Il pranzo a casa con il mio bambino

Organizzare il pranzo per un bambino piccolo non è sempre facile e immediato e dipende da una serie di fattori: il tempo a disposizione, la sua disponibilità a mangiare ed assaggiare, la capacità dell’adulto di organizzarsi e fare in modo che possa mangiarvi accanto e condividere questo momento. Spesso l’adulto invece va di fretta, poichè deve riuscire in poco tempo a fare più cose insieme, tra cui il pasto. Laddove avete un po’ di tempo a disposizione vi invitiamo a prestare importanza a questo momento delicato, facendo attenzione anche:

  • alla nostra voce di adulto che talvolta sovrasta quella del piccolo
  • ad offrire al piccolo un cucchiaino e una ciotolina con (poca pappa) la giusta quantità per compiere una prima esperienza tattile e poter toccare ciò che poi porterà alla bocca.
  • il fatto di avere uno strumento in mano come voi piace molto ai bambini ed è importante per sviluppare una certa autonomia e disinvoltura nei movimenti
  • portate pazienza se il seggiolone sarà più sporco del solito ma è importante che fin da piccoli si possano compiere queste esperienze
  • è importante mangiare tutti insieme ed abituare il bambino a questa occasione; Raccontateci se avete dubbi o difficoltà.

“Bravo, Bravissimo”

 

“Ma sei bravissimo!”. Quante volte durante il giorno sentiamo il bisogno di gratificare il bambino (in particolare il bambino piccolo) anche se in realtà non sta facendo nulla di eccezionale? È giusto gratificarli e lodarli anche senza motivo? Non rappresenta forse un nostro bisogno o una nostra conferma?Quando ci si riferisce ad un bambino piccolo si ha inevitabilmente un atteggiamento indulgente e si comunica attraverso un canale emotivo più intenso,ma ciò non vuol dire doverlo ringraziare e gratificare tutto il tempo per ogni suo gesto. E’ importante dire loro “hai fatto una cosa difficile” piuttosto che insistere sul concetto morale di bravo o non bravo. Apprezzano molto quando l’adulto riconosce la difficoltà dell’azione (ciò fa sentire grandi) specie se davanti a tutti. Dopo averlo valorizzato, il piccolo può tornare a giocare serenamente e continuare le sue scoperte senza doversi sentire ”prigioniero della lode” e senza restare in attesa di un’ altra conferma.

E voi come fate?

 

Cosa fare se e’ la mamma a partire…

Cosa fare ma soprattutto come preparare il bambino (specie se piccolo) alla lunga assenza della figura materna?

In questo post vedremo appunto come preparare il bambino (e di conseguenza noi stessi) per affrontare al meglio questo delicato passaggio. Senza giudicare se sia giusto o meno partire o assentarsi per tanto o poco tempo ma semplicemente analizzando cio’ che un bambino potrebbe aver bisogno. (Questo ci sembra essere il punto fondamentale da condividere con voi!)

  • iniziare a raccontare al piccolo che stara’ per un po’ di tempo con il papa’ o con i nonni o con la Tata..e che la mamma prendera’ l’ aereo per andare in un posto lontano ma in fondo molto vicino a lui. (“Puo’ una distanza materiale separarci dalle persone che amiamo”?! Scriveva tempo fa Bach in “Nessun luogo e’ lontano”)
  • Disegnare insieme un aereo grande da appendere in cameretta (ricordiamo che ai bambini non interessa se il vostro aereo sia esteticamente bello l’importante e’ averlo fatto con lui e sicuramente quell’aereo assumera’ una grande importanza durante la vostra assenza
  • Preparare l’ entourage familiare per agevolare il lavoro e l’ organizzazione delle altre figure
  • Prepararsi e preparare tutti ad eventuali malinconie o capricci da parte del piccolo. Saper accogliere le eventuali mancanze e nostalgie e farsene carico mediante il dialogo e il racconto. Non serve distrarre sempre il piccolo piuttosto raccontargli cio’ che sta accadendo in modo dolce e rassicurante.
  • Il bambino ha bisogno sempre di adulti pieni di fiducia in grado di intuire e rassicurare le sue ansie, i suoi bisogni e i suoi vuoti.
  • Utilizzare skype per salutarsi spesso e mantenere la solita’ quotidianita’ raccontando alcuni dettagli pratici che possono interessare o incuriosire
  • Cantare una canzoncina o una storia sul cellulare e lasciarla in dotazione da far ascoltare nei momenti piu’ critici.
  • Vivere questo momento di forte cambiamento come una possibilita’ (in senso positivo e costruttivo casomai) piuttosto che alimentare senso di colpa che immobilizza i rapporti e le relazioni
  • Bon Courage a tutte le mamme che sono partite o devono prepararsi ad eventuali partenze e lasciare i loro pargoli nel modo piu’ sereno e allegro possibile

Come stare bene con il mio bebè…

 

Oggi parliamo di come stare bene con il proprio bambino e del perchè talvolta c’è qualcosa che spezza l’idillio tra la mamma e il suo piccolo.

I fattori possono essere multilpli, e sicuramente anche il fattore crescita incide e ha la sua rilevanza. I bambini piccoli, 0-8 mesi  dal nostro punto di vista sono molto faticosi, perchè dopo la nascita impongono, una serie di accorgimenti e di orari (basti  pensare al tempo e al ritmo incentrato sulla poppata e sul sonno). Star dietro a un bambino piccolo, nutrirlo,occuparsi del suo benessere psico-fisico e condividere con lui la quotidianità può anche non essere così semplice..anzi..prevede un grande sforzo, e un gioco di equilibri fragilissimi che spesso si rompono. zac.dopo vengono la rabbia,il dispiacere,il senso di colpa,il senso di frustrazione tutte emozioni con le quali lavoriamo nei colloqui con voi genitori.

Mammechefatica ricorda sempre che i momenti di sconforto son sempre dietro l’angolo..bisogna affrontarli, come le onde del mare, senza vergogna o paura.

Papà sul divano…lettone occupato..

 

Poveri Papà costretti a dormire sul divano perché il lettone è occupato momentaneamente (speriamo!) dai figli piccoli..

Come fare a riappropriarsi dell’oggetto conteso? Occorre spiegare ai bambini che si è trattata di un’ecccezione, ma che tutti devono imparare a rispettare le proprie postazioni e i propri ruoli per stare bene.

Il papà e la mamma nel lettone, i figli nel loro lettino: con o  senza paure e fantasmi a seconda del periodo..va bene la lucina, i pupazzi,i libretti,la storia…però poi quando è il momento di dire Buona Notte si spegne tutto e ci si addormenta…senza dover per forza sfinire i genitori già stanchi della lunga giornata.

Per i casi più impegnativi provate con una storia:

inventate una storia in cui il protagonista si sveglia di notte e va nel lettone…nella storia invertite i ruoli e fate fare il papà o la mamma arrabbiata al vostro bambino (i bambini adorano sgridare e imitare gli adulti).

Ricordate al vostro bambino che il divano non è molto comodo per dormire..fateglielo provare, così sperimenta e si renderà conto…spiegategli che l’indomani dovete andare in ufficio e dovrete essere riposati..cosa non facile se si passa la notte così.

Non arrendetevi, anche se siete stanchi, rassegnati o meglio esausti e le avete provate tutte. Non permettete al vostro bambino di fare ciò che vuole, poiché è proprio in quei momenti che ha bisogno della vostra autorevolezza.

Teneteci aggiornati sulle vostre strategie..