Genitori: troppe aspettative

 

I genitori di oggi nutrono davvero troppe aspettative verso i loro piccoli. Cercate di fare attenzione a questo passaggio e chiedervi sempre: “serve più a me o a lui?” È un bisogno suo o mio?” Talvolta anche solo fermarsi a fare queste domande  rappresenta un gesto critico di crescita nostra che fa la differenza. Pensateci e pensiamoci. Condividiamo. Lasciamo sempre un po’ di spazio per nuove scelte e idee. Non partiamo con idee irremovibili ma optiamo per un ragionamento flessibile in grado di adattarsi alle esigenze del nostro contesto socioculturale. Verbalizziamo anche ai bambini coinvolgendoli quando possibile.

Siete d’accordo?!

 

Bacio sulla bocca al bambino: no

Grazie ad alcune domande di alcuni genitori rispondiamo in generale a tutti perché l’argomento è interessante: è giusto o ingiusto dare i baci sulla bocca ai bambini? La risposta è categorica ed è NO. No perché: il bambino non è da confondere con il ruolo del partner. L’amore per un figlio è ben diverso da quello del partner stesso e non va assolutamente mischiato. Altrimenti si rischia anche di confondere il linguaggio affettivo da quello più propriamente sessuale e non è per nulla costruttivo se pensiamo al bambino e alla costruzione della sua identità. Può capitare di incontrare persone che non danno troppa importanza a questo gesto e che anzi lo considerano naturale e istintivo come segno di grande e infinito amore ma dal nostro punto di vista psicopedagogico occorre prestare attenzione e saper delineare in modo chiaro i confini. Non si tratta assolutamente di essere cattivi o rigidi bensì di avere un atteggiamento di rispetto dei vari ruoli verso i piccoli e il partner ricordandoci sempre che i bambini apprendono proprio dai nostri comportamenti quotidiani.

 

L’anno che verrà

L’anno che verrà è da sempre carico di aspettative e speranza in tutte le culture e popolazioni del pianeta. Ogni fine anno ci si augura che il nuovo possa essere migliore. E da sempre e’ un’occasione per fare dei bilanci anche da un punto di vista personale. Se potete, se volete, ritagliatevi un momento per capire e focalizzare cosa vorreste dal 2022, che aspettative avete ma soprattutto dove vorreste investire le vostre energie migliori per sentirvi al meglio come persone, come genitori,come educatori ecc. Sembrera’ banale ma si tratta di un tempo vostro ben speso, per cercare di orientarvi e orientare la bussola emotiva in più direzioni anche quelle spesso ancora inesplorate. E’ un rituale che può essere fatto anche con i figli per trasmettere loro il senso del tempo, e la conseguente capacita’ di programmare e organizzare dei progetti e degli obiettivi. Augurare e augurarsi un buon anno significa anche lavorare su questi obbiettivi e fare in modo che possano realizzarsi concretamente.

Osservate ciò che avete raccolto finora, e continuate a seminare!

Buon Anno a tutti davvero!

 

Come insegnare la calma al mio bambino?

 

Capita a tutti – dai siamo sinceri – avere a che fare con dei momenti o delle fasi di turbolenzacon i bambini specie se piccoli. Come insegnare e trasmettere loro un atteggiamento di calma soprattutto dopo la tempesta? Non sembra ma è fondamentale mostrare loro un comportamento il più possibile tranquillo e sereno per far capire che poi è possibile riprendersi e uscire da questa sensazione di possibile rabbia,sconforto, delusione,frustrazione ecc. In questi lunghi anni abbiamo incontrato tantissimi e diversissimi modi di affrontare il conflitto, il capriccio e la crisi con il proprio bambino. Di sicuro la modalità punitiva non serve e soprattutto non contribuisce per nulla ad ottenere ciò che probabilmente l’adulto vorrebbe. Investite piuttosto tempo ed energie per un buon dialogo (vale per tutte le fasi di crescita) accompagnato da esempi pratici e concreti se i bambini sono piccoli: 

  • prendete un orsacchiotto,una bambola, un dinosauro  o quello che avete a disposizione e  provate a fare dire a quest’ultimo il motivo del disagio, del capriccio o della sfida in atto: giocateci su, fate voci nuove anche un po’ arrabbiate e osservate lo stupore del vostro piccolo osservatore
  • provate a creare insieme il barattolo della calma per riportare un senso di armonia e di equilibrio: basta poco: un barattolo, dei brillantini ad esempio e un po’ di acqua. Per il bambino il gesto di agitare il barattolo è un modo per concentrarsi e focalizzare le sue energie piuttosto che disperderle nell’aria con la voce senza senso
  • fermiamoci a pensare un attimo: è un messaggio rivolto ai più grandi (3-5 anni) dove vi è maggior margine di ragionamento. Attenzione: aiutare a formulare un ragionamento significa guidare il bambino evitando la modalità giudicante e ponendo sempre l’attenzione verso l’atteggiamento/comportamento e mai verso il bambino stesso
  • continuate a seminare limitando le vostre aspettative: prima o poi arriveranno anche i frutti del vostro lungo e affascinante lavoro in vista di un bambino che poi diventerà un preadolescente e che poi diventerà un giovane adulto con un suo pensiero sempre in crescita e sempre in divenire

