“E’ tutto mio!”: esercizi di condivisione

“E’ mio!” Quante volte sentiamo questa frase se siamo a contatto con i bambini piccoli, in particolare tra i 16-24 mesi. Questa fase è assolutamente comprensibile, per un bambino che vuole indicare il senso di appartenenza e di possesso. È possibile aiutare in modo concreto il piccolo a gestire questa forte emozione?

  • Certamente il nostro sostegno si concretizza nell’esempio e nel gesto. (È mio! È tutto mio! = Proviamo, mantenendo un tono e una modalità scherzosa, a prendere il gioco tanto conteso e a ripetere le sue parole.)
  • Spiegare durante la giornata,in un momento tranquillo, che i giochi anche se nostri, possiamo prestarli per un po’ di tempo. Provate a dividere i giochi insieme, messi infila sul tappeto. Devono visualizzare in modo pratico quello che stiamo dicendo.
  • E’ molto difficile accettare di giocare insieme e accettare queste regole un po’ da grandi e non ancora metabolizzate del tutto.
  • Non serve punire o minacciare (se si continuasse a verificare questa situazione). Piuttosto è più efficace una chiaccherata veloce e sintetica.(I bambini non hanno mai tempo per i discorsi dei grandi!).

Non demoralizzatevi, capita a tutti i bambini. L’importante è dare loro un limite per aiutarli a gestire meglio questa nuova sensazione. Tra le tante proposte citiamo il libro “E’ mio!” di Leo Lionni ed.Fatatrac che piace molto ai piccoli lettori. Per garantirvi che anche le rane probabilmente hanno questi problemi!

Quando gli adulti litigano..

litigi-tra-genitoriCapita a tutti, anche nelle “migliori” famiglie, di discutere e litigare fra grandi. Talvolta però i toni sono particolarmente accesi e i conflitti sono all’ordine del giorno, anche su delle banalità. I bambini sono spesso involontariamente testimoni dei conflitti e ne soffrono. Come fare per evitare che i figli ne risentano?

  • se possibile, non litigare mai di fronte ai figli
  • non sminuire, smentire, né denigrare quanto appena detto dal partner al bambino
  • non usare mai il bambino come strumento di ricatto
  • cercare sempre di essere una coppia genitoriale educativa, anche se non lo si è più dal punto di vista affettivo
  • l’idea che si rimane insieme per il bene dei figli è profondamente sbagliata: anche i più piccoli infatti colgono il clima familiare di disagio e disamore ed è inutile mentire di fronte all’evidenza
  • parlare onestamente ai figli della situazione: “La mamma e il papà hanno bisogno di stare un po’ da soli perché non vanno più tanto d’accordo, ma continuano a volerti un gran bene”…

Una lettura utile su questo tema? “Quando i genitori si dividono” di Silvia Vegetti Finzi

Quando i genitori…

 

Quando i genitori litigano…come comportarsi col proprio bambino?

Mammechefatica invita innanzitutto i genitori a litigare o discutere il meno possibile almeno in presenza dei figli (specie se piccoli) anche se sappiamo bene che talvolta la discussione avviene in modo improvviso ed è difficile da controllare…

Qualora fosse accaduto un litigio..o una forte discussione prendere il bambino in braccio e rassicurarlo: “la mamma e il papà hanno discusso un po’ ma tra poco faranno la pace…capita a volte..”

E’ importante trasmettere al bambino che nonostante tutto i genitori si vogliono ancora bene e che si è trattato di un momento..

E’ molto importante inoltre dare un messaggio riparatorio e di conferme.

Il bambino potrebbe sentirsi disorientato e spaesato e non sapere con chi allearsi, quindi ripetergli che presto il papà e la mamma torneranno sereni contribuirà ad una maggiore tranquillità e calma emotiva.

Ricordiamoci che i bambini sono molto attenti ai gesti più che alle parole quindi dimostriamo loro che si è trattato solo di un episodio

quasi da dimenticare…

 

 

Litigare è un diritto dei bambini

 

MammeCheFatica ha letto per voi il libro di Daniele Novara “Litigare per crescere. Proposte per la prima infanzia.” (ed. Erickson) sul litigio infantile.
L’autore racconta in modo molto chiaro come i bisticci fra bambini spesso scatenano in noi adulti reazioni complesse, attivando emozioni forti e inconsapevoli che ci fanno intervenire alla ricerca di una soluzione. In realtà il litigio è un’ottima occasione per esercitare la propria libertà e autonomia, ma anche per imparare a relazionarsi con gli altri riconoscendo i propri limiti.
Daniele Novara, pedagogista del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti (CPP) di Piacenza, afferma che i bambini sono “competenti nell’affrontare le proprie difficoltà e problematiche, e che il compito dell’adulto è aiutarli a fare da soli”. Assolutamente consigliato agli educatori!!