Troppa tecnologia fa male..

Il dibattito è caldo in questi giorni sull’utilizzo o meno dello smartphone a scuola, dato che ormai si tratta di un oggetto indispensabile per le giovani generazioni. Per quanto riguarda i bambini invece vi invitiamo caldamente a non esagerare e a fare in modo che non acquisti un valore fondamentale.  È triste osservare come i bambini fin da piccolissimi riescano a maneggiare e subire il fascino di questi oggetti, ma la colpa non è certo loro..si tratta di una colpa sociale che riguarda e coinvolge noi tutti. Ormai il continuo bisogno di guardare il telefono, maneggiarlo e navigare è talmente un gesto automatico e naturale che è difficile stabilire un limite per i più piccoli. Perché non dovrebbero utilizzarlo se sono circondati da una comunità adulta che vive perennemente al telefono? Dovremmo riflettere insieme e impostare delle regole sociali condivise in grado di aiutare i bambini e gli adolescenti a capire quanto sia nocivo e dannoso l’utilizzo dello smartphone che in qualche modo ci allontana dal resto del mondo e ci fa dimenticare il piacere di stare insieme. Purtroppo dovendo essere realisti in tanti casi è ormai troppo tardi..ma non perdiamo mai la speranza né la volonta’ di un cambiamento. 

 

 

Vi presentiamo Kidzinmind…

kidzinmindOggi vogliamo parlarvi di “Kidzinmind” che raccoglie delle App appositamente selezionate per bambini fino ai 6 anni.

Che cos’è: si tratta di App ‘a misura di bambino’ suddivise per fascia d’età con scopi educativi. Ad esempio, per i più piccoli ci sono dei giochi che riguardano i suoni e i rumori della città o della fattoria. Ma nello store si trovano anche le avventure di Super eroi, disegni da colorare a piacimento e molti altri strumenti per apprendere.

Perché ne parliamo: ne parliamo perché ormai gli strumenti tecnologici sono utilizzati fin dalla prima infanzia e quindi è giusto, dal nostro punto di vista, prendere atto di questi cambiamenti, senza criticare a priori. Come professioniste osserviamo le reazioni dei bambini e quelle dei genitori in questi momenti, anche se sosteniamo sempre che il gioco sullo smartphone o su qualsiasi device non deve mai sostituire la relazione e il rapporto con l’adulto di riferimento. Kidzinmind coglie ed evidenzia questo aspetto, ad esempio, con l’utilizzo di un timer (impostato dall’adulto) che permette di temporizzare la fase di gioco, alla quale va posto sempre un limite, specie se si tratta di bambini piccoli. Altre particolarità di Kidzinmind per tutelare i bambini è che dallo store non si possono fare acquisti, nè si trova alcuna pubblicità.

Non ci resta che dirvi..buon divertimento con i vostri bambini! 😉

Educazione alimentare e non solo..

 

Se per Natale volete regalare un libro educativo vi proponiamo: “Il cibo attraverso gli occhi di un bambino“, Ed. Coop Lombardia, 7,50e.

Di cosa si tratta: di un libro nato da un’idea del Comitato Soci-Coop e proposto all’Istituto Comprensivo T. Grossi di Milano. Le famiglie delle scuole primarie raccontano e disegnano le loro tradizioni culinarie durante le feste parlando di piatti per loro importanti e in qualche modo speciali.

Perchè ne parliamo: è un progetto nato da una collaborazione insolita che dopo un anno di lavoro ha raccolto “esperienze culinarie”, quindi ricette, ma non solo, anche storie di vita in famiglia.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: dà importanza ai legami familiari. Attorno alla tavola infatti si creano relazioni, scambi di emozioni e di storia su cui si sedimentano tradizioni e radici familiari. Troppo spesso oramai i bambini mangiano da soli davanti alla tv, non comunicano e non imparano ad apprezzare il cibo in tavola e questo non è un buon insegnamento. Infine un ulteriore buon motivo per acquistarlo consiste nel fatto che il ricavato del libro sostiene le scuole offrendo fondi per il materiale didattico.

 copertina del libro

La maternità per Annamaria

Oggi parliamo de: “La cicogna che voleva diventare mamma“, un libro di Annamaria Dei Provingi (Edizioni Il Ciliegio) con qualche nota scritta proprio dall’autrice.

Di cosa tratta: della cicogna Esmeralda, una cicogna diversa dalle altre..”La fiaba”, spiega Annamaria, “è stata scritta solo per dei bambini, i quali così ascolteranno le mie parole, ma credo che in realtà raccolga un messaggio importante soprattutto per gli adulti, in particolar modo per le mamme che hanno desiderato tanto diventare delle dolci chiocce per i propri cuccioli. Comunque accada, con maternità naturale, adozione, accoglienza, in qualsiasi modo si inneschi quel meccanismo di amore sconfinato, la mamma è la creatura che vive questo miracolo nel modo più intenso, assoluto, persino rabbioso”.

Perchè ne parliamo: i temi affrontati sono vari: il viaggio, l’affetto materno, il desiderio di diventare madre con tutte le emozioni che coinvolgono questa fase importante nella vita di una donna. Inoltre, continua l’autrice, “i disegni sono stati realizzati da un’illustratrice per l’infanzia con molta esperienza. Vi devo confessare una cosa. Quando ho visto i disegni, mi sono commossa. Quella ragazza non solo ha interpretato le mie sensazioni e le emozioni che provavo nel mettere al mondo quella creatura di carta, ma ha addirittura sviluppato idee nuove, con entusiasmo, iniziativa e persino umorismo! È stata la dimostrazione che quella favola è magica ed è servita da catalizzatore per generare ancora più gioia e amore”.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: scritto in caratteri maiuscoli grandi, è ideale per quei bimbi, dai 6 anni in su, che iniziano a leggere per le prime volte in autonomia. Inoltre ordinando il libro online si possono ricevere suggerimenti per giochi didattici interdisciplinari e attività da svolgere anche in gruppo coordinati da un adulto.

copertina del libro