“Bravo, Bravissimo”

 

“Ma sei bravissimo!”. Quante volte durante il giorno sentiamo il bisogno di gratificare il bambino (in particolare il bambino piccolo) anche se in realtà non sta facendo nulla di eccezionale? È giusto gratificarli e lodarli anche senza motivo? Non rappresenta forse un nostro bisogno o una nostra conferma?Quando ci si riferisce ad un bambino piccolo si ha inevitabilmente un atteggiamento indulgente e si comunica attraverso un canale emotivo più intenso,ma ciò non vuol dire doverlo ringraziare e gratificare tutto il tempo per ogni suo gesto. E’ importante dire loro “hai fatto una cosa difficile” piuttosto che insistere sul concetto morale di bravo o non bravo. Apprezzano molto quando l’adulto riconosce la difficoltà dell’azione (ciò fa sentire grandi) specie se davanti a tutti. Dopo averlo valorizzato, il piccolo può tornare a giocare serenamente e continuare le sue scoperte senza doversi sentire ”prigioniero della lode” e senza restare in attesa di un’ altra conferma.

E voi come fate?

 

“Storia del leone che non sapeva scrivere”

libroA noi piace molto questa storia del leone che non sapeva scrivere..tanto che..ve ne raccontiamo un pezzettino! Mettetevi comodi però!

Di cosa parla: Narra  le disavventure di un leone, che dopo  aver incontrato una leonessa, seduta su un ramo di un albero e intenta a leggersi un bel libro, decide a tutti i costi di dedicarle una lettera d’amore..già ma come fare? il leone non sa scrivere!!! Allora, senza perdersi troppo d’animo, corre dagli altri animali e chiama a raccolta giraffe,scimmie,sciacalli, insetti anche se nessuno di loro riesce ad interpretare veramente i sentimenti del povero leone..alla fine dunque il leone decide di…

Perché ne parliamo: ci sembra un buon libro, da leggere insieme ai vostri bambini. E’ una storia simpatica, piena di tenerezza e solidarietà. (anche il Leone Re della Foresta ha in fondo i suoi guai e ha bisogno degli altri!)

A chi è rivolto:  Dai 3 ai 6 anni è l’età esatta! Bello il pezzo dello scarabeo che parla di escrementi (i vostri bambini ne sentiranno la puzza,ne siamo sicure…)

“Storia del leone che non sapeva scrivere” di Martin Baltscheit, Ed. Motta Junior, 9 euro.

Buona lettura

Ci si deve preoccupare della gelosia tra fratelli?

 

MammeCheFatica consiglia ai genitori di stare attenti quando il figlio maggiore si mostra troppo premuroso nei confronti del piccolino. Quando, ad esempio, accorre per consolarlo prima della mamma o se chiede con insistenza di tenerlo in braccio e coccolarlo: questi sono sì moti di affetto, ma che celano una certa gelosia (basti notare i denti stretti del bambino mentre fanno i “mammi”!). Attenzione quindi ai morsi, alle cadute intenzionali e ai vari piccoli dispetti che possono mettere in atto. Con questo non vogliamo spaventare nessuno: la gelosia è un’emozione assolutamente normale, che non deve essere punita. Sgridando il bambino in modo eccessivo, infatti, non si fa altro che aumentarla. E’ importante invece che la possa esprimere a parole o nei giochi senza che sia repressa. Lasciamogli la libertà di maltrattare il suo orsacchiotto/bambolotto, strattonarlo e sgridarlo, basta che non faccia lo stesso con il piccolino ancora così indifeso! Cerchiamo di comprendere la sua sofferenza e non consideriamo la gelosia come un difetto da correggere. Infine non pretendiamo che voglia bene al nuovo arrivato, ma piuttosto confermiamogli il nostro affetto per lui. Il più grande deve capire che il legame con i genitori non è svanito, ma che la tenerezza e l’amore sono rimasti intatti.