“Vuoi questo? O quello?”…

“Che cosa vuoi fare? Questo o quello?” Quante volte sentiamo queste domande rivolte ai bambini. Il tema della scelta è complesso e va contestualizzato. Viviamo in un mondo fin troppo ricco di stimoli e di cose da scegliere..e la domanda quindi da parte dell’adulto sorge in modo spontaneo e talvolta anche inconsapevole. Pero’così facendo cosa trasmettiamo ai nostri bambini?Che cosa vogliamo comunicargli? Saper scegliere tra tante proposte è sempre difficile e spesso diventa un’operazione complessa che sfocia in capricci infiniti.

Mammechefatica suggerisce di provare a cambiare strategia e iniziare col tempo a limitare la scelta tra due oggetti per poi arrivare (gradualmente) ad invertire la domanda: “facciamo questo tra poco!”. Se utilizziamo un tono rassicurante i bambini percepiscono fiducia.Se utilizziamo la domanda, i bambini percepiscono ambiguità e fragilità da parte nostra. Valutiamo sempre quanto rappresenta un nostro bisogno (il fatto di chiedere una conferma) e quanto invece rappresenti un bisogno reale e concreto.

Che cosa facciamo, ci proviamo?!!!!!!!?

 

Piccoli rimedi anticaldo..

L’ estate è arrivata, il caldo è esploso…in attesa di portare i bambini al mare o in montagna vediamo come affrontare il problema in città. S,i sa il caldo afoso genera insofferenza anche tra i bambini che spesso interrompono il sonno e in molti casi diminuisce anche l’appetito. Ecco alcune strategie anticaldo:

– vestire i piccoli con indumenti freschi e leggeri, onde evitare l’esplosione di sudamina (in particolare vicino al cuoio capelluto) e cambiare spesso le lenzuola del lettino

– dare loro acqua, tisane a temperatura ambiente (il finocchio piace molto!) e succhi freschi centrifugati o frullati

– proporre più spuntini durante il giorno per chi perde l’appetito e non ha voglia di mangiare (evitando di ricorrere alla tv però!)

– nelle ore calde in cui il parco o i giardini sono inarrivabili proponete loro di giocare con l’acqua! In bagno o sul terrazzo, un po’ di bottigliette di plastica e un imbuto e farete la loro felicità! Oppure lavate qualche bambola o macchinina che aveva bisogno di una bella ripulita!

– evitate di tenere per troppe ore i bambini con l’aria condizionata accesa oppure areate il locale e poi spegnete: non fa molto bene ai piccoli..parola di Mammechefatica!

 

 

 

Il senso del risparmio si può imparare da piccoli?

Assolutamente sì! Come tutte le cose, si apprende in fretta anche a non sprecare soldi e a risparmiarli, innanzittutto dall’esempio dei genitori. Se mamma e papà trasmettono una modalità adeguata di utilizzare i soldi (spendere quando è necessario o quando si vuole fare uno strappo alla regola per una sorpresa o un regalo, ma senza esagerare), i figli imparano presto a dare il giusto valore al denaro. Imparano anche ad essere generosi con chi ne ha bisogno e ad accantonare piccoli risparmi per esaudire un desiderio in futuro. E’ chiaro che per i bambini, soprattutto fino alla fine della scuola primaria, il denaro non deve rappresentare una preoccupazione, un motivo d’ansia o di senso di colpa, qualora ci fossero delle difficoltà economiche in casa, perchè i bambini non vanno coinvolti nelle questioni dei grandi. Tuttavia è importante dare spiegazioni e insegnare loro il valore del nostro lavoro e dello stipendio che guadagniamo con il nostro impegno, senza accettare di comprare qualsiasi cosa desiderino (anche se ce lo possiamo permettere).

Il tuo bimbo non parla ancora?…

“Non parla ancora, come posso fare?” Sono numerose le email che riceviamo a questo proposito. In primo luogo diciamo sempre che ogni bambino, come del resto ognuno di noi, ha la sua storia e i suoi tempi. Inutile forzarlo o disperarsi piuttosto cercare e individuare le possibili cause e affrontarle insieme utilizzando gli strumenti giusti. La parola e l’atto di comunicare sono sempre il prodotto di una serie di meccanismi interni che vanno stimolati col tempo anche nei più piccoli attraverso il dialogo, la relazione, la lettura e le canzoncine ad esempio. Si tratta di gesti semplici che rappresentano un forte aiuto nel processo comunicativo.

