Come capire se mio figlio è iperattivo? (parte I)

 

La diagnosi di iperattività, emessa non prima dei 7 anni, naturalmente tocca ad un esperto (psicologo o neuropsichiatra infantile). Il genitore tuttavia può capire se i suoi timori sono fondati o no e dunque procedere con una valutazione psicodiagnostica affidando il proprio bambino nelle mani di un professionista. L’iperattività non è solo una questione di vivacità, ma è un disturbo dall’esordio precoce (intorno ai 5 anni) caratterizzato da una tendenza a cambiare di continuo attività senza terminarla mostrando quindi un’incapacità a perseverare in quei compiti che implicano un impegno cognitivo. I bambini iperattivi inoltre spesso mettono in atto azioni poco regolate ed organizzate caratterizzate da impulsività e imprudenza. Più che disobbedienti si può dire che non si soffermino abbastanza prima di commettere una qualche infrazione perciò vengono spesso ripresi. Per queste caratteristiche vengono talvolta isolati dai loro coetanei, cosa che non fa che peggiorare la loro giò scarsa autostima.

 

Fondazione Dalmine: valorizzazione della memoria e del patrimonio industriale anche per i più piccoli…

 

Sabato pomeriggio MammeCheFatica è stata invitata ad una bella festa organizzata in collaborazione con il Comune di Dalmine e l’ente no-profit Fondazione Dalmine, in occasione del BibloFestival 2013 di cui abbiamo già parlato qualche giorno fa.

Abbiamo avuto l’occasione di conoscere ed entrare presso la sede della Fondazione, in una villa costruita nei primi decenni del secolo, e vedere le attività che organizzano anche per i bambini e le scolaresche allo scopo di sensibilizzare i più piccoli alla valorizzazione della memoria e del patrimonio industriale, recuperando l’identità storica del paese. Fa sempre piacere vedere un’azienda come Tenaris Dalmine così attiva e sensibile sulle politiche del welfare!

Il giardino della Fondazione pieno di famiglie.

Ad esempio ieri, nel giardino della Fondazione, vi erano un migliaio di persone, tra cui tantissimi bambini, che giocavano liberamente e sperimentavano l’uso di giochi speciali, costruiti con materiali di recupero da Guixot de 8, un collettivo catalano che si dedica all’animazione per l’infanzia e al teatro di strada.

Gli originali giochi del collettivo catalano Guixot de 8.

Altri giochi del collettivo catalano Guixot de 8.

Molto bello il laboratorio fotografico con le foto dell’archivio della Fondazione e spettacoli per grandi e piccini con cantastorie e il mitico Giulio Coniglio, che vedete ritratto in foto insieme a noi.

Bimbi al lavoro con le foto dell'archivio della Fondazione.

Marta, Sara di MammeCheFatica con & Giulio Coniglio in persona!

Un bell’esempio da imitare! no?!

Si ringraziano per l’ospitalità: l’Azienda Tenaris Dalmine, Manuel della Fondazione Dalmine e il suo staff, l’Agenzia di Comunicazione 77 Agency ed in particolare: Claudia, Elettra & Michele ed infine l’autista che ci ha accompagnato per la sua impeccabile puntualità!

 

MammeCheFatica, organizzare l’estate!!

 

I fatidici tre mesi estivi stanno arrivando..se da un lato danno gioia perchè comportano un periodo di pausa lavorativa e l’arrivo delle tanto agognate ferie, dall’altro mettono in crisi qualsiasi genitore che si trova a dover gestire il proprio bambino (o più di uno) che ha terminato la scuola o l’asilo.

Innanzittutto, vi consigliamo di non disperare se non avete a disposizione i mitici nonni che vi possono dare una mano. Infatti, oltre alle tante proposte dedicate ai bambini che rimangono in città (campus, centri estivi per ogni gusto e portafogli!), anche MammeCheFatica  mette a vostra disposizione delle Mary Poppins speciali, fidate e qualificate che vengono direttamente a casa vostra full o part time (per ora solo a Milano). Le ragazze, oltre a prendersi cura concretamente dei vostri pupi, proporranno attività, giochi e lavoretti creativi adatti alla loro età.

