Non riempite l’agenda dei piccoli…

agenda-dei-bambini“Non riempite l’ agenda dei piccoli” è il nostro motto per fare in modo che almeno da piccoli si abbia un po’di tempo libero destinato al gioco, all’immaginazione e al riposo dopo una lunga giornata a scuola.

Già, perché anche i piccoli si stancano e “si stressano”: la Scuola e l’asilo sono comunque contesti sociali impegnativi che coinvolgono emotivamente i bambini.

Secondo il nostro punto di vista psicopedagogico è giusto non impegnarli troppo almeno durante i pomeriggi. Individuate una o due attività extra scolastiche e il resto se possibile trascorretelo a casa, al parco o comunque in tranquillità. Non c’è bisogno di adultizzarli e far fare loro milioni di attività solo per riempire delle ore.

I bambini hanno invece bisogno di un luogo familiare in cui giocare ed esprimersi in libertà, annoiandosi anche un po’. (sentimento al quale siamo un po’tutti allergici in questa società). Il piacere di tornare a casa, fare un lavoretto, una capanna con gli strofinacci e costruire storie rappresenta un momento fondamentale per la crescita psicofisica che spesso viene sottovalutato.

 E voi cosa ne pensate?

Cosa vuol dire veramente essere autistici?

MammeCheFatica torna a parlare di un tema molto sentito: l’autismo e tutto ciò che vi è attorno. “Essere autistici vuol dir vivere sulle punte, insicuri in ogni momento”, spiega benissimo Andrea Antonello, un bel ragazzo riccio che ha imparato a conoscere con la sua patologia. Vi presentiamo questo libro disarmante per la sua autenticità, emotività e profondità. “Le parole che non riesco a dire“, ed. Mondadori (64 pag. 9,90€).

Di cosa si tratta? Di un racconto sincero delle emozioni provate da un ragazzo con un disturbo dello spettro autistico, delle sue fatiche, paure e sofferenze, ma anche della sua speranza e fiducia nel futuro. Grazie ad un tablet e alla scrittura guidata è riuscito a comporre un testo intenso, comunicativo, accompagnato da illustrazioni molto colorate.

Perché ci piace? Cosa c’è di più vero di un libro scritto dal suo protagonista? Come immergersi meglio in una situazione così complessa grazie alle parole di un tenero ventiduenne? Un libro rivolto soprattutto ai bambini che non conoscono questo mondo “alla rovescia”. Ma come sempre, anche nlibrooi adulti, genitori o insegnanti, possiamo trarne grande ricchezza.

Cosa fare se piange tanto in asilo..

inserimento-nidoMammechefatica vorrebbe sapere come vanno i nuovi inserimenti che abbiamo seguito finora…come stanno i vostri bambini a distanza di un mese circa. Sappiamo bene che c’e’ qualcuno che probabilmente fa ancora un po’ di fatica, ma giustamente l’ambientamento al nido o alla Scuola Materna segue fasi e tempi differenti. Un aspetto molto importante è rappresentato dal distacco all’ingresso della struttura: l’adulto che accompagna deve essere in grado di “reggere” emotivamente il pianto (anche disperato talvolta) del proprio bambino e infondergli fiducia e ottimismo verso la giornata, i compagni e l’educatrice che lo accoglie. (Questo tipo di atteggiamento incoraggiante è fondamentale affinchè il piccolo associ la nuova struttura ad una situazione piacevole, non ad un posto negativo da vivere in attesa della mamma, piuttosto come un luogo di esperienze ludiche e non solo). La figura educativa invece deve rassicurare il bambino e la sua mamma o il suo papà che saranno doppiamente mortificati e angosciati nel lasciarsi in questo modo, trovando lo spazio per affrontare e condividere anche i momenti negativi e dolorosi senza dare nulla per scontato.

Il bambino, in modo lento e progressivo, inizierà a tranquillizzarsi e a trovare piacere nel poter condividere una nuova interazione sociale con i suoi pari. Come tutti i cambiamenti occorre tempo e pazienza e una grande capacità nel guardare lontano..senza sensi di colpa, senza troppi timori tutti ma proprio tutti i bambini troveranno una loro dimensione.