Lione: bimba 11 mesi muore in asilo

Avremmo voluto parlare d’altro, scegliere una tematica meno pesante ma la cronaca ci riporta una notizia drammatica che non possiamo ignorare. Una bimba, di origini italiane, alla quale viene dato dell’acido muriatico dall’ educatrice per calmare i suoi terribili pianti. Il fatto terribile è avvenuto in una garderie di Lione. Ma l’attenzione collettiva va spostata sull’educatrice. Cosa ha portato ad un gesto del genere? Un senso di vuoto? Di burnout avanzato? Dove era il resto dello staff? Probabile che la bimba già piangesse molto perché percepiva probabilmente tutta la rabbia e la frustrazione dell’educatrice. Questo ci spaventa e preoccupa molto: l’invisibilita’ del dolore e della frustrazione educativa sul campo di chi svolge un lavoro di cura così importante e significativo. Ribadiamo il nostro continuo appello a percorsi di supervisione e formazione continua, a monitoraggi delle varie realtà, a continui processi di condivisione. Se tutto questo viene svolto con regolarità e professionalità non si arriva a questi eventi drammatici. Ma deve esserci dietro un lavoro continuo di rete e di squadra che aiuta, fortifica e struttura le menti anche più fragili e in difficoltà.  Chi ci conosce e frequenta le ns supervisioni sa bene quanto tempo investiamo su questi argomenti e sul tema pianto. Chi lavora in campo educativo deve conoscere il pianto del bambino ma soprattutto conoscere il proprioSolo chi acquisisce una piena consapevolezza di sé e dei propri limiti può pensare di lavorare con e per gli altri. Purtoppo queste dinamiche invisibili non vengono mai percepite come fondamentali.

  • Alle educatrici diciamo: fatevi aiutare, sappiate mettervi in discussione e fermarvi prima di essere divorate dall’indifferenza,dal vuoto. Tenetevi in costante ricerca.
  • Ai genitori: chiedete e pretendete nelle strutture educative in cui portate i vostri bambini che vi sia una costante Regia Educativa in grado di monitorare lo staff. È un diritto di tutti avere a disposizione realtà socioeducative preparate e pensate per accogliervi. Il lavoro con la Prima Infanzia deve essere percepito come una grande responsabilità collettiva. 

 

 

 

 

Prepararsi alla scuola dell’infanzia

 

Come prepararsi alla scuola dell’infanzia è una delle domande più gettonate in questo periodo per tutti coloro che a settembre inizieranno una nuova avventura: diversa dal nido e diversa dalla routine a casa con i nonni o la tata. Vi garantiamo che nonostante tutti i discorsi preparatori possibili e immaginabili un po’ di crisi e di pianti saranno inevitabili perché si tratta di un cambiamento importante che segna una delle tappe evolutive dell’infanzia. Cosa fare per preparare i piccoli a questa nuova realtà:

  • Parlarne in casa ma senza troppa ansia da prestazione
  • Saper incuriosire il piccolo verso la novità rassicurandolo sempre
  • Incoraggiarlo raccontandogli che tutti noi ci siamo riusciti
  • Evitate di dire “devi togliere il pannolino se no non ti vogliono le maestre”…frasi di questo tipo non sono per nulla d’aiuto anzi..
  • vivere questo tempo in modo sereno sicuri di poter creare una nuova routine
  • leggere insieme dei libri che affrontano questo passaggio
  • evitare di elencare gli amici del nido che poi saranno nella nuova scuola: dovranno imparare a stare con tutti e non fare affidamento solo alle vecchie amicizie (spesso proiezioni dei genitori)
  • lavorare sull’autonomia del bambino sfruttando tutte le occasioni che la quotidianità ci offre: dal lavarsi,vestirsi, aiutare a.., provare a fare tutto ciò che è possibile fare! 
  • Deve poter sperimentare sperimentando! 

 

Cosa serve ai bambini piccoli veramente?

 

Cosa serve veramente ai bambini piccoli? Una serie di esperienze che sommate tra loro andranno a costruire il ricordo della loro vita infantile: fondamentale per costruirsi poi dopo quella adolescenziale e adulta. Si, è vero che i primi tre anni (ma non solo!) di vita del bambino sono davvero importantissimi per determinarne lo sviluppo socioaffettivo-cognitivo o meglio il suo stare al mondo quando poi sarà più grande. Per questo mettiamocela tutta per gettare delle basi sicure e fare in modo di trascorrere del tempo con loro. Il tempo non deve essere solo di qualità: non basta fare delle esperienze incredibili, costose o esclusive come spesso si crede: occorre anche sapergli stare accanto, osservarli crescere, giocare con loro, e annoiarsi anche un po’…e all’occorrenza saper dare loro il giusto senso del confine e del limite. Già perché essere genitori non significa dal nostro punto di vista psicopedagogico concedere loro tutto e costruire un rapporto amicale: piuttosto saper stare nei limiti e saper trasmettere loro una linea coerente che poi si spera un giorno potranno interiorizzare e farla loro. Non è facile anzi ma come ripetiamo sempre a crescere non sono solo i bambini ma lo siamo anche noi come adulti coinvolti in questo processo sempre affascinante e stimolante che è la crescita!

