Come insegnare la calma al mio bambino?

 

Capita a tutti – dai siamo sinceri – avere a che fare con dei momenti o delle fasi di turbolenzacon i bambini specie se piccoli. Come insegnare e trasmettere loro un atteggiamento di calma soprattutto dopo la tempesta? Non sembra ma è fondamentale mostrare loro un comportamento il più possibile tranquillo e sereno per far capire che poi è possibile riprendersi e uscire da questa sensazione di possibile rabbia,sconforto, delusione,frustrazione ecc. In questi lunghi anni abbiamo incontrato tantissimi e diversissimi modi di affrontare il conflitto, il capriccio e la crisi con il proprio bambino. Di sicuro la modalità punitiva non serve e soprattutto non contribuisce per nulla ad ottenere ciò che probabilmente l’adulto vorrebbe. Investite piuttosto tempo ed energie per un buon dialogo (vale per tutte le fasi di crescita) accompagnato da esempi pratici e concreti se i bambini sono piccoli: 

  • prendete un orsacchiotto,una bambola, un dinosauro  o quello che avete a disposizione e  provate a fare dire a quest’ultimo il motivo del disagio, del capriccio o della sfida in atto: giocateci su, fate voci nuove anche un po’ arrabbiate e osservate lo stupore del vostro piccolo osservatore
  • provate a creare insieme il barattolo della calma per riportare un senso di armonia e di equilibrio: basta poco: un barattolo, dei brillantini ad esempio e un po’ di acqua. Per il bambino il gesto di agitare il barattolo è un modo per concentrarsi e focalizzare le sue energie piuttosto che disperderle nell’aria con la voce senza senso
  • fermiamoci a pensare un attimo: è un messaggio rivolto ai più grandi (3-5 anni) dove vi è maggior margine di ragionamento. Attenzione: aiutare a formulare un ragionamento significa guidare il bambino evitando la modalità giudicante e ponendo sempre l’attenzione verso l’atteggiamento/comportamento e mai verso il bambino stesso
  • continuate a seminare limitando le vostre aspettative: prima o poi arriveranno anche i frutti del vostro lungo e affascinante lavoro in vista di un bambino che poi diventerà un preadolescente e che poi diventerà un giovane adulto con un suo pensiero sempre in crescita e sempre in divenire

Saper dare dei limiti al mio bambino

 

Saper dare dei limiti al mio bambino e non concedergli tutto e’ un atteggiamento fondamentale in educazione ma si tratta di qualcosa di molto difficile da più punti di vista: è complicato spiegarlo, è complicatissimo metterlo in atto nella pratica quotidiana. Di solito quando il bambino (24-36mesi) piange molto, l’adulto cerca in tutti i modi di accontentarlo e assecondare il piccolo. È molto difficile e frustrante assistere di fronte ad un bambino che si dispera per qualcosa. Ma vi garantiamo dal nostro punto di vista psicopedagogico che è proprio in questi momenti che il vostro bambino ha bisogno del vostro limite e confine meglio se esplicitato con un forte abbraccio, che sappia contenere tutte le sue preoccupazioni nonché angosce. In questo preciso momento non serve parlare, serve rassicurare. Dopo in una seconda fase, recuperata la calma si affronta ciò che è successo senza senso di colpa, senza arrabbiarsi con il bambino, incentrando l’attenzione  invece sul suo comportamento e mantenendo un tono di voce calmo e non giudicante: il bambino impara e apprende dai nostri gesti, ricordiamocelo sempre.

Qui trovate il video! 

*Info e prenotazioni: info@mammechefatica.it vi aspettiamo per nuovi consulti preventivi per seminare bene nella prima infanzia e poter raccogliere e gettare le basi per una buona preadolescenza!  Le parole di B.Bettelheim ci sembrano le più indicate:  “La sicurezza del genitore circa il suo essere genitore sarà l’origine della sicurezza del bambino in rapporto a se stesso”.

 

Capricci? Ne parliamo il 20 Novembre a Milano

Se siete nella fase (sempre interessante per noi!) dei cosiddetti Capricci vi aspettiamo!!!!

Martedì 20 Novembre alle 17.30 presso la Libreria dei Ragazzi in via Tadino 53 a Milano. Conducono: Marta Bruzzone, pedagogista e Daria Bertoni libraia e autrice.

