Bambini al ristorante: come passare una piacevole serata?

Portare bambini, specialmente se piccoli, in posti affollati, rumorosi e “da grandi”, si sa, non è sempre facile. Innanzitutto, è bene immedesimarsi nel bambino: per lui è faticosissimo stare fermo e composto in un posto sconosciuto, con tante persone e dove magari i genitori non hanno l’attenzione catalizzata su di lui. Organizziamoci portando (oltre a bavaglina e la sua acqua) dei fogli per disegnare o della plastilina (rilassa e interessa molto), il suo peluche preferito ed un giochino che possa intrattenerlo tra una portata e l’altra evitando l’uso smodato di cellulari e tablet. Si può anche pensare di fargli fare dei giretti in sala per non imporgli di stare troppo fermo per un tempo intollerabile per un bimbo. Non pretendiamo un comportamento da damerino: il fracasso e la folla eccitano anche il figlio più educato!
p.s.: diamo per scontato che il ristorante fornisca dei seggioloni, un fasciatoio per cambiare i pannolini e abbia un menù adatto ai più piccoli… all’estero è la norma, perchè in Italia ancora no??!

E ora…un pò di relax con i nostri bambini!

 

Passata la frenesia del Natale, godiamoci un pò di relax. Trasmettiamo anche ai più piccoli la capacità di prendersi del tempo (cosa molto atipica nella contemporaneità!) e rilassarsi.. Se il bambino è piccolo basta un disegno (dargli un pastello in mano lo calma e lo fa sentire subito “grande”), un pò di plastilina da modellare o dei travasi artigianali con barattoli e tappi. Se invece il bambino è più grande, proponetegli la lettura di un libro, la costruzione con i lego, l’ascolto di un audio libro o un bel cartone da condividere con tutta la famiglia (purchè il bambino poi non sia ipnotizzato dalla tv per tutto il giorno).

Buon riposo a tutti!!!!

Come si identificano i disturbi specifici di apprendimento alla scuola dell’infanzia?

 

Rispondiamo ad una mail di Elena, preoccupata per le difficoltà linguistiche della sua bambina che ha da poco compiuto 4 anni. Per fortuna ora i disturbi specifici sono divenuti molto noti in campo educativo, tuttavia ci sono ancora alcune lacune da colmare. MammeCheFatica suggerisce qualche indice importante da osservare per un’identificazione precoce delle difficoltà allo scopo di risolverle o ridurle.

Segnali da tener presente (se combinati fra loro) sono: difficoltà del bambino a imparare filastrocche, a concentrarsi, nella copia di un disegno da un modello, nella memorizzazione di nomi di oggetti conosciuti. In generale anche l’ inadeguatezza nella manualità fine e nel compiere gesti come allacciarsi le scarpe e vestirsi e riordinare.

Perchè mio figlio maggiore ora si comporta come fosse più piccolo?

 

Dopo la nascita della sorellina, Edoardo, 5 anni, tende a regredire tornando “piccolo”. “Perchè?”, si chiede Mamma Giada? Edoardo sta impiegando una “strategia di difesa”-inconscia- per riconquistare il suo posto, rubato dalla nuova arrivata. Per questo chiede di bere di nuovo dal biberon, pretende di essere imboccato, oppure si fa la pipì addosso. E’ come se entrasse in competizione con la sorellina e cercasse di imitarla per attirare l’attenzione di papà e mamma. Essendo inconsapevole di questa regressione, è inutile rimproverarlo o cercare di farlo ragionare. Piuttosto MammeCheFatica consiglia di ignorare questi atteggiamenti infantili e di sottolineare invece le acquisizioni più recenti: “Come disegni bene!” oppure: “Che bella capriola che hai fatto, caspita!”. Un’altra cosa da fare potrebbe essere quella di guardare insieme le foto di quando lui era davvero piccino ed era coccolato proprio come la sorellina ora (quindi non gli è stato dato niente di meno).

Tranquilla, Giada, vedrai che questo momento passerà in fretta!!

Mamme… si canta!

 

Care Mamme,
MammeCheFatica vi consiglia…di cantare!

– E’ estremamente salutare;
– Sui bambini ha un effetto molto rilassante.

Ve lo garantiamo noi che con le canzoncine tutti i giorni incantiamo i vostri bambini.
Quando cantare? Sempre!

– E’ un’ ottima forma di relazione, di gioco e di comunicazione;
– E’ una forma di apprendimento, poichè attraverso il canto il piccolo impara nuove parole per arricchire il suo lessico;
– Una volta interiorizzata la capacità di cantare è una modalità da accompagnare ai momenti di gioco, di disegno o di tranquillità.

Provate e diteci cosa ne pensate.