Magari anche voi eravate in ascolto della bella trasmissione “Quante Storie” in onda ogni giorno all’ora di pranzo su Rai 3. Magari anche voi avete ascoltato le belle parole della celebre scrittrice Dacia Maraini a proposito della Scuola.” Manca l’affetto e l’amore per la Scuola”. L’autrice invita tutti a riflettere sul fatto che è vero che sta andando un po’ tutto male, ma c’è ancora qualcosa da valorizzare e sul quale puntare. Ad esempio, anche noi confermiamo con piacere che sono tanti gli insegnanti, le educatrici e gli educatori che conosciamo che ogni giorno svolgono sul campo un lavoro straordinario con i bambini e i ragazzi. Anziché distruggere e criticare, perché non seguiamo il suo invito nel provare ad osservare anche gli aspetti positivi della nostra Scuola? Perché dunque non proviamo anche ad amarla e a rispettarla un po’ di più? Anche perché se non siamo noi a compiere questo gesto come potremmo pensare che i nostri bambini e ragazzi possano apprezzarla e farla loro? ” La scuola è il luogo dove l’insegnamento diventa struttura, la famiglia è un’altra cosa, ma la Scuola aiuta a pensare”, ribadisce Dacia Maraini. Ci auguriamo che queste parole possano toccare il cuore di altrettanti insegnanti ed educatori e fare in modo che possano essere più contagiose possibili, perché poter incontrare degli insegnanti in gamba è un dono che poi ci si porta dietro per tutta la vita!
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La solitudine dei bambini a casa…
Tempi bui per i bambini (e i genitori!) a casa alle prese con la DAD e il peso di giornate infinite a dir poco strane. Bisogna fare i conti con il senso di solitudine e smarrimento dei bambini che dietro uno schermo cercano di riempire un grande vuoto. Se possibile coinvolgeteli anche in altre mansioni casalinghe, come occasione per stare un po’ con loro tra una call e l’altra e organizzate insieme a loro questa nuova quotidianità cercando comunque di darle un senso. Anche se in casa è importante comunque non sottovalutare l’aspetto dell’igiene personale e del prendersi cura: da un punto di vista mentale “il tenersi” è un gesto pratico per cercare comunque di non appiattirsi e imbruttirsi troppo ricordandoci che i bambini e i preadolescenti assorbono dai nostri comportamenti e da come ci poniamo noi in primis. Non si tratta di doversi vestire e abbandonare la comodità della tuta ma nemmeno non lavarsi neanche i denti perché tanto si sta in casa!. Fate spazio anche ai giochi da tavolo, alle carte e agli Shanghai come pausa alternativa allo smartphone. Inventate cacce al tesoro. Piccole gare per riordinare al meglio la stanza e tutto ciò che vi viene in mente: offrite loro tante piccole idee e proposte quotidiane per saper trasformare insieme l’ordinario in straordinario.
Scuole chiuse: ci risiamo
Scuole chiuse per diverse regioni. Ci risiamo. Immaginiamo il disagio per tantissime famiglie che dovranno organizzarsi improvvisamente nella gestione dei figli ancora piuttosto piccoli, dato che le scuole dell’Infanzia sono anch’esse chiuse. Si ricomincia con una settimana difficile tra DAD da incastrare e gestione dello smartworking e del resto. * Il nostro pensiero va: a tutti i bambini e ragazzi che si sentono ancora una volta esclusi e poco considerati e a tutti i genitori e le famiglie che devono ingegnarsi nel trovare la soluzione migliore per gestire questa situazione. Ancora una volta dipende tutto dalle forze e dalle risorse delle famiglie, ancora una volta nessuno pare preoccuparsi delle conseguenze che questa situazione può determinare in particolare nelle adolescenze più fragili. State vicino ai ragazzi: condividete e dialogate, accogliete rabbie e silenzi. Date loro l’esempio e responsabilizzateli anche in casa. Devono comunque – anche se in modo più rilassato – prendersi cura di loro e degli altri membri della famiglia per come possono. (i gesti pratici come buttare la pattumiera o preparare la tavola o riordinare la stanza) sono fondamentali come gesti di presenza e collaborazione ad esempio.
* Come ci ricorda una nostra follower segnaliamo che si può richiedere la scuola in presenza per esigenze familiari e per bambini con bisogni educativi speciali.