Avanti 2021, ti aspettiamo

Avanti 2021, ti aspettiamo! Siamo tutti in attesa di un’annata migliore..e chissà magari anche di riprendere progressivamente a fare piccoli gesti quotidiani che ormai ci sembrano appartenere ad un’altra era, dato che quest’anno abbiamo sconvolto una serie di abitudini e rituali sociali. Auguriamo a tutti, un anno più solido e semplice dove poter raggiungere i propri obiettivi personali e professionali. Auguriamo ai piccoli e agli adolescenti di poter ritrovare la propria dimensione e provare, nonostante tutto, a stare bene e divertirsi. Perchè l’Infanzia e l’Adolescenza capitano una volta sola e sarebbe un peccato far perdere loro queste tappe evolutive fondamentali. Ci aspettiamo di fare un buon lavoro e cercare di continuare ad interrogarci con voi  sui principali dubbi educativi da un punto di vista psicopedagogico, tenendo sempre in considerazione il punto di vista genitoriale e quello educativo svolto quotidianamente sul campo dalle educatrici ed educatori che ci seguono nel tempo con l’intento di costruire sempre relazioni nuove e consolidare quelle già esistenti. Cercheremo di uscire dalla nostra comfort zone e di esporci maggiormente come richiesto con lo scopo di condividere e affrontare le principali fasi di crescita dei bambini per cercare ogni volta di restituire a chi ci ascolta un po’ di consapevolezza e di forza per affrontare le varie sfide educative.  E voi che aspettative avete dal nuovo anno?

 

Paura del water nel bambino

Come tutti i passaggi anche quello dal pannolino al water può essere lento, talvolta complesso, altre volte faticoso (non solo per l’adulto che deve continuamente cambiare e pulire il bambino, ma anche dal punto di vista del bambino stesso, che in qualche modo deve accettare questa frustrazione). Di seguito vi scriviamo qualche suggerimento che solitamente diamo alle mamme che ci chiedono in studio e nei vari nidi come affrontare questa fase.

  • prendete tempo, dimenticate la frettanon importa se poi andranno alla materna. Avete ancora del buon tempo per migliorare e affinare la tecnica.
  • evitate di sgridare o riprendere il vostro bambino e di assillarlo (si ottiene l’effetto contrario).
  • valorizzate i miglioramenti e gli aspetti positivi anche se ne ve ne sono pochi (i bambini hanno bisogno di fiducia e coraggio).
  • cambiate tono della voce (parlate loro sottovoce quando dovete proporgli di andare in bagno).
  • Accettate che prima possa imparare a fare la pipì e poi col passare del tempo accetterà anche di fare la cacca (date a quest’ultima tanto tempo, poiché per un bambino è più semplice e rassicurante rifugiarsi nel pannolino piuttosto che esporsi e rischiare persino di cadere dentro quel grande buco che i grandi chiamano water. 
  • Responsabilizzate il vostro bambino: dategli dei compiti da fare anche in bagno (dei libretti ad esempio) Deve quasi essere contento di stare in bagno seduto sul trono come fanno i grandi e progressivamente acquisire naturalezza e sicurezza.  Sul blog trovate numerosi post a riguardo.

Imparare l’inglese fin da piccoli..

 

È giusto o sbagliato apprendere una seconda lingua? I bambini fanno confusione poi? Rispondiamo ad un quesito di alcuni genitori e lo condividiamo. In primis, l’apprendimento della seconda lingua non è obbligatorio ma dal nostro punto di vista può essere un valore aggiunto; Studi confermano le capacità del cervello di un bambino piccolo di imparare con una maggiore facilità e naturalezza rispetto ad un adulto. Pensiamo poi ad un bambino bilingue che ascolta fin dalla nascita due suoni e due lingue. E’ importante piuttosto fare in modo che si possa imparare ma in chiave ludica. Quindi all’interno di un corso specifico, oppure utilizzando la musica e una serie di libri colorati pronti a incuriosire. I genitori spesso però nutrono forti aspettative. E’ bene dar loro tempo, non importa se rispondono o meno e poi come per tutte le cose l’esercizio quotidiano fa la differenza! Loro sanno e capiscono che può esistere anche un’altra lingua per comunicare anche se probabilmente non la classificano come inglese. Crediamo non sia mai nè troppo presto né tardi per una nuova lingua, anzi! Rappresenta un’occasione di scoperta e di arricchimento a qualunque età! Fate sempre in modo che sia un gioco assolutamente non competitivo e non riprendete il piccolo mentre prova ad esprimersi. La correzione nel caso va fatta in modo dolce e naturale.

