Scuola dell’Infanzia: età della scoperta

 

ll periodo della Scuola dell’Infanzia è caratterizzato da una serie infinite di domande e di scoperte. Preparatevi alle classiche domande esistenziali del tipo: dove sono nato, come, perché si vive ma soprattutto perché si muore. Poi vi è la scoperta in ambito sessuale partendo dal proprio corpo e quello degli altri. Talvolta i genitori appaiono imbarazzati nel gestire le risposte ma è molto importante rispondere in modo tranquillo e sereno piuttosto che fare finta di non aver capito. Non rispondere significa non prenderlo sul serio. Quando un bambino ci chiede è perché è pronto per la nostra risposta. E’ fondamentale che possa prima confrontarsi in famiglia tra le figure genitoriali e iniziare a farsi un’idea. Dato che – come adulti- non si è mai quasi pronti a certe domande cominciare a preparasi per tempo può essere un’ottima idea. 

 

Autoerotismo infantile

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza..

Di cosa si tratta? Dai tempi di Freud sappiamo che anche i bambini hanno una loro naturale sessualità che si sviluppa in diversi fasi (orale, anale, fallica per poi diventare genitale).

Perché agli adulti fa così paura questo concetto? I grandi come sempre aggiungono significati maliziosi, adulti, incompatibili con la genuinità dei bambini. In realtà anche i più piccoli in modo assolutamente sano e naturale esplorano il loro corpo, si toccano e delle volte scoprono che alcuni movimenti procurano piacere e dunque li ripetono, soprattutto in quelle situazioni di “vuoto”, noia, ansia o malinconia.

Quando questo comportamento nasconde qualche disagio nel bambino? Quando dura a lungo e l’intensità pare così eccessiva da distrarre totalmente il bambino da qualsiasi altra attività per lui piacevole.

Cosa fare quando capita di frequente? Avvicinarsi al bambino e con tono molto dolce e comprensivo dirgli che non c’è nulla di male nel farlo, ma che è una cosa talmente intima che va fatta in un situazione di privacy: in bagno o nella propria cameretta, non davanti a tutti. Anche distrarlo proponendogli un’ alternativa può essere efficace.

Cosa non fare assolutamente? Sgridare il bambino e farlo sentire in colpa, metterlo in castigo, commentare la cosa con altri in sua presenza, farsi vedere imbarazzati.

Come nascono i bambini?? (parte II)

 

Riprendendo il discorso su come spiegare ai propri figli dove e come nascono i bambini, oggi parliamo dei genitori che devono affrontare questo momento. Per alcuni adulti non rappresenta assolutamente una fatica, per altri, invece, è estremamente imbarazzante poiché è esplicito il richiamo ai temi della sessualità. MammeCheFatica suggerisce di cercare di stare tranquilli, parlare con voce sicura e calma e magari farsi aiutare da libri illustrati o dvd sul tema. Saranno poi i vostri bambini che con l’ innocenza e la spontaneità che li contraddistinguono vi toglieranno dall’imbarazzo!!

Il coraggio dei padri: crescere un figlio autistico

 

Da poco è uscito il libro di Gianluca Nicoletti, dal titolo: “Una notte ho sognato che parlavi. Così ho imparato a fare il padre di mio figlio autistico“, edito da Mondadori, (14,03€).

Di cosa tratta: della vita quotidiana di Tommy, un adolescente autistico e di suo padre, un uomo coraggioso che ha avuto la forza di sostenerlo e prendersi davvero cura di lui.

Perchè ne parliamo: è la storia vera raccontata da chi vive ogni giorno lo sforzo, la difficoltà, la disperazione e la sofferenza. Gianluca racconta onestamente le fatiche incontrate riguardanti la sessualità, la pubertà di Tommy e del cambiamento del loro rapporto con il tempo.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: nonostante ci siano moltissimi scritti su questo tema, si parla ancora troppo poco delle difficoltà che si incontrano con il passaggio all’adolescenza di questi bambini così silenziosi, incomprensibilmente attratti dagli oggetti. Quanto possiamo imparare ancora da Tommy e da suo padre?

Commovente: si legge tutto d’un fiato.