il pranzo condiviso..

bambiniAl di là del catering o della cucina interna del nido o della struttura da voi frequentata, suggeriamo di incentrare l’ attenzione sul significato del pranzo condiviso con il gruppo dei pari che acquista un valore dal punto di vista sociale.

È importantissimo per i bambini, fin da piccoli, poter mangiare insieme ad altri, e scoprire il vero senso della socializzazione. Per esperienza garantiamo che di solito in Asilo anche i bambini inappetenti imparano col tempo ad apprezzare i vari cibi proposti (verdure incluse). Perché? Due sono i fattori che contribuiscono ad alimentare l’appetito e la voglia di mangiare:

1. la forza del gruppo (vedere tanti bambini che mangiano contribuisce a far apprezzare il pasto)

2. il menù non prevede alternative! Questo aiuta il bambino a concentrarsi sul pasto proposto senza dover fantasticare alternative (“questo no, voglio quello”).

Provate anche voi a casa a seguire questa piccola regola e vedrete che anche la gestione del pranzo sarà più fluida e disinvolta.

Non dimentichiamoci dei bambini

untitledIn questi giorni giustamente si parla di violenza contro le donne, un fenomeno inaccettabile, disumano e ancora troppo diffuso. Ma purtroppo ci sono anche tante altre vittime da ricordare e proteggere: sono i bambini che imparano presto a convivere con la violenza del papà o del compagno della madre. Il termine tecnico è violenza assistita intrafamiliare ed è un aggravante molto pesante per chi compie il reato, nonchè un trauma sconvolgente per il figlio, che lascia delle tracce evidenti nella psiche. Anche se il figlio (qualunque sia l’età) non assiste direttamente ai comportamenti violenti sulla madre, ma sente i rumori, le grida, le botte, ne vede i segni, le modalità ricattatorie, disprezzanti e i maltrattamenti psicologici, è comunque una vittima da riconoscere e aiutare.

Come? Con la denuncia si attivano i Servizi Sociali e dunque dei professionisti capaci di aiutare i bambini: psicologi, assistenti sociali e pedagogisti.

Che conseguenze psichiche ha la violenza assistita? Paure e angosce, ipercontrollo, depressione, ansia, disturbi del comportamento alimentare, del sonno, della condotta ecc.. Infine, benché non ci sia una causalità diretta, molto spesso i bambini vissuti in famiglie dove la conflittualità sfocia in violenza, tendono spesso ad assumere loro stessi il ruolo di carnefice su altre vittime, avendo imparato che è l’unico modo di relazionarsi con gli altri. Non dimentichiamoci quindi anche dei bambini.

Le paure dei piccoli..

pauraOgni età ha le sue paure: paura del buio, dei mostri, di stare all’asilo senza mamma, di affrontare il water senza pannolino, dell’acqua, dei ladri, di non essere in grado di.. etc.. come fare però quando si è divorati dalla paura stessa a tal punto da non riuscire più a giocare in modo sereno con gli altri?

In questi casi suggeriamo di parlarne con delle figure esperte per fare il punto della situazione e farsi aiutare a ridimensionare la situazione onde evitare inutili scontri e preoccupazioni. Tutti i bambini hanno delle paure e tutti noi da bambini ne abbiamo avute. Spesso gli adulti tendono a sminuire dicendo “che non bisogna avere paura di nulla”; su questo punto proponiamo invece di: rassicurare i piccoli quando sentono la paura e di provare a parlarne in modo tranquillo anche quando non avvertono questa sensazione. Raccontare loro che anche noi avevamo delle paure alla loro età ci sembra un modo per condividere e fare in modo che si sentano capiti. La fase delle paure è transitoria e torna ad ogni età, occorre offrire ai piccoli i giusti strumenti per affrontarla e gestirla con ironia senza esserne troppo succubi o farsi divorare dall’ansia.

 

Gelosia del fratellino?

gelosia-fratellinoCome affrontare la gelosia della sorellina o fratellino in arrivo? Come comportarsi e come prevenire determinati comportamenti?

