Inserimento: cinque da cose da sapere prima di iniziarlo

E’ tempo di inserimenti al nido e alla scuola d’infanzia e sappiamo bene le emozioni che può scatenare questo periodo. Dunque abbiamo deciso di darvi 5 informazioni che noi riteniamo basilari per affrontare al meglio questo momento.

  1. Il distacco dalle figure genitoriali è un momento importante, delicato e molto soggettivo quindi non lasciatevi influenzare dai commenti degli altri. Voi e il vostro bambino siete diversi da tutti gli altri e potreste avere reazioni diverse: è inutile fare confronti (anche tra fratelli!).
  2. Alla base di tutto ci dev’essere fiducia nel servizio, nelle educatrici, in chi lo coordina, ma anche nelle risorse del vostro piccolo: se ci credete davvero, ce la farà!
  3. Fate tutte le domande possibili a chi si prende cura del vostro bambino: meglio non trattenere nulla ed essere confortate, se necessario.
  4. Non abbiate fretta, ci vuole tempo. Meglio seguire i suggerimenti delle educatrici, rispettando i tempi del bambino per evitare che dopo mesi si debba tornare al punto di partenza.
  5. Il pianto del bambino al momento del distacco è una reazione assolutamente sana che spiega un normale legame di attaccamento.

In bocca al lupo!!!!

Il pentolino di Antonino…

pentolino di antoninoIl pentolino di Antonino e’ un libro speciale che parla appunto a tutti i bambini speciali che conosciamo. (Ed. Kite, 16 euro scritto da Isabelle Carrier). Antonino e’ un bambino che trascina sempre con se’ il suo pentolino. Se lo porta dappertutto, anzi non riesce proprio a liberarsi, e questo limite gli impedisce di giocare con gli altri e rapportarsi con il mondo esterno. Finché… Antonino non incontra Margherita, una signora che gli svela che anche lei ha un suo pentolino (piu’ piccolo e di colore verde) con il quale ha imparato a convivere e a fare tutto.

Questo incontro ribalta la prospettiva di Antonino che…..

A MammeCheFatica piace perché: è uno strumento fondamentale per genitori, e professionisti che attraverso il libro affrontano le difficoltà che ogni diversita’ porta con sé.

Perché ognuno ha il suo pentolino.

Perché ognuno di noi si e’ sentito almeno una volta incompreso, non accettato e arrabbiato per questo. Perché riteniamo sia importante parlarne e far emergere col tempo le eventuali difficoltà. Con l’augurio di incontrare spesso persone speciali come  la Signora Margherita che incoraggiano, spronano e ci offrono nuovi punti di vista in grado di trasformare un limite come potenziale risorsa.

Da leggere a TUTTI i bambini, gia’ dalla scuola materna. Un utile strumento di riflessione per insegnanti, educatori e genitori.

Mamme e Papà apprendisti!

 

I genitori di oggi, molto più di prima, investono sui figli, anzi iper-investono, per questo sentono il bisogno di apprendere e studiare da libri, convegni, seminari… Mamme e Papà desiderano venire a conoscenza delle proprie risorse (di cui si è spesso inconsapevoli) per sentirsi più competenti nel loro -complicatissimo- ruolo educativo. Ecco perchè alcuni genitori si rivolgono a degli specialisti che, ognuno dalla sua prospettiva, cerca di illuminare la situazione da un altro punto di vista favorendo la relazione adulto-bambino. Il professionista, a nostro parere, non deve mai proporre una ricetta standard e precostituita, nè far sentire i genitori inadeguati. Innanzittutto perchè, come ripetiamo sempre, non esiste la perfezione o la scienza infusa e poi perchè ci si deve dare il tempo per imparare e riflettere sulle proprie paure o sui propri dubbi.

La rivalità tra fratelli

 

Perché è così frequente che dei fratelli passino dall’affetto all’odio in pochi secondi? Le gelosie, le lotte, l’aggressività e il risentimento sono emozioni naturali tra fratelli. Non bisogna dimenticare, infatti, che il loro legame nasce a partire dalla lotta per la difesa del proprio posto in famiglia. Una volta cresciuti, potranno allearsi e andare d’accordo, ma talvolta saranno ancora rivali o invidiosi. Questi comportamenti si possono spiegare in termini di “sopravvivenza”. I fratelli, cioè, hanno a disposizione le stesse “risorse”, dunque devono imparare da subito a condividere non solo l’amore dei propri genitori, ma anche i giochi e la casa. È come se lottassero per non avere niente in meno dell’altro figlio. Diversamente dall’apparenza, la continua alternanza tra amore e odio è molto utile per imparare che i sentimenti si trasformano e si evolvono. Non è dunque necessario sentirsi in colpa per i propri sentimenti ostili perché il legame col fratello sopravvive nonostante tutto.