo…

 

Mammechefatica ricorda con piacere i primi pensieri montessoriani sempre attuali, moderni e poetici sul punto di vista delle Maestre e delle Educatrici.

“Un metodo educativo che abbia per base la libertà deve intervenire per aiutare il bambino a conquistarla, riducendo al minimo l’intervento dell’insegnante,il quale ha il compito di gettare un raggio di luce e passare oltre, impiegando una grande dose di pazienza e una notevole capacità di osservazione.L’educatore deve dare a ciascuno il dono di essere compreso e corrisposto nei bisogni profondi dell’anima.

E’ il maestro che si adatta all’allievo e non viceversa. Egli parla poco e osserva molto.

Questo è un modo per garantire non solo l’emancipazione ma la fioritura del bambino”.

Buona Giornata a tutte le Maestre.

Come fare a capire se l’asilo è quello giusto….

 

Mammechefatica riflette insieme a voi sul come fare a capire se l’asilo (ci riferiamo al nido e alla materna poichè rappresentano le prime istituzioni socio-educative al di fuori della famiglia) è quello giusto o meno…

La struttura individuata deve garantire delle caratteristiche fondamentali quali: la sicurezza,la pulizia,l’ordine(inteso come ordine pratico ma anche mentale) e l’organizzazione nella gestione del ‘materiale umano’ ovvero i vostri preziosissimi bambini

Ciò detto,sia che si tratti di un asilo montessoriano, piuttosto che steineriano, che segua il metodo Gordon, che abbia o meno le madrelingua inglesi…L’IMPORTANTE é CHE POSSIATE SENTIRVI ACCOLTI, rispettati e accettati.

La scuola giusta è quella in cui trovate, già all’ingresso, un’atmosfera serena, che emana fiducia, un profumo quasi magico.

La scuola giusta è il luogo che riassume in modo equilibrato un’attenzione verso i suoi bambini e i suoi genitori e nel contempo una cura verso l’ambiente, i giochi e i materiali educativi.

La scuola giusta è una scuola,pubblica o privata, in cui troverete delle Maestre Eccezionali che contribuiranno a crescere anche il vostro bambino con cura,rispetto,intelligenza,empatia, curiosità e capacità critiche.

La scuola giusta è costituita in primis dalle Persone che ogni giorno cercano di  renderla un’esperienza speciale: per voi, per loro e per tutti coloro che ne fruiscono.