La guerra spiegata ai bambini

Chi ha figli o nipoti più grandi sa che dovrà affrontare il discorso – poco piacevole – sulla guerra e sul suo significato. Rappresenta un fallimento a prescindere per tutti. È un segnale da non condividere né imitare che va spiegato e rielaborato insieme. Purtoppo poi nelle guerre chi ci rimette veramente sono sempre i più deboli, i civili che peraltro non hanno colpe. Non possiamo delegare ad altri questa riflessione che va affrontata in famiglia.Anzi purtroppo questa guerra deve essere per noi il pretesto per chiederci cosa possiamo fare per dare il nostro contributo per aiutare e non restare indifferenti. E poi chiederci: e se capitasse a noi? Cosa faremmo? A chi potremmo chiedere aiuto?

Spiegate ai bambini la parola terrorismo..

Non sono giorni facili, ma in generale non è un bel periodo per l’atmosfera che regna nel mondo. Inutile negarlo, il sentimento di paura o tensione può venire a tutti, anche per un semplice viaggio. Come spiegare ai nostri bambini questo sentimento di paura? Come proteggerli da queste azioni violente? È giusto parlarne e affrontare questi argomenti o è meglio far finta di niente per non preoccuparli?

Noi di Mammechefatica, riteniamo che sia importante da un punto di vista psicopedagogico, parlarne con i bambini, anche se piccoli (magari ancora alle elementari) poiché è fondamentale che se ne parli in famiglia e che i figli possano capire dai loro genitori ciò che sta succedendo piuttosto che sentirlo dai compagni di scuola . L’aspetto importante e’ filtrare il sentimento della paura. L’adulto che spiega,sia un genitore o un maestro,deve mantenere un atteggiamento rassicurante e infondere fiducia nonostante tutto. I piccoli devono sapere ma anche essere protetti e crescere il più possibile senza un messaggio giudicante. Valorizzate piuttosto gli atteggiamenti di solidarietà e di aiuto reciproco come quelli di Manchester per far capire loro che il mondo è fatto anche di persone dal cuore grande, pronte a mobilitarsi per aiutare il prossimo. Chiedete loro di fare un disegno che rappresenta ciò che è stato detto e fatevelo spiegare. Speriamo sia pieno di speranza nonostante tutto…

 

 


 

Le parole giuste per parlare ai bambini di Parigi

ParigiPurtroppo le parole giuste non esistono. Ma i bambini hanno il diritto di sapere com’è fatto il mondo in cui vivono, ma anche il diritto di capire perchè gli adulti intorno a loro sono così preoccupati per questi avvenimenti. Se sono grandicelli ne sentiranno parlare a scuola o da altri amici e dunque è un bene che li prepariamo. Con parole semplici e chiare proviamo a spiegare quello che è successo, cercando, naturalmente di non trasmettere loro la nostra angoscia, ma solo l’importanza del fatto. E’ inutile evitare l’argomento, fare finta di nulla o sminuire l’accaduto. I bambini sentono i discorsi, avvertono il clima emotivo intorno a loro e capiscono. Questo non significa trattarli da adulti, ma da persone intelligenti, seppur piccole e immature, in grado di cogliere anche le brutture del nostro mondo, senza perdere la fiducia e l’ingenuità tipicamente infantile. Gli ideali di Pace, Libertà, Tolleranza e Giustizia si insegnano a partire anche da questi episodi.

Perchè il mio amico ha due papà? Come spiegare ad un bambino le famiglie arcobaleno

 

Come sempre MammeCheFatica risponde ai dubbi dei genitori e degli adulti che si occupano di bambini proponendo una lettura condivisa di un libro pedagogico. Per spiegare ad un bambino cosa siano le famiglie arcobaleno, quelle cioè composte da due mamme o due papà, suggeriamo quindi la lettura di questi libri:

Piccola storia di una famiglia. Perchè hai due mamme?, di Francesca Pardi. Ed. Lo stampatello

Più ricche di un re, di Cinzia Barbero. Ed.

Entrambi con immagini e parole molto semplici spiegano ai bambini dai 6 anni in su come nasce una famiglia con due genitori dello stesso. L’affetto per il nuovo arrivato non cambia benchè ci sia affidati alla procreazione assistita. Questi libri aiutano anche i piccoli lettori a riflettere sul ruolo degli amici e sulle possibili discriminazioni esterne.

Covers dei due libri consigliati

Vacanze single..

In vacanza separati. Da poco, pochissimo o da una vita, per scelta o necessità.

Qualunque sia la causa originaria, le vacanze delle mamme single (o dei papà)

sono un fenomeno in crescita, ed è giusto parlarne. La vacanza con uno o più bambini piccoli vissuta da soli può essere un’ esperienza stupenda ma anche problematica, dipende sempre se è voluta (come scelta) oppure se rappresenta una conseguenza spesso anche dolorosa e faticosa.

