Si ricomincia: che emozione!

 

Finalmente si ricomincia! Mercoledì 7 Aprile riapriranno gli asili e le scuole (fino alla prima media) in tutte le regioni, rosse incluse. È un segnale importante per tornare a dare un po’ di respiro anche alle famiglie che ancora una volta si sono occupate H24 dei figli. Siamo convinte che i bambini e i ragazzi siano contenti ed emozionati di poter tornare in presenza! Non preoccupatevi però se notate qualche segnale di ansia la sera prima o la mattina stessa: ritrovarsi in video con la  DAD non ha lo stesso effetto del rivedersi di persona, mettiamo in conto che possa emergere un po’ di ansia da prestazione anche tra i preadolescenti. Per i piccoli del nido potrebbe esservi un momento iniziale di disorientamento, giusto il tempo di riconoscere il volto delle Educatrici, le loro voci e l’ambiente di gioco. Siate saggi nel rassicurare i bambini e al momento indicato salutarli in modo deciso e convinto anche se dovessero piangere e faticare ad accettare di entrare. I bambini sanno comunque riconoscere subito il contesto che li ha accolti, gli spazi, il gruppo dei pari, i giochi. Avranno voglia di stare insieme e ricostruire la routine e l’atmosfera che tanto gli è mancata in questo lungo letargo.  Sara’ fondamentale per tutte le fasce d’età potersi ritrovare, giocare, cantare e perché no anche litigare finalmente INSIEME.. 

Smartphone: bambini e preadolescenti

Sulla base dei fatti di cronaca dei giorni scorsi (la morte della bambina di 10 anni a Palermo) occorre una riflessione collettiva sull’uso e sul significato dei vari dispositivi ai bambini e ragazzi. Purtroppo l’utilizzo e anche per tante ore consecutive è diffusissimo. Si tratta di un atteggiamento ormai consolidato da tempo al quale ci è completamente sfuggito di mano il controllo. Cosa può fare l’adulto? Come può intervenire? Il compito dell’adulto non consiste- come si pensa- di controllare e peggio ancora di spiare ciò che fa il bambino, piuttosto di attivare un continuo rapporto basato sulla fiducia e sul dialogo che deve iniziare già durante la Prima Infanzia. Inutile negare la realtà, dove siamo tutti alle prese con cellulari, smartphone e compagnia bella (non solo per lavoro ma anche per svago e noia). Proviamo invece a far capire loro quanto è importante e necessario valorizzare i rapporti umani (con la famiglia, i pari,la scuola ecc) e dare sempre loro la priorità. Isolarsi e rifugiarsi su internet per ore non è salutare per nessuno. Meglio creare i presupposti per una passeggiata insieme o trascorrere del tempo con i pari facendo qualcosa in grado di coinvolgerci in modo attivo e concreto.

  • Il tempo che si trascorre sui dispositivi invece va mediato e organizzato insieme a seconda dell’età e delle necessità accettando il monitoraggio dell’adulto (non tanto per dare limiti autoritari piuttosto per proteggere il minore). 
  • Non deve mai essere vissuto come un elemento fondamentale e indispensabile alla nostra esistenza ma come un elemento aggiuntivo dal quale dobbiamo e possiamo staccarci senza sviluppare forme di dipendenze e isolamento.

 

 

