Insegniamo il valore dei soldi..

 

Trasmettere il senso del denaro e della buona economia fin da piccoli ci sembra un gesto doveroso più che altro per iniziare a trasmettere un valore alle cose, altrimenti sembra essere tutto scontato e quindi tutto dovuto! “Mi compri questo, voglio questo” sentiamo spesso in giro anche da bambini più grandi, i quali in certe situazioni, fanno veramente fatica a capire che non é possibile avere proprio tutto.

L’adulto in questi casi deve sostenere il bambino valorizzando ciò che ha a disposizione piuttosto che insistere sul fatto che non si può comprare e quindi creare uno scontro tra volere e potere. Se spieghiamo loro anche le spese invisibili, come le tasse, le bollette etc. e gliele mostriamo, possono leggere le cifre e iniziare a capire che tanti soldi sono destinati anche a queste ‘faccende da grandi’ e che non sempre è possibile acquistare nuovi giochi e soddisfare i propri desideri. L’idea del Salvadanaio è sempre utile, come strategia anti spreco, partendo dalle monetine. Fatevi aiutare da loro quando siete in giro: al supermercato, in Posta o al ristorante: ogni situazione è utile per capire “quanti soldi ci vogliono per”.

A seconda dell’età possiamo coinvolgerli per leggere i vari prezzi e capire il resto o la somma da dare. Per i più precisi ed esigenti invece è utile anche creare un piccolo quaderno fai da te per segnare le varie spese personali. È un ottimo esercizio per iniziare ad avere dimistichezza con gli affari!

 

 

 

Regalate un’esperienza..

 

 

Avrete già fatto tanti regali per i vostri bambini, forse troppi! Non fate mai mancare però un “regalo-esperienza”. Una visita in un museo, una gita in un luogo particolare, un pranzo in un posto specifico per assaggiare e scoprire gusti nuovi, uno spettacolo a teatro, un laboratorio, un’escursione a cavallo,un viaggio in treno o in aereo con tutta la famiglia. Potrebbe essere un momento significativo che un domani si ricorderanno come magico!. I bambini preferiscono i regali materiali e concreti si sa, ma è bene abituarli anche alle situazioni più astratte dalle quali poi possono sviluppare con il tempo, un vissuto ed un ricordo della loro infanzia. Fate capire loro anche che i regali hanno un costo, e che per acquistarli servono tanti soldi. Occorre spiegare loro il valore del denaro senza sensi di colpa! Ma su questo tema ci torneremo nei prossimi giorni.

MammeCheFatica vi augura un Buon Natale!

 

 

Gelosia tra fratelli?

..Se non ci fosse sarebbe strano, molto strano! E invece è normalissimo che si percepisca perché il desiderio di ogni bambino è di essere unico per la sua mamma e il suo papà e condividerne l’affetto non è sempre facile e automatico. Cosa possono fare i genitori per contenere questa emozione così comune?

  1. Normalizzare questo sentimento, cioè pensare che sia assolutamente sano e comprensibile
  2. Leggere storie ai bambini che affrontano questi sentimenti, mettendoli in parole e usando l’ironia
  3. Proporre, nel limite del possibile, momenti separati ai figli, sia con mamma, sia con papà, facendo loro sperimentare dei momenti “speciali ed unici”
  4. Non fare confronti tra i figli: sono tutti diversi, ognuno con i propri limiti e potenzialità
  5. Trattarli equamente, ma sempre considerandone le particolarità
  6. Non chiedere al maggiore troppa responsabilità nei confronti del più piccolo: non va adultizzato, ma sempre trattato come bambino
  7. Dare loro il buon esempio di collaborazione e coesione tra fratelli
  8. Lasciare i loro spazi, fatti anche di litigi e incomprensioni, per aiutarli ad imparare a gestire il conflitto in modo evolutivo

Bambini nell’era digitale

Ormai siamo entrati nell’ era digitale e non possiamo più fare a meno di smartphone, tablet e pc. Anche i nostri bambini sono stati influenzati da questi cambiamenti: basti osservare i più piccoli durante un gioco simbolico e vedrete come ci imitano in modo impressionante! Proprio per questo mamma e papà devono essere coerenti fra quello che dicono e quello fanno: non possono chiedere di interrompere un gioco “perché la tecnologia fa male” se loro per primi sono continuamente connessi al cellulare.

Quali sono gli aspetti positivi di queste trasformazioni? App e giochi educativi possono favorire delle conoscenze, stimolare la curiosità  e aggirare alcuni ostacoli degli apprendimenti per bambini con dislessia o discalculia.