Chiaramente, prima vi prenotate, meglio è! Affrettatevi perchè le richieste sono già tante!!!!

Mammechefatica consiglia…”A più tardi” di J. Ashbè

 

Mammechefatica consiglia di leggere il bel libretto “A più tardi” della scrittrice belga Jeanne Ashbè (ed. Babalibri,15 euro)

Di cosa tratta: narra la storia di 2 bimbi piccoli durante la loro permanenza al nido. Jeanne cerca di raccontare nel dettaglio (proprio come vogliono i bambini a quest’età) ciò che fanno,le atttività, i giochi,i litigi e poi i baci e le carezze…

Perchè ne parliamo: secondo Mammechefatica può essere utile ai bambini che frequentano il nido, in particolare a coloro i quali stanno vivendo una piccola crisi…ascoltando la storia e osservando le immagini i piccoli possono facilmente immedesimarsi e ricevere una forte rassicurazione.

Quando leggerlo: insieme ai vostri bambini, in ogni momento della giornata. Qualora vi fosse un segnale di crisi, evitare però  il momento della sera, potrebbe essere controproducente.

età consigliata: dai 12 ai 36 mesi.

MammeCheFatica vi invita a respirare aria nuova!

 

Nuova apertura della stanza del sale “NAMUR-Il posto del respiro” a Milano in via Paullo,16.

Fino al 31 Marzo dal lunedì al sabato dalle 9 alle 20 potete provare gratuitamente i benefici della haloterapia. Prenotate l’ingresso al 348-8508160.

Presto verranno organizzati anche:

-corsi e laboratori per bambini

-corsi per adulti (yoga e feldenkrais)

-colloqui di sostegno psicologici rivolti a genitori e bambini da 0 a 12 anni

Per info: 02.87073490     www.namur.it

Vi terremo aggiornati!

IL NIDO (parte I)

 

Care Mamme,
nell’ultimo post abbiamo iniziato a parlare di distacchi. Ora, essendo in periodo di iscrizioni, vorremmo scrivere qualche riga sull’ inserimento del proprio figlio all’asilo nido. Cercheremo di essere il più obiettive possibile, benché, lavorando nei nidi, siamo di parte!
Infatti come in tutte le esperienze esistono dei pro e dei contro, analizziamole insieme.

L’ aspetto che più preoccupa le mamme è il rischio che il bambino possa ammalarsi più frequentemente che non stando a casa (soprattutto negli asili con più di 40 bambini). Inoltre l’inserimento in un ambiente extra familiare comporta il superamento di un momento delicato- sia per il bambino, sia per il genitore- cioè quello del primo vero distacco. Tuttavia ciò che riteniamo inopportuno è colpevolizzare quei genitori che decidono di iscrivere il figlio al nido per ragioni lavorative o economiche. Questa non è una scelta disdicevole poiché nella maggior parte dei casi non si tratta di un luogo del tipo ‘baby parking’, ma di un ambiente sicuro che permette al bambino di socializzare con i pari, creare un rapporto di fiducia con altri adulti significativi, nonché sperimentare ogni giorno nuove attività poco praticabili in casa. Il nostro parere è quello di diffidare da chi vi fa sentire inadeguati o in colpa se iscrivete il figlio all’asilo: un ‘genitore sufficientemente buono’ è quello che favorisce la scoperta di nuovi mondi. Tra l’altro se questa sensazione di colpa viene trasmessa inconsapevolmente al piccolo può alimentare il suo timore iniziale di essere abbandonato. Certo, la situazione migliore sarebbe quella di evitare di lasciare il bambino per più di 8 ore al giorno, lavoro permettendo. Ma ricordiamoci che il nido è un luogo pensato a misura di bambino, che consente un’utilissima esperienza relazionale e di crescita, non solo per i piccoli, ma anche per i genitori.