Quanto le esperienze di vita incidono sullo sviluppo del bambino?

Lavorando ormai da anni con bambini e genitori ci accorgiamo di quanto le primissime esperienze di vita, anche prenatali dei genitori incidano sullo sviluppo futuro del bambino. Lo stato d’animo della madre durante la gravidanza, la relazione di coppia, la presenza o meno di un partner, i lutti, le ospedalizzazioni, le separazioni e i grandi cambiamenti influenzano molto la crescita dei bambini. Le emozioni vengono percepite molto intensamente dal neonato e si riflettono sul suo comportamento, sulla sua personalità e sul suo modo di relazionarsi con gli altri quando sarà più grande. Ma quindi, se per sfortuna ci dovesse capitare qualcosa di brutto, il neonato sarà influenzato e traumatizzato per tutta la vita? Per fortuna non è tutto già scritto, noi abbiamo gli strumenti per evitare che il bambino cresca con un malessere, lui stesso può avere la resilienza necessaria per affrontare gli ostacoli, noi tutti possiamo farci aiutare per superare i problemi e una speranza c’è! L’importante è interrogarsi, mettersi in discussione, essere consapevoli, non rimanere da soli con il proprio male ed eventualmente rivolgersi a un professionista competente.

Per saperne di più: MammeCheFatica suggerisce la lettura di: “Professione bebè” di B. Cramer ed Boringhieri

Se volete un ricordo…

fotoOggi parliamo di fotografia. Se avete voglia di farvi un regalo, o pensare ad un dono autentico vi invitiamo al sito Effanfotografie.

Francesca, con la sua mano magica, scatterà delle foto originali a voi e ai vostri bambini. Fotografa anche tante pance, neonati e famiglie. Pronta a catturare e a valorizzare le emozioni più nascoste.

Lavora,come noi, tra Roma e Milano ma se contattata in tempo arriva ovunque!

W i ricordi e le emozioni autentiche da custodire con cura nel tempo!

Neonati al mare…!

neonati al mareAlle mamme che ci chiedono “Ma i neonati possono andare al mare?!” MammeCheFatica risponde:certo che si! Pero’ e’ bene proteggerli ed evitare le ore calde.

L’aria di mare,la salsedine, il sole influiscono positivamente sui bebe’ e sulle loro mamme che provano a rilassarsi e a godersi le giornate estive. Armiamoci pero’ di creme protezione totale, cappellino, fresco foulard di seta o cotone per ripararlo dal vento o dagli spruzzi. Evitate di stare tanto tempo in spiaggia e privilegiate la mattina presto o il tardo pomeriggio. Provate a rilassarvi anche voi quando c’ e’ un momento di pace e godetevi la calma e il ritmo lento dell’estate senza pensare subito a cio’ che c’e’ da fare..potete far sperimentare il primo bagnetto in mare al vostro bebe’ stando ovviamente sulla riva e facendo sfiorare l’acqua sulle gambine senza esagerare se vedete che non gli crea piacere!. Non esagerate ovviamente col sole poiche’ troppo non fa bene ed e’ pericoloso nei primissimi mesi di vita. Individuate posti tranquilli non troppo affollati che potrebbero infastidire e irritare il piccolo, meglio se spiagge attrezzate con zona allattamento per farvi sentire piu’ a vostro agio e in sintonia con le esigenze del piccolo.

Splash un tuffo anche per noi!

 

 

 

 

 

 

I papà sono indispensabili!

papàInnanzitutto tanti auguri a tutti i Papà! Che spesso vengono poco valorizzati perchè adombrati dalla figura delle Mamme. E invece, MammeCheFatica lo sostiene da sempre, hanno un ruolo importantissimo in famiglia da sempre. Quando il figlio è piccolo, sostengono la madre e il suo percorso di conoscenza del neonato, ricordandole contemporanemente di non essere solo madre, ma anche donna/moglie/compagna.

Quando il figlio cresce sono dei fantastici compagni di gioco che spronano alla fantasia, al movimento e all’esplorazione (al contrario della figura materna che invece tende di più a contenere e accudire). Ciò non significa che i Papà non possano essere “coccoloni” e sensibili, ovviamente. Ben vengano papà anche con queste risorse! Ma ricordiamoci che hanno anche un ruolo normativo essenziale: pongono i limiti e le regole che favoriscono una crescita sana del piccolo fino all’adolescenza, altro momento in cui i papà sono fondamentali.

W i Papà!