 

Lasciamo che i bambini facciano i bambini!

Cosa intendiamo dire con questo titolo? Che troppo spesso notiamo come gli adulti inconsapevolemnte spingano i bambini ad essere molto più grandi dell’età anagrafica che hanno vestendoli da ragazzini, considerandoli alla pari o ancora affidando loro responsabilità che non dovrebbero avere. Ogni cosa a suo tempo, diciamo  spesso. E’ chiaro che se trattattiamo i nostri bambini come se fossero già adolescenti o giovani adulti che non possono fare certi errori, loro poi manifesteranno in qualche modo un certo disagio e noi faremo fatica a gestirli. Dunque i cosiddetti capricci sono assolutamenti normali, i pianti di notte per venire da noi nel lettone anche, le ginocchia sporche e sbucciate dopo un pomeriggio di giochi idem. Perchè invece delle volte pretendiamo che i bambini siano dei robottini perfetti, che superino le tappe evolutive senza fatiche e che, anzi, siano già in grado di capire temi da adulti quando gli facciamo delle ramanzine inutili e troppo complesse? Forse siamo noi che abbiamo fretta che crescano, abbiamo troppe aspettative su di loro perchè se sono precoci possiamo esserne orgogliosi come genitori? Riflettiamoci bene, ne va del loro benessere futuro.

Operazione “Spannolinamento”?

Il passaggio dal pannolino all’uso del vasino e del water non è un momento da sottovalutare e spesso i genitori ci chiedono aiuto, molto angosciati, per superare momenti d’impasse. Perchè può rappresentare un problema per i bambini? Perchè per loro si tratta di un passaggio verso un controllo sfinterico consapevole, per niente facile, nè automatico. Crescere è bello, ma talvolta fa anche paura! Inoltre i piccoli avvertono l’ansia e le aspettative degli adulti che suscitano in loro una certa agitazione che, in alcun casi, può portare ad un blocco vero e proprio con comportamenti anche di rifiuto, oppositivi e rabbiosi. Ecco sei consigli per affrontare al meglio questo momento delicato:

1.Proponete il vasino o il riduttore sul water solo se veramente pensate che il vostro bimbo sia pronto

2.Presentatelo come fosse un gioco e non un compito

3.Leggete insieme un libretto per bambini che parla dell’argomento

4.Abbiate immensa pazienza: è normale fare fatica e talvolta regredire

5.Non punite il bambino se fa pipì o pupù addosso

6.Non fate ironia sull’argomento e non fate confronti con chi è più avanti di lui

Tra tentavi ed errori riuscirete insieme ad affrontare anche questa operazione “spannolinamento” che ovviamente va eseguita in modo progressivo: i primi giorni toglierete solo 20 min. il pannolino, poi aumentate in modo progressivo. Consigliamo di mantenere per il riposino pomeridiano e la notte il pannolino e toglierlo in modo graduale valutando bene le condizioni del bambino. Non ha senso togliere quest’ ultimo di fretta e poi doverlo rimettere: per il bambino rappresenta una piccola sconfitta.

 

 

Le aspettative dei grandi

aspettativeDurante la gravidanza è normale e sano immaginare il proprio bambino bellissimo, perfetto, senza difetti..sognarlo identico ai nostri desideri. Poi, una volta nato, mamma e papà si devono scontrare inevitabilmente con il bambino reale, bello e amorevole, ma anche con qualche difetto perchè la perfezione non esiste su questa Terra. Il bambino ideale immaginato e tanto desiderato non necessariamente corrisponde ai desideri dei genitori e questa scoperta può suscitare qualche frustrazione. Negli adulti più fragili possono emergere delusioni e rabbie- in genere poco consapevoli- che si ripercuotono sulla crescita del bambino. In che senso? Nel senso che il bambino avvertirà inconsciamente di doversi comportare proprio come i genitori vogliono per non deluderli o farli rimanere male. Se ci pensiamo bene questo meccanismo accade spesso, non solo nelle famiglie più compromesse. Voler corrispondere alle aspettative della mamma e del papà è un obiettivo che tutti i bambini vogliono raggiungere per sentire di essere sempre amati e ben voluti. Ogni volta quindi che i nostri bambini hanno di fronte una scelta, pensiamo sempre se stiamo permettendo loro di scegliere davvero secondo i loro desideri e non secondo i nostri.