Info e prenotazioni: info@lalibreriadeiragazzi.it   tel. 02- 29533555 Costo:5€

Sarà un incontro speciale, all’interno del quale parleremo delle reazioni dei bambini e dell’atteggiamento dell’adulto che da genitore o educatore  deve accogliere e gestire la richiesta del piccolo. Ne parleremo da un punto di vista pedagogico cercando di offrire spunti pratici e concreti (altrimenti tante belle parole..e poi?!) e letterario indicando i libri piu adatti che affrontano questa tematica per provare anche attraverso le storie a parlare dei temuti capricci!. L’incontro è rivolto e pensato per i genitori con figli dell’età compresa tra 0-5 anni e per educatrici o maestre alle prese quotidiane con i capricci più intriganti e furiosi.

 

 

 

Scegliere tra questo e quello..

Torniamo a parlare del tema della scelta in particolare riferito ai piccoli tra i 24 e 36 mesi. Per loro dover rispondere alla domanda del tipo: “Preferisci questo o quello? Sicuro che non vuoi quest’altro?” è molto complesso poiché implica il fatto di dover scegliere tra due o più cose e anche in tempi molto veloci. La maggior parte delle volte poi questa dinamica scaturisce inevitabilmente un capriccio (perché in fondo non voleva più quella cosa lì ma un’altra ancora). Ci chiedete se sia giusto o sbagliato e se se esiste un metodo efficace per evitare tutto ciò. Una possibile risposta potremmo sintetizzarla cosi’: se aiutassimo i piccoli nel processo di scelta eviteremmo tensioni inutili. Il far scegliere è un bisogno nostro (di noi adulti e della nostra precisa epoca storica) ma non corrisponde ad un bisogno infantile. Quindi dovremmo iniziare a capovolgere la domanda e avere un tono deciso: ” prendiamo questo! Oppure “Assaggiamo quello” senza il tono ambiguo della domanda e senza pensare che così facendo possiamo privare i bambini di qualcosa, poiché “quel qualcosa” rappresenta solo un nostro pensiero che non appartiene ancora al bambino in questa fase di vita.

 

 

 

I ricordi di un’estate..

L’estate sta per finire, i bambini lo avvertono e anche loro, come noi grandi, iniziano a fremere per il rientro obbligato e le routine quotidiane che ricominciano. I più piccoli naturalmente vanno preparati al distacco che potrebbe essere faticoso dopo molti giorni passati a stretto contatto con mamma e papà. Anche gli adulti devono essere consapevoli di questo grande cambiamento e devono accettare eventuali “capricci” incomprensibili o atteggiamenti regressivi che sottointendono una difficoltà di separazione. A qualsiasi età, tuttavia, è importante parlare di quello che succederà di lì a pochi giorni, senza ansie. Con i più grandicelli si può anche ripercorrere quello che si è fatto durnate l’estate con disegni, racconti, diari di bordo e così via in modo tale da serbarne il ricordo, ma anche prepararsi al futuro, a quello che verrà. prestate particolare attenzione e sensibilità per tutti i bambini che a Settembre inizieranno una nuova avventura (cambio di un’insegnante, di scuola…) facendoli parlare liberamente con la possibilità di esprimere qualsiasi tipo di emozione (paura, ansia, gioia, tristezza, delusione..). Parlarne significa esserne maggiormente consapevoli e alleggerire le aspettative o i timori.

E a questo punto non ci resta che augurarvi…buona ripresa a tutti!

Le provocazioni dei bambini: com’è meglio comportarsi?

Spesso l’oppositività e la provocazione sono associate alla fase adolescenziale, dove i figli stanno crescendo e biologicamente sentono la spinta a rifiutare i genitori e gli adulti in generale. In realtà, a livelli inferiori, anche nei bambini piccoli si possono riscontrare moti di rifiuto, opposizione, rabbia e provocazione. A partire dai due anni circa, infatti, i bambini imparano a capire di essere persone distinte dai genitori, con il potere di affermare la propria volontà. Dunque iniziano i cosiddetti capricci (termine dispregiativo che non approviamo molto), i “No”, le urla e le sfide. In qualche modo è come se il bambino chiedesse provocatoriamente a mamma e papà: “Mi vuoi bene anche se faccio il monello?”. Se la reazione dei grandi è ferma, ma anche comprensiva, i bambini riceveranno quel senso di fiducia fondamentale per poter crescere in armonia. Se invece gli adulti trasmettono un messaggio giudicante, che suona come un’ etichetta indelebile (“Sei un monello, cattivo, intrattabile!”), alla lunga i figli non faranno altro che confermare l’idea che gli altri hanno di lui. Riflettiamo sull’influenza enorme che i comportamenti degli adulti hanno sui bambini in fase evolutiva.