17 Novembre: La giornata mondiale della prematurità

 

MammeCheFatica non può non ricordare la giornata mondiale di oggi dedicata alla prematurità. Proprio venerdì abbiamo partecipato ad un convegno all’ Ospedale L. Sacco di Milano e ascoltato con interesse la relazione del Dott. Odoardo Picciolini e parte del suo staff che lavora nell’ Unità Operativa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale.  Dal suo intervento abbiamo appreso che un neonato su 10 nasce prematuro e gli esiti di tale nascita anticipata consistono in anomalie maggiori (paralisi cerebrali, ritardo mentale, deficit visivi ed uditivi gravi) o anomalie minori (disordini della sfera motoria, dell’apprendimento e del comportamento). La ricerca sta facendo grandi passi avanti per capire come intervenire precocemente per offrire a questi bambini una vita sana e serena, ma ci sono ancora aree incomprese. I bambini prematuri soffrono sia a livello fisco, sia psicologico e il ricovero (che a volte si protrae per mesi) rompe il progetto familiare e provoca un trauma vero e proprio anche nei genitori, angosciati alla sola vista dell’incubatrice.

Ricordiamo che è possibile votare sul sito: www.enemenemini.eu per aderire alla campagna internazionale per una migliore cura del neonato prematuro e sostenere una “Call to action” che verrà presentata al Parlamento Europeo a Buxelles.

Gemelli che fatica! (parte seconda)

 

La persona che può aiutare maggiormente i gemelli ad essere considerate due persone differenti favorendo una progressiva separazione è la madre stessa. La madre infatti è colei che più coglie i piccoli segnali di differenza fra i due neonati apparentemente identici. I segnali non sono solo a livello fisico, ma soprattutto a livello comportamentale e di personalità: c’è il bambino più vispo e quello più calmo, quello più sensibile e quello più indifferente. Ciò che può mancare a dei gemelli, al di là dei vantaggi della loro condizione, è quel legame privilegiato con la madre, fondamentale per ognuno di noi per creare la coscienza di sé come soggetto. Spesso il rapporto esclusivo che tendono ad instaurare con il fratello gemello compensa quello mancato con la madre. Dunque è essenziale che la madre, pur essendo già molto affaticata dalla cura di due neonati, cerchi di dedicare dei momenti esclusivi e privilegiati con ognuno dei due piccoli per favorirne la differenziazione.

Neonati prematuri? Che fatica capirli!

 

Chi ha visto nascere il suo bimbo prima del previsto lo sa bene: l’immaturità del piccolo complica ancor di più la capacità di decifrare il suo comportamento. Ma perché?
Spesso gli strilli dei prematuri sono più acuti, passano con rapidità dallo stato di sonno a quello di veglia e i movimenti sono irregolari rendendo difficile capire le loro necessità. Le madri, dal canto loro, aumentano il livello delle sollecitazioni quasi per compensare la mancanza di attività dei bimbi. Infatti oltre a preoccuparsi dell’aspetto fisico, mostrano spesso un atteggiamento iperattivo, tuttavia hanno quasi timore di toccarli per la sensazione di fragilità e delicatezza che trasmettono.
Forza Mamme, non demordete..siamo con voi!

“Così calmo il mio bambino”

 

 

“Così calmo il mio bambino. Risposte equilibrate al pianto del neonato”di Christine Rankl (Urra, 14euro)

di cosa tratta: interpretare il pianto di un bambino, specie se neonato, non è semplice nemmeno per mamma e papà. Questo libro parla degli strilli inconsolabili e apparentamenti immotivati dei figli e delle modalità più efficaci per affrontarli.

perchè ne parliamo: per far sì che gli adulti più deboli ed insicuri non perdano fiducia nelle loro capacità genitoriali ed abbiano uno strumento utile per comprendere e decifrare le modalità comunicative dei loro bambini.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: offre dei consigli preziosi e pratici per calmare il pianto del proprio figlio rimanendo sereni e trasmettendo amore.

Mamme, che afa! Come affrontarla con dei bambini piccoli?

 

In questi giorni siamo alle prese con un caldo africano insopportabile e chi lo soffre di più sono i bambini, specialmente se piccoli. Vediamo qualche suggerimento per limitare il più possibile i suoi effetti:

-far bere molto al bambino (un bicchier d’acqua ogni ora) per evitare la disidratazione

-far mangiare cibi freschi e leggeri ricchi di vitamine e sali minerali

-tenere freschi i locali e arearli soltanto di notte e al mattino presto evitando repentini sbalzi di temperatura

-tenere sotto controllo la temperatura di neonati e bambini piccoli eventualmente rinfrescandoli con un bagnetto o un panno umido

-proteggere i bambini dai raggi del sole quando si esce di casa e vestirli con abiti leggeri, comodi e larghi di cotone o di lino e di colori chiari