 

 

E il piccolo Eitan?

 

Ci stavamo chiedendo: “che ne sarà del piccolo Eitan un domani quando si riprenderà?”.  Come potrà ricostruire una sua vita normale e infanzia felice nonostante tutto il peso con cui dovrà convivere e conciliarsi? E i compleanni della sua mamma, del suo papà e della sorellina? Che ne sarà di lui e della zia che se ne farà carico, quando l’attenzione mediatica non sarà più incentrata su di loro? Gli auguriamo veramente con tutto il cuore di poter trovare tanto affetto e senso di protezione che gli permetta di capire che non è colpa sua, che potrà ,con uno sforzo titanico,ricostruire tutti i pezzetti di vita condivisi con loro e tenerli con sé. Gli auguriamo di trovare una Comunità forte, compatta e consapevole che gli possa dare tutto ciò di cui ha bisogno soprattutto nei momenti di solitudine più critici. Perché è vero che si chiama Eitan, che in ebraico significa coraggio, ma qui deve esserci il coraggio di tutti che in qualche modo se ne fanno carico. Perche’ su quella funivia (Stresa-Mottarone) in quel momento,poteva esserci ognuno di noi. Non dimentichiamocelo.

 

 

 

 

L’infanzia: dimenticata da tutti…

 

Delusione e rammarico per non aver citato nel nuovo decreto neanche un riferimento al discorso (scomodo si sa) relativo all’infanzia e alle sue necessità. Capiamo sia più facile occuparsi dei runners o dei cani, ma anche i bambini e i loro genitori hanno bisogno più che mai di riferimenti e di soluzioni concrete in una situazione emergenziale come questa. Le scuole apriranno a Settembre, ma che ne sarà di noi da qui a Settembre? Chi si prenderà cura dei piccoli e dei loro pensieri e paure? Chi sosterrà i genitori e le famiglie? Speravamo di sentire questo ed altro ancora, invece ancora vuoto totale. Invitiamo tutti a non scoraggiarsi, e cercare, seppur navigando a vista, di offrire il meglio che abbiamo ai nostri bambini, in termini di atmosferarelazione e strumenti. Non molliamo, e continuiamo a costruire giorno dopo giorno, creiamoci più reti di aiuto e sostegno per condividere e non trasferire sui piccoli le nostre rabbie e delusioni…sempre in attesa che qualcuno si possa sintonizzare sui bisogni reali e concreti dei bambini, delle famiglie con figli disabili e di tutti i genitori che stanno faticando da soli in questa lunghissima avventura.

 

 

L’importanza delle realtà educative nelle prossime fasi

 

Se nella prima fase – emergenziale- gli asili e le scuole sono stati giustamente chiusi, ora è urgente pensare e immaginare per le fasi successive come poter aprire, a quali condizioni,garantendo sicurezza in primis, rispettando le procedure sanitarie ma provando anche a salvaguardare il benessere psicofisico di tutti i bambini e delle relative famiglie degli ambienti educativi da cui erano tenuti in mente. Sembra poco ma non è così. Iniziare ad immaginare che i bambini possano uscire e riappropriarsi del mondo circostante anche se in piccoli gruppi potrebbe essere una bel pensiero. Quantomeno è importante pensare ad una ripresa, poiché avere un obiettivo è più facile anche da spiegare ai piccoli. Invece sappiamo che vivere questa dimensione sospesa è più complicato e frustrante. Auguriamoci tutti che anche l’infanzia con le sue esigenze possa essere ricordata e presa in considerazione più seriamente. Confidiamo nei progetti pilota e nella varie possibili alternative in grado di far tornare anche i bambini a scuola e all’asilo e dare un po’ di meritato respiro ai genitori che da due mesi si prendono cura H24 dei loro figli.

Baby Sitter: come scegliere?

Siete in tante a scriverci per chiederci come fare a conciliare tutto tra lavoro, famiglia e impegni vari quotidiani. Dal nostro punto di vista psicopedagogico avere la possibilità di delegare ad una baby sitter che, quotidianamente o saltuariamente, ci aiuta e si occupa del nostro bambino è un’ottima scelta per riuscire a fare tutto (o quasi). E’ importante cercare di creare fin da subito un bel rapporto con la baby sitter e metterla nelle migliori condizioni per poter svolgere un buon lavoro dal punto di vista relazionale.  Quest’ultima deve essere una persona affidabile, dinamica ed empatica.  Affidabile perché ogni genitore sa quanto sia difficile lasciare il proprio bambino a qualcun altro e, a maggior ragione, è fondamentale poterlo lasciare senza timori e sensi di colpa.  Dinamica, perché deve trasmettere freschezza e fantasia ed essere flessibile per adeguarsi alle esigenze del bambino, ma anche di mamma e papà. Infine empatica poiché deve riuscire ad entrare subito in sintonia con il bambino e la nuova famiglia, proponendo giochi e attività creative adeguati all’età del bambino. L’obbiettivo è quello di trascorrere il tempo in modo sereno e spensierato, utilizzando la propria fantasia, e abituando il bambino a giocare senza dover ricorrere all’uso della TV o del tablet. La baby sitter ideale dovrà essere puntuale, precisa e chiara nel rapporto con la famiglia.  Dovrà anche riuscire a trasmettere una cultura dell’infanzia e del gioco, e fare in modo che in casa regni una buona atmosfera. Per i genitori sarà un’occasione nuova per osservare il proprio bambino relazionarsi con una figura extrafamiliare competente.