Sono queste le domande più frequenti che ci fate voi mamme quando siete in attesa del secondogenito. Riteniamo sia importante parlarne insieme e non sottovalutare i segnali che ci inviano i nostri bambini. I piccoli fin da subito hanno la capacità di percepire che c’è qualcosa di nuovo in arrivo anche se non capiscono esattamente di cosa si tratti. In questa delicata fase hanno bisogno di essere rassicurati e capiti (essendo abituati da figli unici ad avere una sorta di esclusività nei rapporti sociali). La paura più grande è appunto quella di temere di non essere più amati come prima e di non avere più a disposizione tutta la mamma per sè ma di doverla condividere con il nuovo nato. Si tratta di paure implicite che di solito si manifestano con numerosi e insoliti capricci, pianti e voglia di stare solo con la propria mamma.

Ne parleremo con la nostra Dott.ssa Sara Luna Bruzzone, Psicologa e Psicoterapeuta presso Peekaboo  a Milano il 22 Novembre alle 9.15. L’incontro è rivolto a tutti i genitori interessati, iscrizione obbligatoria, costo 10€.

info@peekaboomilano.it

Vi aspettiamo!

 

 

Frutta & verdura fin da piccoli…

fruttaSe fin da piccoli si trasmettono le sane e buone abitudini ci sarà più probabilità che vengano consolidate anche da grandi. Una di queste è senz’altro l’introduzione della verdura e della frutta sia ai pasti che come merenda o snack. Se siete in giro basterà organizzarsi con dei barattolini (quelli in plastica sono comodissimi) e riempirli con frutta a spicchi/frutta secca (mandorle,noci,uvette) o verdura tipo sedano, finocchi, carote ottimi come ‘spezza fame’. Se i vostri bambini frequentano il nido o la materna, portarli all’Asilo sarà un’ottima fonte d’ispirazione per le altre mamme! Imparare a sostituire le classiche merendine (ricche di conservanti) con frutta (anche frullata o centrifugata) è una sana scelta! Vi garantiamo che ai piccoli piace molto l’idea di attingere dal proprio “scatolino” in modo autonomo, si sentono più grandi e indipendenti e saranno ben contenti di offrirla anche a voi!

Iniziamo la settimana con buoni propositi!

Genitori (troppo) social?

waSia che voi abbiate figli all’asilo, sia alla primaria o alle medie, sarete senz’altro coinvolti in qualche gruppo WhatsApp per genitori della classe in questione. Probabilmente se siete poco tecnologici e ancora non siete dotati di uno smartphone siete salvi da una moda illogica che sta spopolando anche fra gli adulti. Stiamo parlando dell’abitudine ormai consolidata di molto genitori di messaggiare in continuazione via WhatsApp su questioni (apparentemente) inerenti la scuola e i figli. Quali sono i rischi questi comportamenti?

-I messaggi, dato il numero elevato di membri del gruppo, rischiano di essere continui e infiniti, ledendo la privacy delle persone

Spesso i genitori inconsapevolmente tendono a sostituirsi ai figli chiedendo agli altri adulti novità sui compiti o informazioni che loro stessi dovrebbero avere. Facendo così si deresponsabilizzano i bambini, soprattutto i più grandi.

-E’ importante creare un buon gruppo di genitori che si scambino idee e pareri, ma attenzione a non coalizzarsi contro il corpo docenti

Consiglio per evitare tutto ciò: usare le chat con moderazione e solo se davvero necessario, ricordandosi che diamo il buon esempio ai nostri figli e non possiamo certo proibirgliene l’uso se siamo i primi ad esserne totalmente dipendenti!

