Caso Martina Patti: non giudichiamo please

La cronaca ci impone di fermarci un attimo su un caso, quello dell’infanticidio della bimba Elena Del Pozzo.  È un fatto violento, durissimo da accettare se si pensa poi che è stato creato e pensato dalla persona che l’ha messa al mondo, ma in queste situazioni soprattutto, così delicate, è bene evitare analisi o critiche superficiali e astenersi dal giudicare: chi siamo noi per sapere il livello invisibile di dolore e solitudine che questa madre portava con sé e che si  trascinava da chissà quanto tempo prima di esplodere in un gesto fuori controllo. Ci chiediamo quante madri invisibili vi siano in giro e cosa è possibile fare in concreto per evitare gesti del genere. Le madri non devono essere lasciate sole nella crescita dei figli, non devono sentire il peso del mondo sulle spalle, devono e dovrebbero stare all’interno di una rete di relazioni e aiuti per le quali si sentono utili e adeguate, tenute in mente e pensate. Grazie a tutti i posti pubblici e gratuiti come ad esempio i consultori, i centri anti violenza, le innumerevoli associazioni, il Telefono Azzurro ecc. che si fanno carico di tutte le madri invisibili e che nel quotidiano contribuiscono a prevenire situazioni di disagio.

 

Tornare a casa con un neonato..

Tornare a casa subito dopo il parto è sempre emozionante ma rappresenta un momento molto intenso e faticoso soprattutto per la figura femminile: alla ricerca di un nuovo equilibrio da ristabilire considerando la sua priorità: il piccolo del quale prendersi cura. Includendo tutti gli imprevisti del caso è comunque possibile organizzare e pianificare un rientro consapevole in cui ognuno può dare il suo contributo: fondamentale è il ruolo del partner che dovrà occuparsi di alcuni aspetti pratici e logistici e nel contempo sostenere e supportare le fatiche della neomamma talvolta anticipandole e condividendoli. In coppia o da soli l’aspetto importante è quello del fare squadra e saper fare rete con gli aiuti a disposizione. Evitare di caricarsi di impegni eccessivi, la testa sarà già piena di pensieri e nuove responsabilità che potrebbero mandare in confusione e provocare un senso di fragilità. Non allontanate o rimuovete questi pensieri: fateli uscire e fatevi aiutare nel dare loro un nuovo significato. Talvolta una consulenza specifica può offrire in termini di sicurezza un piccolo contributo concreto in grado di restituire il senso di fiducia che il neogenitore va cercando. Si tratta di definire una nuova quotidianità e ancora di più una nuova dimensione in sintonia con i bisogni primari del proprio neonato senza dimenticare i propri spazi fondamentali per sentirsi bene e in grado di nutrire l’altro.

Per info,prenotazioni e buoni regalo scriveteci in privato! Info@mammechefatica.it

 

 

 

Scuole chiuse:come sopravvivere

Ancora scuole,asili e nidi chiusi..come sopravvivere nei prossimi giorni aspettando il breve break dei giorni di Pasqua..Non sono tempi facili per le famiglie e i genitori lasciati soli e con la gestione dei figli a casa H24. È in queste situazioni che si riscopre il valore della rete, di quegli aiuti familiari,amicali,tramite le scuole dove ci si viene incontro incastrando le varie esigenze. Scambi e favori reciproci per aiutarsi e supportarsi in situazioni come queste dove occorre ricreare una nuova normalità. Prendete tutti gli aiuti possibili, per non sovraccaricarvi e delegate laddove possibile: il fatto di non staccare mai non deve essere fonte di stress ulteriore. 

  • Cercate di organizzare qualche telefonata piacevole per mantenere un contatto con il mondo esterno che possa essere un piccolo contributo per distrarvi/condividere le fatiche del periodo
  • Ricordate sempre che i bambini assorbono il nostro nervosismo che aleggia nell’aria, ma non è colpa loro se se i servizi socioeducativi sono chiusi
  •  Datevi obbiettivi semplici, senza strafare, e senza troppe aspettative
  • L’importante è riuscire a organizzarsi tra lavoro e casa, possibilmente provando a stare bene, facendo fare ai bambini attività e giochi semplici in grado di incuriosirli onde evitare di trascorrere (troppo) tempo davanti allo schermo…
  • Ricordatevi  e ricordate ai bambini che si tratta di un periodo (presto) le scuole riapriranno e si tornerà in presenza e la giornata riprenderà il suo ritmo: è giusto avere dei pensieri che possano aiutarci nei momenti di difficoltà e anche solo ipotizzare delle vacanze ci fa sentire meglio!
  • Cercate se possibile di sfruttare con i bambini i momenti all’aria aperta: quando si esce, tutto assume una dimensione diversa e più leggera, rispetto al dover stare in casa. Anche i bambini piccoli piangono oggettivamente meno quando sono fuori e questo migliora l’umore adulto e la sua riserva di energia!

La prima estate con il bebe’: dove andare

Prendiamo come spunto le vostre mail per rispondere in modo corale come affrontare la prima estate con un bebè. In primo luogo vi suggeriamo una località tranquilla e sicura (in Italia o all’estero) con una serie di servizi comodi e vicini, per fare in modo che possiate godervi anche il tempo senza dover faticare più del necessario. Se scegliete la casa di famiglia o dei suoceri fate in modo di pianificare la vacanza affinché rimanga tale, onde evitare inutili e fastidiosi nervosismi che inevitabilmente si ripercuotono sul vostro bambino e sul vostro benessere psicofisico. Se invece siete sole anche solo per qualche giorno o settimana, perché non organizzare la trasferta con un’amica? Potrebbe essere un modo anche per voi di farvi due risate in compagnia e non sentirvi sole e disorientate in un posto nuovo o diverso da casa. La prima estate deve essere il più possibile ‘rilassante’ e serena e deve offrirvi la possibilità di stare bene e al sicuro. Mare o montagna a seconda dei vostri gusti e opportunità, l’importante che il piccolo sia a contatto con la natura e respiri una buona aria, il più possibile fresca! In entrambe le soluzioni cospargete di protezione totale il vostro piccolo che non può certo permettersi scottature.

Fateci sapere le mete prescelte e se conoscete strutture specifiche per accogliere i piccoli ospiti come si deve non esitate a segnalarle!

 

 

 

un clic su Cesvi e sul lavoro di prevenzione..

MammeCheFatica oggi parla di Cesvi. Un’organizzazione umanitaria italiana laica,fondata nel 1985 a Bergamo.

Durante il mese di Dicembre potete contribuire con soli 2 euro al numero 45503 in favore della Campagna “Sono nato Libero”

htt://sononatolibero.cesvi.org. La campagna ha come obiettivo quello di sostenere la lotta al virus nei Paesi più colpiti e mantenere sempre alto il livello di informazione e prevenzione nelle nuove generazioni in ambito italiano.

Negli ultimi 3 anni Cesvi ha aiutato 3 milioni di persone avvalendosi di uno staff per l’88% composto da persone del posto. Nello Zimbawe con l’impegno di Cesvi sono stati salvati più di 3000 bambini,sono stati formati 2000 operatori sanitari e sottoposte a test più di 90mila donne.

Dal 2009 al 2012 il numero di nuove infezioni è diminuito tra i bambini del 40% grazie al lavoro di prevenzione e informazione sul campo e farmaci antiretrovirali (per prevenire la trasformazione madre-figlio).

Grazie per l’attenzione e la condivisione.