La maggior parte delle volte è l’adulto che ripete e si sostituisce al bambino nel dialogo oppure storpia le parole (e la voce) insegnando e rinforzando al bambino diminutivi e termini non corretti. (“Vuoi la ciccia?!” per chiedere: “Vuoi la carne?”, tanto per fare un esempio). Quante volte anticipiamo la risposta del bambino (con la parola o con i gesti)?

Proviamo a stimolare i piccoli in modo corretto senza fretta e senza ansia da prestazione. Non guardiamo i figli degli altri ed evitiamo il classico paragone col fratello maggiore.

Approfittiamo della lunga estate per trascorrere del buon tempo con loro.

 

Le bugie dei bambini: come comportarsi?

Talvolta a partire dalla scuola d’infanzia i bambini tendono a raccontare delle storie fantasiose e non aderenti alla realtà (non delle “bugie” vere e proprie come lo intenderemmo noi adulti), sinonimo di intelligenza e creatività. Ma perchè lo fanno? Non certo per prenderci in giro, ma per lo più per attirare l’attenzione per rendersi sempre più autonomi e indipendenti dalle figure genitoriali. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, inventare storie rappresenta un raggiungimento evolutivo importante che implica la comprensione da parte del bambino di avere un pensiero suo personale,non evidente agli altri e su cui i grandi non hanno poteri.

Dai sei anni in poi, invece, i bambini possono raccontare bugie in modo consapevole e intenzionale poichè riconoscono la differenza tra verità e invenzione. Lo scopo principale delle menzogne è quello di non deludere le aspettative di mamma e papà, mostrandosi sotto una luce migliore.

Come reagire di fronte a questi episodi, talvolta anche spiacevoli e frustranti per i genitori? Con i bambini più piccoli MammeCheFatica vi suggerisce di non accusarli di essere dei bugiardi, ma di sorprederli con una battuta, usando l’ironia per far capire loro che abbiamo capito. L’importante è cercare di comprendere, se possibile, la ragione di fondo della bugia, mettendosi nei panni del bambino. Infatti punirlo in modo eccessivamente severo o con spiegazioni troppo lunghe e pedanti non hanno la stessa efficacia di una battutta che lo spiazza (ma è chiaro che si tratti di un comportamento sbagliato che va ripreso).

Operazione “Spannolinamento”?

Il passaggio dal pannolino all’uso del vasino e del water non è un momento da sottovalutare e spesso i genitori ci chiedono aiuto, molto angosciati, per superare momenti d’impasse. Perchè può rappresentare un problema per i bambini? Perchè per loro si tratta di un passaggio verso un controllo sfinterico consapevole, per niente facile, nè automatico. Crescere è bello, ma talvolta fa anche paura! Inoltre i piccoli avvertono l’ansia e le aspettative degli adulti che suscitano in loro una certa agitazione che, in alcun casi, può portare ad un blocco vero e proprio con comportamenti anche di rifiuto, oppositivi e rabbiosi. Ecco sei consigli per affrontare al meglio questo momento delicato:

1.Proponete il vasino o il riduttore sul water solo se veramente pensate che il vostro bimbo sia pronto

2.Presentatelo come fosse un gioco e non un compito

3.Leggete insieme un libretto per bambini che parla dell’argomento

4.Abbiate immensa pazienza: è normale fare fatica e talvolta regredire

5.Non punite il bambino se fa pipì o pupù addosso

6.Non fate ironia sull’argomento e non fate confronti con chi è più avanti di lui

Tra tentavi ed errori riuscirete insieme ad affrontare anche questa operazione “spannolinamento” che ovviamente va eseguita in modo progressivo: i primi giorni toglierete solo 20 min. il pannolino, poi aumentate in modo progressivo. Consigliamo di mantenere per il riposino pomeridiano e la notte il pannolino e toglierlo in modo graduale valutando bene le condizioni del bambino. Non ha senso togliere quest’ ultimo di fretta e poi doverlo rimettere: per il bambino rappresenta una piccola sconfitta.

 

 

Il ruolo del padre: ne parliamo a Roma..

Mammechefatica vi aspetta per un nuovo incontro formativo dedicato ai papà di Roma sul ruolo del   nel percorso di crescita dei propri figli.

Come sono i nuovi papà? Che ruolo ricoprono all’ interno della famiglia? Come sono visti dalle figure materne? Ne parliamo con Marta Stella Bruzzone, pedagogista.

Vi aspettiamo presso il nido La mia Casetta, Via del Mascherino 75 (Piazza Risorgimento – Ottaviano).

Martedì 21 Giugno ore: 18.30 (in tempo perfetto per la partita delle 21.00!)

Quota 10 euro prenotazione obbligatoria: info@mammechefatica.it

L’incontro è aperto a tutti! Nello specifico rivolto ai papà!