“Facile a dirsi! Ma dove la trovo”? chiederete voi. Il cercasi baby sitter ormai si fa sempre più online perché è un metodo facile e sicuro. Non è immediato trovare la persona giusta, ma, al primo incontro sicuramente capirete ” a pelle” a chi affidare i propri figli con serenità!

La capacità ludica..

Cosa significa saper giocare? Quanto è importante mantenere vivo il bambino che è in noi durante la routine con i piccoli? Sono domande importanti che ogni educatrice deve tenere in mente durante tutto l’anno, anche quando inizia a farsi sentire un po’ di stanchezza non solo fisica ma anche mentale. Riteniamo da sempre che sia fondamentale parlarne e condividere piuttosto che dire “va tutto bene”. Ne parliamo apertamente con tutti, genitori ed educatrici poiché l’unico modo per lavorare sull’alleanza scuola-famiglia è quello di aprirsi al dialogo e spiegare il proprio punto di vista. Per chi lavora tutti i giorni sul tappeto con i bambini inizia ad arrivare un momento di forte stanchezza e ‘apatia intellettuale’ che va capita e nutrita con nuovi stimoli formativi e culturali. Invitiamo chi si trova in questa situazione a reagire, iscrivendosi ad un corso di formazione, facendo rete con le colleghe di altre strutture per condividere e sentirsi capite. Talvolta anche un buon libro o uno spettacolo di teatro per bambini sono piccoli stimoli significativi per rompere lo schema della solita routine.

Avanti! Abbiate cura di voi e del vostro prezioso lavoro!

Autoerotismo infantile

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza..

Di cosa si tratta? Dai tempi di Freud sappiamo che anche i bambini hanno una loro naturale sessualità che si sviluppa in diversi fasi (orale, anale, fallica per poi diventare genitale).

Perché agli adulti fa così paura questo concetto? I grandi come sempre aggiungono significati maliziosi, adulti, incompatibili con la genuinità dei bambini. In realtà anche i più piccoli in modo assolutamente sano e naturale esplorano il loro corpo, si toccano e delle volte scoprono che alcuni movimenti procurano piacere e dunque li ripetono, soprattutto in quelle situazioni di “vuoto”, noia, ansia o malinconia.

Quando questo comportamento nasconde qualche disagio nel bambino? Quando dura a lungo e l’intensità pare così eccessiva da distrarre totalmente il bambino da qualsiasi altra attività per lui piacevole.

Cosa fare quando capita di frequente? Avvicinarsi al bambino e con tono molto dolce e comprensivo dirgli che non c’è nulla di male nel farlo, ma che è una cosa talmente intima che va fatta in un situazione di privacy: in bagno o nella propria cameretta, non davanti a tutti. Anche distrarlo proponendogli un’ alternativa può essere efficace.

Cosa non fare assolutamente? Sgridare il bambino e farlo sentire in colpa, metterlo in castigo, commentare la cosa con altri in sua presenza, farsi vedere imbarazzati.

Inserimento: cinque da cose da sapere prima di iniziarlo

E’ tempo di inserimenti al nido e alla scuola d’infanzia e sappiamo bene le emozioni che può scatenare questo periodo. Dunque abbiamo deciso di darvi 5 informazioni che noi riteniamo basilari per affrontare al meglio questo momento.

  1. Il distacco dalle figure genitoriali è un momento importante, delicato e molto soggettivo quindi non lasciatevi influenzare dai commenti degli altri. Voi e il vostro bambino siete diversi da tutti gli altri e potreste avere reazioni diverse: è inutile fare confronti (anche tra fratelli!).
  2. Alla base di tutto ci dev’essere fiducia nel servizio, nelle educatrici, in chi lo coordina, ma anche nelle risorse del vostro piccolo: se ci credete davvero, ce la farà!
  3. Fate tutte le domande possibili a chi si prende cura del vostro bambino: meglio non trattenere nulla ed essere confortate, se necessario.
  4. Non abbiate fretta, ci vuole tempo. Meglio seguire i suggerimenti delle educatrici, rispettando i tempi del bambino per evitare che dopo mesi si debba tornare al punto di partenza.
  5. Il pianto del bambino al momento del distacco è una reazione assolutamente sana che spiega un normale legame di attaccamento.

In bocca al lupo!!!!