Ci sono anche dei rischi insiti nell’ utilizzo di questi devices? Purtroppo si, è stato rilevato come una lunga sovraesposizione possa comportare non solo disturbi visivi e posturali, ma anche difficoltà di concentrazione, del sonno e una rischiosa oscillazione dell’umore. In generale poi c’è il rischio che l’utilizzo eccessivo di cellulari e tablet a lungo andare sostituisca lo scambio relazionale affettivo con gli adulti o con i pari. E questo è l’aspetto più preoccupante dal punto di vista psicopedagogico.

Come regola generale, MammeCheFatica sconsiglia un utilizzo di devices senza controllo da parte dell’adulto, e senza limitazioni di tempo o di navigazione protetta su Internet.

 

 

Ma quando arriva Natale?!

 

“Ma quando arriva Natale..o meglio Babbo Natale?” è la tipica domanda dei bambini che sentiamo fare in questi giorni dai tanti che incontriamo negli asili. In fondo questo periodo coincide col tempo dell’attesa. Non è facile per i piccoli così impazienti accettare lo scorrere dei giorni..per alcuni non basta neanche il calendario dell’Avvento! Ma l’atmosfera natalizia è sempre affascinante per tutti, specialmente per i bambini, anche se aspettare diventa un’impresa..se consideriamo che molti hanno scritto la letterina già a metà Novembre. In ogni caso non resta che aiutarli a contare i giorni mancanti, a preparare un po’ di latte per le renne, e a sistemare la cameretta in ordine..altrimenti Babbo Natale fa più fatica a lasciare i doni se lo spazio è in disordine no?!  Per gli eterni indecisi che all’ultimo vorrebbero apportare una rapida modifica alla letterina..(qui andate di fantasia..”Bisogna vedere se gli aiutanti di Babbo Natale riescono ad avvisarlo per tempo..avendo lui tantissimi regali da portare..in ogni caso sarà sempre una bellissima sorpresa!)

Buona attesa a tutti!

 

 

Conta la quantità o la qualità?

Quanti genitori incontriamo in difficoltà rispetto a ciò che si sentono dire da altri (amici, colleghi, parenti..) su come stanno con i loro bambini. Il giudizio degli altri, anche se in buona fede, è in grado di ferire molto i genitori più fragili. Ci teniamo a ribadire che il senso di colpa dei genitori che lavorano tanto nei confronti dei loro bambini non aiuta il legame con loro, anzi, rischia di fare qualche danno. Certo, più ore si trascorrono insieme, più la relazione si rafforza, ma se anche il tempo fosse poco, è importante che sia di qualità. Con questo termine intendiamo dire che non bastano tante ore per dire di aver creato un buon legame o di essere un buon genitore, ma dipende tanto da cosa si fa insieme, da come si sta. Passare le ore davanti ad una Tv o un tablet è ben diverso dal fare un gioco insieme, leggere una storia, fare una passeggiata o la pasta per la pizza. Senza pretendere di fare grandi cose, né di spendere soldi, un piccolo gioco condiviso in cui anche l’adulto davvero si diverte e torna un po’ bambino è un gran regalo che potete fare a vostro figlio e a voi stessi!

Come comportarsi con i bambini quando c’è un lutto in famiglia?

Il lutto di una persona cara in famiglia genera ovviamente grande dolore e a questo, talvolta, si aggiunge anche l’angoscia di doverne dare comunicazione ai bambini. Gli adulti sono molto preoccupati all’idea di ferire e addolorare i più piccoli e per questo, presi anche dalla tristezza personale, commettono alcuni errori di valutazione, anche se in buona fede. Vediamo dunque cosa non si deve fare in queste situazioni:

-mentire momentaneamente dicendo che la persona è partita o omettere l’accaduto

-allontanare troppo dalla routine il bambino

-pensare che farsi vedere tristi sia un problema (basta invece spiegare che anche i grandi sono tristi, che si può tranquillamente piangere e arrabbiarsi in modo da far sentire più libero il bambino di esprimere il proprio dolore)

-rifiutarsi di affrontare il tema se il bambino lo chiede espressamente (ache se può essere doloroso è importate parlarne liberamente)

-se si decide di non portare il bambino al funerale è importante accompagnarlo al cimitero per permettergli di individuare il luogo dove può andare a salutare la persona defunta (infatti talvolta dire: “X adesso è in cielo e ci guarda da lassù” può essere un’indicazione confusiva perché troppo vaga e poco concreta per i più piccoli).