Come impostare il momento pre- nanna

nannaIl tema della Nanna riscuote sempre interesse e rappresenta insieme a quello dei Capricci i più richiesti e condivisi da tutti voi. Come fare a gestire in modo sereno il momento della Nanna, senza che diventi una lotta ogni sera? Di seguito vogliamo condividere con voi alcuni passaggi che talvolta sono fondamentali:

– provate a responsabilizzare il piccolo e affidargli delle mansioni adatte alla sua età (ricordiamo sempre che è il modo di fare le cose che fa la differenza lasciando una percezione diversa)

– evitate la domanda: “Vuoi venire..?” o “Ti va di..?” e sostituitela con: “Adesso andiamo, presto presto..(magari sottovoce, ma in modo chiaro e deciso)

– è difficile salutare e accettare che i Grandi possano restare ancora svegli, ciò detto è bene che i bambini possano cenare presto e andare a letto ad un orario adeguato che consenta loro effettivamente di recuperare le energie. (Quando sono troppo stanchi sono insofferenti ed è più facile arrabbiarsi o fare capricci)

– inventate un rituale (una storia, la messa a nanna degli orsacchiotti, una canzone etc) che aiuti il bambino fin da piccolo a riconoscere l’inizio di questo momento da accettare in modo naturale e sereno.

Buona Notte Amici!

Mamme…si diventa!

neo-mammaMamme si diventa. Con il tempo, con l’esperienza, con gli errori, gli aggiustamenti, i tentativi, le frustrazioni, le delusioni, la confusione. Ma anche con la gioia immensa che un nuovo arrivato – anche se sconosciuto- può regalare, un’emozione indescrivibile che fa crescere come persona, arricchisce le conoscenze e i punti di vista. D’ora in poi si impara a vivere per due: anzi, prima di tutto si mette il bambino. Lui ha la priorità assoluta su tutto, spesso anche sul benessere della madre nei primi momenti. Con il tempo, poi, aiutati da un partner attento e sensibile, bisogna imparare a ritagliarsi i propri spazi, senza sensi di colpa. Continuare a coltivare le amicizie, le proprie abitudini e passioni, il lavoro: tutte cose importanti che fanno stare bene non solo la mamma, ma, di riflesso, anche il figlio. Infatti se la madre e il padre sono sereni (nonostante l’immensa stanchezza di crescere un neonato), il bambino ne trarrà giovamento, si rispecchierà nei volti felici dei propri genitori trovando un buon equilibrio. L’importante è fare squadra, essere sempre alleati, parlarsi sinceramente, non accollarsi tutto il peso di un bambino e della casa, ma chiedere aiuto se ci fosse bisogno. E c’è sempre bisogno di una mano perché è logicamente impossibile fare tutto. Non esistono le Super Mamme, esistono le Mamme che fanno quello che possono, dando il meglio di sé. E quando l’aiuto del compagno, degli amici e dei parenti non è sufficiente a trovare il giusto equilibrio fisico e mentale, ci si può rivolgere a degli esperti, senza timori. Siamo qui per questo, per noi è una professione, oltre che una grande passione.

Salutatevi. Sempre.

saluti“Se gioca non lo saluto perché poi piange”. Mammechefatica dice “No!”. È importante invece salutarsi e salutare prima di andare via il propria bambino, anche se piccolo. Deve capire che la mamma/il papà torneranno dopo qualche ora. Altrimenti si sentirebbe tradito. ” Perché non mi hanno avvisato?” Penserebbe lui. Sulle dinamiche del saluto e del distacco vi sono diversi stili di pensiero molto soggettivi e personali. Possiamo garantire per esperienza, che un bambino salutato è un bambino in grado di interiorizzare il distacco e farlo proprio col passare del tempo e con l’aiuto delle figure adulte pronte a sostenere la sua mancanza e la sua tristezza. Non abbiate paura e non temete il suo pianto. Incoraggiatelo  e spronatelo al gioco, affinché possa riprodurre la medesima situazione in chiave ludica.

Quando il bambino ritroverà la figura di riferimento desiderata (mamma o papà) verbalizzate insieme il piacere di ritrovarsi. Sottolineando il fatto che “ci si rivede” sempre. Imparate a raccontarvi come è andata la giornata, senza aver paura delle emozioni anche negative. 

Ciao, Ciao! A più tardi! 😉

 

 

 

 

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