Allarme violenza e risse tra preadolescenti

Nei giorni scorsi la cronaca parlava di risse (Pincio a Roma, ma anche in altre città) proclamate via social organizzate da adolescenti e preadolescenti, alcuni giovanissimi dell’età di 12 anni. Ci si interroga sul perché: forse dato dalla mancanza della scuola in presenza, forse dalla noia o di un vuoto da colmare? Ecco allora perché non fare qualcosa di concreto anche in termini di prevenzione? Per esperienza garantiamo che è molto più complesso intervenire in fase adolescenziale. E’ questione di presenza, di tempo speso insieme, di pensieri condivisi e soprattutto di dialogo, anche se difficile, non solo con la famiglia, ma anche con una scuola fatta di insegnanti capaci, più che di trasmettere contenuti, di ascoltare e di offrire stimoli. I ragazzi vanno capiti, non criticati. Devono essere aiutati a crescere, coltivare le loro passioni, farsi domande e cercare sempre risposte nuove. Non basta dotarli di smartphone, occorre prepararli alla vita vera.  Se questi prerogativi vengono a mancare in una società come questa sarà molto difficile sopravvivere..e crescere in un clima sereno. E voi cosa ne pensate? Non è un problema che riguarda solo i genitori di adolescenti. Si tratta di un problema sociale che ci vede tutti coinvolti.

Compiti?! Aspettiamo un attimo..

È appena terminata la scuola, aspettiamo un attimo con i compiti estivi! Capiamo perfettamente il senso del dovere e dell’organizzazione da trasmettere ma vi garantiamo che anche i bambini della primaria e i preadolescenti delle medie avranno sicuramente avuto un anno impegnativo e intenso. Hanno bisogno di tempo per riprendersi, e di godersi le giornate senza quel ritmo frenetico che li accompagna per tutto l’anno. Spesso i genitori, dovendo lavorare e pensare a tutto, non comprendono in profondità questo momento e anzi, cercano di spronare i figli a non perdere tempo e a portarsi avanti. Dal nostro punto di vista psicopedagogico è importante invece accogliere il bisogno del riposo e del tempo libero non tanto come perdita di tempo e poca organizzazione piuttosto come spazio creativo per dare una nuova forma al tempo estivo..noia inclusa!

E le parolacce?..

Già come la mettiamo con le parolacce? Come comportarsi se a pronunciarle sono i piccoli? Capita a volte di sentire dei bambini tra i 24 e 36 mesi che ripetono le parolacce a scopo puramente imitativo. Ovviamente non comprendono il significato ma intuiscono il senso trasgressivo che la parola può dare. In questo caso invitiamo l’adulto a far finta di niente, senza dare importanza e valutare se questo gesto svanisce presto oppure no. Cerchiamo di limitare e controllare anche il nostro lessico quando parliamo o siamo alla guida..Se invece a dire parolacce sono i bambini più grandi o preadolescenti il discorso cambia ed è giusto intervenire in modo incisivo facendo capire loro che non sembrano più grandi se dicono le parolacce casomai appaiono più fragili e insicuri: una persona sicura non ha bisogno di esprimersi con parolacce o di riempirsi la bocca con termini aggressivi e offensivi. Non limitiamoci a riprendere i ragazzi ma spieghiamo loro il senso per far sì che possano condividere e capire senza fare finta di nulla.

Cyberbullismo: prevenzione e formazione

cyberbullingSempre più spesso sentiamo dalle famiglie che si rivolgono a noi per delle consulenze racconti di episodi più o meno gravi di cyberbullismo. Ma cosa significa esattamente questa parola ormai così diffusa? Si tratta di un fenomeno tipico della nostra epoca storica: sono forme di bullismo messe in atto attraverso Internet e i Social Network, molto pericolose perchè umiliano le “vittime” in modo ancora più in modo plateale.

Domani, 27 Ottobre 2014, a Milano è stata organizzata da Milano Film Network una Giornata Formativa “STOP AL CYBERBULLISMO! Progetto di formazione attraverso il cinema e i linguaggi audiovisivi”. Presso l’Istituto Tecnico “Gino Zappa” in Viale Marche, 71, dalle ore 9.15 alle ore 16.30 si terrà questo incontro rivolto a Docenti, Genitori, Educatori e tutti coloro che lavorano con i ragazzi.

Perchè andarci? Perchè è importante essere formati, conoscere le dinamiche di questi fenomeni così radicati e potenzialmente nocivi per uno sviluppo armonioso dei nostri preadolescenti e adolescenti.