Allarme violenza e risse tra preadolescenti
Nei giorni scorsi la cronaca parlava di risse (Pincio a Roma, ma anche in altre città) proclamate via social organizzate da adolescenti e preadolescenti, alcuni giovanissimi dell’età di 12 anni. Ci si interroga sul perché: forse dato dalla mancanza della scuola in presenza, forse dalla noia o di un vuoto da colmare? Ecco allora perché non fare qualcosa di concreto anche in termini di prevenzione? Per esperienza garantiamo che è molto più complesso intervenire in fase adolescenziale. E’ questione di presenza, di tempo speso insieme, di pensieri condivisi e soprattutto di dialogo, anche se difficile, non solo con la famiglia, ma anche con una scuola fatta di insegnanti capaci, più che di trasmettere contenuti, di ascoltare e di offrire stimoli. I ragazzi vanno capiti, non criticati. Devono essere aiutati a crescere, coltivare le loro passioni, farsi domande e cercare sempre risposte nuove. Non basta dotarli di smartphone, occorre prepararli alla vita vera. Se questi prerogativi vengono a mancare in una società come questa sarà molto difficile sopravvivere..e crescere in un clima sereno. E voi cosa ne pensate? Non è un problema che riguarda solo i genitori di adolescenti. Si tratta di un problema sociale che ci vede tutti coinvolti.
Parlate di Willy e della violenza ai bambini e ai pradolescenti
In questi giorni la cronaca ci riporta ad un fatto che ci sta facendo riflettere: la morte del giovane Willy di Colleferro (in provincia di Roma) che ha cercato di intervenire in una rissa violenta…sentendo il bisogno di proteggere e difendere un suo amico, che davanti ai suoi occhi stava subendo un’aggressione.
- Crediamo sia fondamentale commentare insieme ai bambini e ai ragazzi questa vicenda perché la violenza va spiegata e raccontata a parole senza timori, gli va data una forma e un significato preciso per evitare di desiderarla e tantomeno subirla.
- Deve essere un pretesto per capire e cercare risposte del perché tutta quella ferocia e cattiveria da parte del branco
- “E tu, ti sei mai sentito con tutta quella rabbia addosso? Cosa avresti fatto se..?”
- Farsi delle domande è sempre un gesto importante per cercare di capire ma soprattutto per permettere agli adolescenti di immedesimarsi: “se fosse successo a me magari avrei..”
- deve essere un invito a farsi un’ idea, un’immagine più concreta della violenza che circola e che talvolta esplode in modo incontenibile sia individualmente che in branco
- parlatene e parliamone, perché più la si affronta sul piano verbale e comunicativo la si gestisce meglio anche sul piano emotivo
- ma soprattutto più se ne parla fin da piccoli più si avranno a disposizione gli strumenti utili per crescere degli uomini e delle donne migliori che non hanno bisogno di ricorrere a certi gesti disumani per trovare la loro grandezza
Povera Scuola…
Povera Scuola, povero il nostro sistema scolastico..ha bisogno di una nuova rinascita…questo periodo non è facile per le famiglie che sono state lasciate sole e abbandonate a sé stesse (partiamo dal presupposto che la didattica a distanza non potrà mai competere con il valore della quotidianità “sul campo”). Non è però una fase semplice neanche per gli insegnanti, le maestre ed educatrici che ancora ad oggi hanno poche certezze su come e quando riaprire e nel concreto come fare a riorganizzare la didattica post Covid nel modo più disinvolto possibile senza di certo farlo pesare ai bambini e ragazzi che da mesi aspettano di tornare a scuola. Ci vorrebbe una scuola con un sistema più snello, più flessibile, in grado di adattarsi alle reali necessità senza per questo essere di ostacolo alle famiglie che aspettano ormai da mesi un segnale, un feedback che ancora non c’è. Ricordiamoci che a rimetterci, in primis, sono i bambini e i ragazzi i quali non hanno avuto la possibilità di tornare a scuola, e poter concludere l’anno educativo. Sono rimasti appesi ad un filo di speranza per mesi, e poi hanno visto riprendere gradualmente tutto tranne il loro posto, il loro rifugio sicuro. Le scuole hanno riaperto ovunque tranne che in Italia. Hanno saputo trovare soluzioni alternative e privilegiare le dinamiche relazionali senza ovviamente tralasciare il fattore sicurezza.
Facciamo presto e rinnoviamo la scuola prima che sia troppo tardi.
