Disagi al centro estivo?

 

Oggi rispondiamo a Valentina e Rosanna che ci hanno scritto, disperate, perché non capiscono come mai i loro bambini non vadano al centro estivo di buon umore, ma piangano all’entrata (nonostante fossero ben inseriti a scuola durante l’anno). Care Mamme disperate, non conosciamo i vostri bambini, dunque non possiamo dare una risposta se non molto generale. Innanzitutto, come noi adulti probabilmente anche loro saranno stanchi di alzarsi al mattino presto e avranno bisogno di una meritata vacanza rilassante. Sentono il clima estivo e desiderano stare di più con mamma e papà: è una cosa assolutamente normale! Poi bisogna considerare i casi particolari e chiedersi:
-Da quanto tempo lo fa?
-Si comporta in un certo modo solo in alcuni giorni specifici (ad esempio se lo accompagna la mamma o se c’è un’educatrice piuttosto che un’altra)?
-Il suo è un disagio che compare in altri contesti? Ad esempio: mangia molto meno, fa fatica a dormire, gioca con meno piacere?

Care Mamme, avete un compito: osservare attentamente i vostri piccoli, rispondere a queste semplici domande e farci sapere! A presto

 

IL NIDO (parte I)

 

Care Mamme,
nell’ultimo post abbiamo iniziato a parlare di distacchi. Ora, essendo in periodo di iscrizioni, vorremmo scrivere qualche riga sull’ inserimento del proprio figlio all’asilo nido. Cercheremo di essere il più obiettive possibile, benché, lavorando nei nidi, siamo di parte!
Infatti come in tutte le esperienze esistono dei pro e dei contro, analizziamole insieme.

L’ aspetto che più preoccupa le mamme è il rischio che il bambino possa ammalarsi più frequentemente che non stando a casa (soprattutto negli asili con più di 40 bambini). Inoltre l’inserimento in un ambiente extra familiare comporta il superamento di un momento delicato- sia per il bambino, sia per il genitore- cioè quello del primo vero distacco. Tuttavia ciò che riteniamo inopportuno è colpevolizzare quei genitori che decidono di iscrivere il figlio al nido per ragioni lavorative o economiche. Questa non è una scelta disdicevole poiché nella maggior parte dei casi non si tratta di un luogo del tipo ‘baby parking’, ma di un ambiente sicuro che permette al bambino di socializzare con i pari, creare un rapporto di fiducia con altri adulti significativi, nonché sperimentare ogni giorno nuove attività poco praticabili in casa. Il nostro parere è quello di diffidare da chi vi fa sentire inadeguati o in colpa se iscrivete il figlio all’asilo: un ‘genitore sufficientemente buono’ è quello che favorisce la scoperta di nuovi mondi. Tra l’altro se questa sensazione di colpa viene trasmessa inconsapevolmente al piccolo può alimentare il suo timore iniziale di essere abbandonato. Certo, la situazione migliore sarebbe quella di evitare di lasciare il bambino per più di 8 ore al giorno, lavoro permettendo. Ma ricordiamoci che il nido è un luogo pensato a misura di bambino, che consente un’utilissima esperienza relazionale e di crescita, non solo per i piccoli, ma anche per i genitori.