Cinque comportamenti da evitare quando i figli non mangiano

Quando i bambini, di qualunque età, si oppongono tenacemente nel mangiare alcune pietanze o dimunuiscono notevolmente la quantità di cibo ingerito, fanno preoccupare molto i genitori, talvolta anche spiazzati, arrabbiati e delusi. Ecco cinque suggerimenti per alleggerire il clima pesante che spesso si crea a tavola tra adulti e bambino:

  • non forzare, nè obbligare il bambino a mangiare
  • evitare di fare ricatti affettivi (“Se non lo mangi, la mamma non ti vuole più bene”)
  • non fare confronti con fratelli o altri bambini
  • non cercare di distrarlo con tv o tablet
  • non preparare alti piatti da far scegliere al bambino al posto del primo proposto

E’ importante inoltre non sottovalutare questi segnali, perchè non si tratta di semplici “capricci”. Si potrebbe infatti trattare di una manifestazione di un disagio nel bambino da osservare e comprendere, eventualmente anche con l’aiuto di un professionista serio e competente.

“Quanti capricci!”

mamme che fatica (1)Mammechefatica è lieta di invitarvi all’incontro gratuito dal titolo: “Quanti capricci!” rivolto a tutti i genitori alle prese con i “No” dei loro bambini martedì 12 Aprile alle 18,30. A cura di Marta e Sara Bruzzone, pedagogista e psicologa di MammeCheFatica.it presso la Libreria Verso in Corso di Porta Ticinese, 40 a Milano.

Sarà un’occasione per confrontarci sulle difficoltà nel gestire le situazioni di rabbia e opposzione più critiche dei vostri bambini. Non mancate!

Ingresso libero, iscrizione obbligatoria a: info@mammechefatica.it

Capricci..a Roma! Da Read Red Road!

capricciMammeCheFatica vi aspetta per un nuovo Incontro Formativo sul tema dei Capricci…per potersi confrontare insieme, valutando nuove strategie educative da mettere in pratica anche a casa con la mamma e il papa’. Per evitare frustrazioni e sensi di colpa che senza dubbio interferiscono sull’ armonia di tutta la famiglia. Come fare a gestire i Capricci più ostinati? E i maledetti No?! Che tipo di limiti dare al mio bambino per poter essere un genitore autorevole? Parleremo di questo e altro ancora Sabato 12 Marzo alle 10.30 presso la libreria Read Red Road in via Padova 51 (zona Piazza Bologna) Roma. 

Info e Prenotazioni: 06- 44238498         info@readredroad.it

*E’ previsto un contributo di 8 euro.

Vi aspettiamo Mamme e Papa’!!!!!!

Pranzo e cena in famiglia…

cena in famigliaIl pranzo e la cena soprattutto dovrebbero essere dei momenti di ricongiungimento di tutto il nucleo familiare, questo, si sa, sin dai tempi dei tempi. Molto spesso pero’, diciamocelo, il pranzo o la cena vengono vissuti in modo poco sereno e finiscono per innervosire i commensali piccoli e grandi. Perché?! Perché sappiamo bene per esperienza che organizzare il momento della pappa con dei bambini piccoli puo’ urtare e mandare in tilt anche i Genitori piu’ equilibrati. La riuscita di un buon pranzo,inteso come buon momento di forte atmosfera dipende da un insieme di fattori: l’ organizzazione, l’ appetito dei piccoli, la loro stanchezza e la nostra pazienza.

La nostra mamma ci ha insegnato fin da piccole che si mangia rigorosamente senza tv! (si puo’ tenere accesa solo in caso di calamita’ naturali o mondiali di calcio e atletica!!) e che lo stare a tavola deve essere interpretato come momento di scambio e di racconti. E’ bene fin da piccoli abituare i bambini a condividere e interagire. In caso di capricci proporre loro un libretto o un giochino ma non cedere subito qualora non volessero stare sul loro trono o seggiolone che si rispetti. Anche le mamme e i papa’ hanno diritto a mangiare e deglutire con calma senza affanno senza doversi alzare mille volte da tavola. Abituate i fratelli piu’ grandi a apparecchiare/sparecchiare e diventare responsabili della raccolta differenziata ad esempio.

Buon appetito…piatto pulito!