Fare i compiti insieme è una lotta!

studioSpesso capita che i genitori non riescano ad aiutare serenamente i figli nel fare i compiti. Non perché non siano in grado o non abbiano gli strumenti giusti per farlo, ma semplicemente perché tra genitori e bambini è frequente che si instaurino delle lotte continue che portano solo confusione e nervosismo. oppure spesso i genitori tendono involontariamente a sostituirsi ai bambini, non facendo sperimentare loro anche l’errore e la frustrazione. Qual è quindi la soluzione ideale? Farli aiutare da qualcuno di esterno, che sia un amico di famiglia o una ragazza o un ragazzo che sappia approcciarsi correttamente ai bambini insegnando loro il metodo di studio più adatto a quella specifica situazione. A maggior ragione è importante chiedere aiuto a professionisti esterni nel caso di disturbi specifici dell’apprendimento dove è necessario un bagaglio teorico maggiore per venire incontro alle difficoltà del bambino.

Emozioni ed apprendimento

dsaQuali emozioni scatena in un bambino il fatto di sapere di avere un disturbo specifico di apprendimento? Quali sono i comportamenti tipici che bambini e ragazzi con DSA mettono in atto per difendersi dalle loro problematiche? Come possono i genitori aiutare al meglio i loro figli evitando lotte sfiancanti continue?

A queste e tante altre domande si risponderà in un Convegno molto importante dal titolo: “Emozioni ed apprendimento”, organizzato dalla U.O.N.P.I.A. (Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza) di Via Raffaello Sanzio, 9 dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano. Psicologi, Logopedisti, Neuropsichiatri ed Educatori vi aspettano il giorno Venerdì 24 Ottobre alle 9 presso l’Aula Magna dell’Ospedale.

Per info e iscrizioni: info.giornateDSA@hsacco.it

Dislessia e apprendimento dell’inglese

dilessia Mammechefatica segnala a tutti i genitori di bambini dislessici che fanno fatica ovviamente anche con la lingua inglese un corso tenuto dalla scuola Anglo American School of English di Roma. Si tratta di un corso di inglese specializzato per bambini con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) che non consiste nella sola memorizzazione meccanica, ma in metodi e strumenti ad hoc che permettono di superare molte difficoltà aiutando ad imparare la lingua divertendosi. Spesso infatti questi bambini, classificati a scuola e a casa come svogliati, distratti e pigri, perdono la motivazione nello studio poichè non sostenuti da percorsi facilitanti e adattati ai loro bisogni specifici. Speriamo possano nascere presto altre belle iniziative come questa! per maggiori info visitate il sito qui.

 

Mio figlio è dislessico: come posso aiutarlo a studiare?

Si sa, tra genitori e figli sorgono spesso piccoli conflitti durante il momento dei compiti. Gli adulti, infatti, hanno delle aspettative e i bambini si innervosiscono molto facilmente soprattutto in quelle situazioni particolari dei disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disortografia,discalculia e disgrafia). Se è fattibile, la soluzione migliore sarebbe quella di far aiutare i figli da un’altra persona, estranea (ma fidata, ovviamente) che non inneschi quelle consuete dinamiche familiari tanto odiate da tutti. Ad esempio, al Cobaby di Piano C ci sono delle psicologhe esperte in grado di svolgere un sostegno nei compiti, favorendo l’apprendimento di un metodo di studio e, a seconda dell’età, di una graduale autonomia. Il lavoro, basato sull’ utilizzo di metodi compensativi e tecniche cognitive specifiche, è individuale affinchè l’attenzione dell’operatore sia incentrata solo su quel bambino, che ha necessità e difficoltà diverse da ogni altro.

 

Per maggiori informazioni: 346-6892154; info@mammechefatica.it 

I disturbi specifici dell’apprendimento (I parte)

Cosa sono? I cosiddetti DSA sono delle difficoltà nell’acquisizione delle abilità scolastiche non dovute nè ad un ritardo mentale, nè ad un trauma, nè ad una mancanza di opportunità di apprendimento.

Come si manifestano? Nella difficoltà di leggere (dislessia),scrivere attraverso la giusta azione fino-motoria  (disgrafia), fare i calcoli (discalculia), utilizzare correttamente l’ortografia (disortografia). Tuttavia i bambini (e gli adulti) che ne soffrono sono persone con un quoziente intellettivo nella media o superiore alla media (questo è un criterio fondamentale per poter fare diagnosi), sono creativi e vivaci.

Quali sono le cause? Delle alterazioni neurobiologiche si cui si sta ancora studiando.

Quali sono i fattori di rischio? La presenza di un disturbo del linguaggio entro gli 8 anni, la familiarità (avere quindi un genitore con dsa), ma anche una storia genitoriale di alcolismo o disturbo da uso di sostanze

Quanto sono diffusi? Le ricerche rilevano una percentuale tra il 3 e il 5% della popolazione.

Per info: www.aiditalia.org;  www.lineeguidadsa.it

Giornata mondiale dell’autismo

 

Oggi, lunedì 2 aprile, è una giornata importante in quanto si celebra la Giornata mondiale dell’autismo, promossa dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica e la comunità scientifica. Questa sindrome colpisce oltre 10 bambini su 10,000. Le cifre tuttavia salgono a 40 su 10,000 considerando complessivamente tutti i vari DSA, cioè i disturbi dello spettro autistico (Asperger, Rett e Disturbo disintegrativo dell’infanzia) . Come l’autrice Uta Frith ricorda nel suo libro: “L’autismo-spiegazione di un enigma”, c’è ancora molto da capire; per fortuna anche la ricerca italiana sta dando il suo importante apporto per trovare una cura adeguata.

Per chi fosse interessato all’argomento, infine, suggeriamo di leggere il simpaticissimo libro: “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” di Mark Haddon portatore della sindrome di Asperger. Buona riflessione!