Vi aspettiamo!!!!!!

Programmare il prossimo anno educativo..

Questo post è dedicato agli asili e alle Scuole dell’Infanzia che seguiamo principalmente tra Milano e Roma e alle nuove strutture che stiamo iniziando a conoscere in vista del prossimo anno educativo. Il mese di Giugno è tutto incentrato sui saluti dei bambini che andranno alla scuola materna o alle elementari e sulla programmazione e impostazione delle future attività ludico-didattiche. Sempre affascinante osservare la voglia di migliorarsi e offrire proposte formative più curate ed elaborate per fare in modo di poter svolgere un nuovo anno pieno di energia e voglia di fare al di là del metodo di appartenenza. Il pensare e il portarsi avanti fa parte del nostro lavoro educativo così come affidare un ruolo ad ogni educatrice o maestra e curarne la regia educativa. Chi avrà  più esperienza dovrà misurarsi con un nuovo tipo di perfezione, chi sarà principiante dovrà scontrarsi con il senso di fatica nella gestione del gruppo. Ogni figura porterà al gruppo (adulti e bambini) un modo di essere e di fare mantenendo e personificando le caratteristiche dell’ asilo. “Stimolare la vita, lasciandola però libera di svilupparsi, ecco il primo dovere dell’ educatore. Per una simile delicata missione occorre una grande arte che suggerisca il momento giusto, che limiti l’intervento e che non disturbi o devii, anziché aiutare, l’anima che sorge a vita e vivrà in virtù dei propri sforzi”. (Maria Montessori, Educare alla Liberta’, uno dei nostri libri preferiti).

Per info, modalità e costi potete contattarci via email a: info@mammechefatica.it

Cerchiamo di proporre consulenze diverse a seconda delle esigenze: spot/continuative/su tematiche particolari come gli inserimenti o l’avvio della struttura/nuove gestioni/team building per lo staff educativo e i titolari.

Sarete i benvenuti!

 

Il valore del Gioco…

Torniamo a parlare di Gioco, libero e strutturato e del suo valore. Studi e ricerche confermano l’assoluta importanza di quest’ultimo nello sviluppo psicosociale e psicomotorio del bambino. Più il bambino sperimenta l’opportunità di giocare e di confrontarsi tra i pari più svilupperà nel corso del tempo quella base creativa e intuitiva che gli consentirà di risolvere problemi e difficoltà nella vita reale. Quando parliamo di gioco intendiamo anche solo il gioco libero (quello che i bambini creano mediante la condivisione di spazi e persone anche senza avere nulla di particolare a disposizione: poiché armati della risorsa più grande: la fantasia e la dimensione immaginaria che li rende capaci di trasformare oggetti e situazioni).

Il Gioco, come diceva bene Fink, è un’attività fondamentale in stretto legame con la vita stessa. Durante l’ attività ludica il bambino apprende, percepisce e rielabora meccanismi di vita che farà suoi col passare del tempo. Giocare in compagnia, da soli con la propria voce narrante, con bambini più grandi o più piccoli rappresenta un bisogno vitale da valorizzare e rispettare. Osservate il gioco dei vostri bambini, la sua evoluzione, accogliete le richieste in modo silenzioso e non intrusivo. Non è bello poterli osservare quando inventano soluzioni e strategie o trasformano un oggetto in un altro? Quando si travestono e fanno finta di? E poi non è salutare tornare un po’ indietro nel tempo e rivivere alcuni momenti della propria infanzia con occhi diversi?

 

Apertura a Settembre del Micronido Dada’…

E’ con grande piacere che annunciamo oggi l’apertura del nuovo micronido della Scuola Dada’ che da Settembre 2016 si fa in tre!

La nuova sede sarà in Corso Italia 66, sempre in pieno centro a Milano. Ospiterà un massimo di dieci bambini dai 3 con 36 mesi con personale qualificato: educatrici, pedagogiste, psicologa e altri professionisti esterni. La cucina é interna e offre ai piccoli ospiti diete biologiche personalizzate. L’appartamento è completamente ristrutturato, con vernici ecologiche, arredi e giochi in legno. Lo Staff è  pronto per accogliere con entusiasmo i nuovi bambini e le loro mamme. Non ci resta che augurare a tutta l’équipe della Scuola Dada’ e alla sua fondatrice, la Dott.ssa Anna Podestà, un grande in bocca al lupo per la nuova avventura educativa!

Per informazioni e Accoglienza: nido.dada@libero.it    Cell. 3667091314

Ultimi posti disponibili!!!

Vi aspettiamo!!!!