In ogni caso bisogna ‘rimboccarsi le maniche’ e pensare a tutto, poiché c’è solo un adulto di riferimento. L’adulto in questo caso dovrà ricoprire sia la parte affettiva sia quella più severa che pone dei limiti o riprende il piccolo. L’importante è riuscire col tempo a trovare un giusto equilibrio, e spiegare sempre ai bambini il perché e il percome delle nostre azioni, e far notare quanto è difficile e stancante dover fare tutto da soli.

Continueremo ad affrontare l’argomento nei prossimi post..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando i genitori…

 

Quando i genitori litigano…come comportarsi col proprio bambino?

Mammechefatica invita innanzitutto i genitori a litigare o discutere il meno possibile almeno in presenza dei figli (specie se piccoli) anche se sappiamo bene che talvolta la discussione avviene in modo improvviso ed è difficile da controllare…

Qualora fosse accaduto un litigio..o una forte discussione prendere il bambino in braccio e rassicurarlo: “la mamma e il papà hanno discusso un po’ ma tra poco faranno la pace…capita a volte..”

E’ importante trasmettere al bambino che nonostante tutto i genitori si vogliono ancora bene e che si è trattato di un momento..

E’ molto importante inoltre dare un messaggio riparatorio e di conferme.

Il bambino potrebbe sentirsi disorientato e spaesato e non sapere con chi allearsi, quindi ripetergli che presto il papà e la mamma torneranno sereni contribuirà ad una maggiore tranquillità e calma emotiva.

Ricordiamoci che i bambini sono molto attenti ai gesti più che alle parole quindi dimostriamo loro che si è trattato solo di un episodio

quasi da dimenticare…

 

 

Spieghiamo ai bambini…

 

Habemus Papam…cattolici o non credenti è comunque un evento significativo a cui dare la giusta rilevanza.

Potremmo spiegare ai bambini cosa è successo ieri sera a Roma…dopo la fumata bianca…è stato eletto il nuovo Papa. Ognuno lo spiegherà a modo suo, secondo la propria religione, la propria cultura e visione della vita.

Sicuramente anche a scuola se ne parlerà e si affronterà l’argomento.

E’ argentino, è da sempre molto attento ai poveri,è un papa umile, è un grande tifoso del calcio e appassionato di tango.

E’ stato definito un papa ‘progressista’: umile e forte.

 

E se mio figlio scopre che Babbo Natale non esiste??

 

Prima o poi tutti i bambini si fanno domande sull’esistenza reale di Babbo Natale e chiederanno ai loro genitori maggiori dettagli finchè non capiranno la verità. Non c’è una reazione uguale per tutti, ovviamente, essendo i bambini diversi fra loro, ma, generalmente, il bambino (anhe se già grandicello) avverte una strana emozione mista tra la delusione e l’orgoglio di essere cresciuto e aver scoperto “l’imbroglio”. Cosa possono fare i genitori? Se non c’è alcuna possibilità che il bambino rimanga nel’incertezza, allora raccontiamogli la verità con calma e serenità. Facciamolo sentire grande, responsabilizzandolo: “Mi raccomando, non dirlo ai bimbi più piccoli di te che ancora ci credono!”. allo stesso tempo spieghiamogli che quello che conta è l’atmosfera del Natale: condividere un momento magico con le persone a cui si vuole più bene!

l’ora maledetta? è dalle sette alle nove…

 

E’ vero..Mammechefatica conferma…l’ora maledetta è proprio dalle sette di sera..alle nove..quella in cui i bambini,specie se piccoli, riescono a dare ogni sera il meglio di sè..sicuramente iniziano ad accumulare stanchezza,e iniziano capricci a non finire già a partire dalla cena…Noi li immaginiamo i nostri duenni o treenni pronti a rovesciare piattini di pasta,biberon e posate dal tavolo con l’occhio della sfida in agguato..e sentiamo anche in lontanza l’eco dei loro potentisssimi NO,NO,E POI ANCORA NO!
Ed è proprio qui che scatta allora anche nell’adulto più paziente una sorta ‘prurito’…c’è chi fa un bel respiro e prova a spiegare con calma e diplomazia..c’è a chi alza la voce per ristabilre il gioco dei ruoli e delle parti. Anche se in quei precisi istanti i bambini sono talmente stanchi e arrabbiati per cui non vale quasi neanche la pena disperarsi tanto.

Mammechefatica consiglia di parlare loro ma sempre in momenti di grande “Calma Emotiva” ovvero quando possono percepire cosa gli stiamo comunicando.

Forzaaa Mamme!