Mi aiuti gentilmente?!..

aiuta“Mi aiuti gentilmente”?!..Se utilizzassimo più spesso questa modalita’ relazionale con i bambini avremmo meno difficoltà nel farci aiutare, dando un senso e offrendo loro un obbiettivo chiaro. Se un bambino, anche piccolo, viene coinvolto per iniziare a svolgere i primi compiti domestici ( buttare le bottiglie di plastica nella plastica, la carta, togliere le vettovaglie etc..) sperimenta la possibilità di sentirsi utile e non solo (essendo impegnato aumenta la capacità di concentrazione e organizzazione dello spazio). Cosi’ facendo, di solito diminuiscono anche i capricci. “Mi aiuti” ci indica che anche un adulto può aver bisogno di un bambino e che anzi il suo aiuto può rivelarsi prezioso. Rappresenta una modalità di intervento che riconosce le potenzialità (anche se ancora ridotte) di un piccolo adulto di domani.

Provate a casa e vedrete spuntare tanti piccoli aiutanti che (a modo loro) trafficheranno con vari strumenti di lavoro! Iniziate dai più facili e immediati..anche se il fascino di una scopina o di una spugna con lo spruzzino rimangono infallibili negli anni! Per arricchire e completare l’attività e trasformarla in un gioco imitativo occorre ovviamente un grembiulino da lavoro, oppure un’ etichetta o un vecchio badge che indica il Responsabile dell’ attività (ai più grandi).

Perché “Giocare è una cosa seria”, come direbbe Fink. E giocando si possono imparare infiniti modi di stare al mondo, aggiungiamo noi.

Ci aiutate, gentilmente?!

 

 

Pranzo e cena in famiglia…

cena in famigliaIl pranzo e la cena soprattutto dovrebbero essere dei momenti di ricongiungimento di tutto il nucleo familiare, questo, si sa, sin dai tempi dei tempi. Molto spesso pero’, diciamocelo, il pranzo o la cena vengono vissuti in modo poco sereno e finiscono per innervosire i commensali piccoli e grandi. Perché?! Perché sappiamo bene per esperienza che organizzare il momento della pappa con dei bambini piccoli puo’ urtare e mandare in tilt anche i Genitori piu’ equilibrati. La riuscita di un buon pranzo,inteso come buon momento di forte atmosfera dipende da un insieme di fattori: l’ organizzazione, l’ appetito dei piccoli, la loro stanchezza e la nostra pazienza.

La nostra mamma ci ha insegnato fin da piccole che si mangia rigorosamente senza tv! (si puo’ tenere accesa solo in caso di calamita’ naturali o mondiali di calcio e atletica!!) e che lo stare a tavola deve essere interpretato come momento di scambio e di racconti. E’ bene fin da piccoli abituare i bambini a condividere e interagire. In caso di capricci proporre loro un libretto o un giochino ma non cedere subito qualora non volessero stare sul loro trono o seggiolone che si rispetti. Anche le mamme e i papa’ hanno diritto a mangiare e deglutire con calma senza affanno senza doversi alzare mille volte da tavola. Abituate i fratelli piu’ grandi a apparecchiare/sparecchiare e diventare responsabili della raccolta differenziata ad esempio.

Buon appetito…piatto pulito!

Come fare a togliere il ciuccio?

 

In questi anni di lavoro con bambini e genitori abbiamo sentito tante idee originali su come aiutare il proprio figlio a lasciare il ciuccio senza traumi, ma riteniamo che il metodo migliore sia sempre quello tradizionale del regalo a qualcuno di importante, ad esempio, a Babbo Natale. (Certo non è la stagione adatta questa ,ma parlare di fresco e neve ci tira su il morale forse!!) Perchè proprio lui? Perchè i bambini ammirano questa figura affettuosa che porta loro regali, autorevole, misteriosa, ma che conosce molto bene i loro desideri. Dunque prepariamo il bambino a questo scambio: “Babbo Natale ti porterà un meraviglioso dono, ma tu gli donerai il tuo caro vecchio ciuccio”. Suggeriamo in ogni caso di non creare una separazione cruda, netta e troppo dolorosa per il bambino. Noi grandi forse non ce ne rendiamo conto, ma per un bambino piccolo rappresenta un oggetto davvero magico, molto investito emotivamente, in grado di tranquillizzare ogni capriccio disperato in quanto sostituto materno. Quindi con empatia, sensibilità, affetto e originalità aiutamo i nostri piccoli a crescere!

p.s. Ci piace fare un sondaggio: quale metodo avete usato voi???!

Mamme che pancione!

 

Mammechefatica oggi vuole pensare e tenere in mente tutte le pance che ci seguono! Il periodo della gravidanza è un momento molto particolare per la donna che vede e sente per prima il proprio corpo cambiare.

La donna gravida, generalmente vive questa nuova fase della sua vita con sentimenti ambivalenti, poichè se da una parte è felice e gioiosa per la futura creatura, dall’altra può provare molti dubbi (specie se puerpera) sul suo stato di futura mamma.

La donna col pancione vive una continua fase di transizione dalla condizione di donna a quella nuova di donna e madre.

A livello mentale, ogni donna sogna e immagina  il proprio “bambino idealizzato”, immagine che serve alla futura madre per elaborare il proprio concetto di bambino e ad entrare in sintonia con quest’ultimo.

Mammechefatica proverà  nel corso del tempo ad aiutare le neo-mamme dando loro qualche piccolo suggerimento..affinchè possano condividere con tutti noi le loro perplessità o sane incertezze, perchè.. genitori si diventa col tempo e con l’esperienza.

A presto, pancioni!