La violenza va spiegata ai piccoli
Ancora troppi episodi di violenza e razzismo dominano le cronache di questi giorni. Crediamo che l’unico vero modo per affrontarla sia spiegarla anche ai bambini e ragazzi, con modalità diverse ma necessarie, per dare un senso alla rabbia e agli episodi di razzismo e violenza a cui troppo spesso ci stiamo abituando. Il dialogo costante e quotidiano è fondamentale come forma di prevenzione e consapevolezza per formare un giovane uomo/donna con una mentalità aperta e rispettosa verso tutte le differenze socioculturali che potrà incontrare lungo il suo viaggio. Invitiamo per questo motivo di iniziare ad affrontare temi come la rabbia, la gelosia,il rispetto, anche tra i piccolissimi al nido (attraverso storie,giochi e interventi teatrali) e poi alla scuola dell’infanzia e ovviamente in famiglia. Per non abituarsi all’ idea dell’odio. Gli studi confermano che laddove vi è un clima di preparazione alla convivenza e alla condivisione, laddove vi è meno solitudine e più integrazione e l’idea di un progetto comune viene meno il bisogno di distruggere o prevaricare sull’altro in modo brutale e violento, poiché si ha a disposizione la capacità e il piacere di discutere e parlare senza alzare necessariamente le mani e sapendo accettare idee e vite diverse dalla nostra.
Campi estivi Berlitz 2019
L’estate è ancora lontana, ma sappiamo che in questo periodo che si inizia lentamente a pensarci e a capire come organizzare la lunga pausa estiva dei bambini e ragazzi tra nonni, vacanze insieme ed esperienze individuali che riteniamo, dal nostro punto di vista psicopedagogico,delle preziose occasioni per sperimentare l’autonomia e confrontarsi con nuovi pari. Da anni ormai collaboriamo con l’organizzazione dei Campi Estivi Berlitz che anche quest’anno avranno due location: Montalto di Castro,a due passi da Roma,sul mare e a Fiave’,nei boschi del Trentino.
Un’ occasione per migliorare o imparare la conoscenza della lingua inglese in modo non competitivo e spensierato, attraverso giochi e attività di scoperta. I Campi possono durare una settimana o due, e rappresentano un motivo per sperimentare anche la distanza da casa, e affrontare i primi distacchi significativi.
Stay tuned!
Campus Estivi con Berlitz!
Se siete genitori o nonni con nipoti della fascia di età compresa tra i 7 e i 14 anni i Campus Estivi Berlitz potrebbero essere una valida opzione. È un partner col quale collaboriamo da tempo e ci troviamo bene e in sintonia. Quest’anno seguiamo la regia pedagogica dei Campus, e vivendoli dall’interno respiriamo l’atmosfera di preparazione e attesa dell’estate. I teachers stanno inventando storie e cacce al tesoro (in english of course!) e le varie settimane avranno diversi temi: Harry Potter, Flintstones e Pirates (per la location di Montalto di Castro). L’obbiettivo è quello di offrire ai bambini e ragazzi un’esperienza. Il tono sarà ludico e informale, l’inglese verra’ insegnato all’aria aperta, e ogni momento della giornata sarà utile per imparare e migliorare fluency e vocaboli. E per i followers di MammeCheFatica un piccolo sconto di benvenuto di €75.
Vi aspettiamo a Fiave’ tra i boschi del Trentino oppure a Montalto di Castro nel viterbese a due passi da Roma. Sul sito trovate i dettagli per le varie date e informazioni pratiche. Nei prossimi post affronteremo più da vicino “come prepararsi al viaggio” per cercare di aiutare e coinvolgere i bambini e ragazzi più timidi, e permettere a tutti (anche ai genitori) di sfruttare al meglio la vacanza, divertendosi e imparando al tempo stesso.
Vi aspettiamo! Manca poco!!!
Cosa ci portiamo a casa?
Dall’interessante Convegno Nazionale del CPP organizzato ieri presso il Teatro Carcano di Milano ci portiamo a casa:
-la consapevolezza che esiste un bel numero di persone che non accetta più di lavorare con bambini e ragazzi attraverso lezioni frontali, voti giudicanti, ambienti non adeguati, ecc..Molti insegnanti, innamorati del loro mestiere, vogliono cambiare in meglio il mondo scolastico ascoltando di più, prima di tutto, gli alunni
-la riflessione sul bisogno di educatori e maestri di conoscersi meglio, “fare pulizia” in loro stessi per poter far uscire la loro parte bambina ed accogliere veramente i bisogni dei bambini e dei ragazzi
-l’importanza delle parole (che siano filastrocche, poesie, favole o testi di musica)
-l’importanza del movimento
-l’utilizzo dell’apprendimento tra pari (tra bambini, ma anche tra adulti)
Grazie allo staff del CPP, che come sempre ha organizzato molto bene la giornata di approfondimento, rendendola stimolante, ma anche festosa. Grazie a tutti i prestigiosi relatori che sono intervenuti (Daniele Novara, Silvia Vegetti Finzi, Anna Oliveiro Ferraris, Alberto Oliveiro, Paolo Ragusa, Francesco dell’Oro, Bruno Tognolini…) Ma grazie anche a tutti i partner che hanno permesso il tutto: gli asili Doremi, Nostrofiglio, Giunti scuola, La vita scolastica, Vita.it…
All’anno prossimo!