Come passare dal pannolino al water

Il passaggio pannolino- water rappresenta un punto cruciale per i neogenitori che spesso spaesati e smarriti dopo averle provate tutte perdono ogni speranza. Di nuovo un post dedicato a tutti i genitori che sono in situazioni simili e che magari hanno anche l’ansia perché in fondo a Settembre non manca molto e la situazione deve rientrare poiché il bambino deve essere il più autonomo possibile anche nel controllo sfinterico. Prima di tutto per ottenere un vero cambiamento occorre in primis modificare il nostro atteggiamento nei confronti del problema e del bambino. Quindi eliminiamo velocemente la nostra ansia e preoccupazione in merito ed evitiamo di chiedere ogni due minuti se si deve andare in bagno e se scappa qualcosa. Tanto il bambino se è piacevolmente impegnato a giocare difficilmente interrompe il gioco per tempo.Evitiamo di mettere al centro la difficoltà, piuttosto raccontiamo una storia, mettiamo il peluche sul water, togliamo il pannolino anche a lui, chiediamogli come mai non riesce più a fare la cacca in pace. Concentriamoci così facendo sul suo punto di vista e offriamogli un aiuto pratico e concreto perché questa fase non sia un problema ma piuttosto uno dei mille cambiamenti per diventare grande nella vita.

Paura del water nel bambino

Come tutti i passaggi anche quello dal pannolino al water può essere lento, talvolta complesso, altre volte faticoso (non solo per l’adulto che deve continuamente cambiare e pulire il bambino, ma anche dal punto di vista del bambino stesso, che in qualche modo deve accettare questa frustrazione). Di seguito vi scriviamo qualche suggerimento che solitamente diamo alle mamme che ci chiedono in studio e nei vari nidi come affrontare questa fase.

  • prendete tempo, dimenticate la frettanon importa se poi andranno alla materna. Avete ancora del buon tempo per migliorare e affinare la tecnica.
  • evitate di sgridare o riprendere il vostro bambino e di assillarlo (si ottiene l’effetto contrario).
  • valorizzate i miglioramenti e gli aspetti positivi anche se ne ve ne sono pochi (i bambini hanno bisogno di fiducia e coraggio).
  • cambiate tono della voce (parlate loro sottovoce quando dovete proporgli di andare in bagno).
  • Accettate che prima possa imparare a fare la pipì e poi col passare del tempo accetterà anche di fare la cacca (date a quest’ultima tanto tempo, poiché per un bambino è più semplice e rassicurante rifugiarsi nel pannolino piuttosto che esporsi e rischiare persino di cadere dentro quel grande buco che i grandi chiamano water. 
  • Responsabilizzate il vostro bambino: dategli dei compiti da fare anche in bagno (dei libretti ad esempio) Deve quasi essere contento di stare in bagno seduto sul trono come fanno i grandi e progressivamente acquisire naturalezza e sicurezza.  Sul blog trovate numerosi post a riguardo.

Come facilitare l’uso del water

Come aiutare il bambino nel delicato passaggio dal pannolino al water, passando per il vasino? Come aiutare i genitori (siete tantissimi e non riusciamo a rispondere a tutti) ad affrontare questo momento nel modo più naturale possibile?Questo post è dedicato a tutti i piccoli alle prese con i primi giorni di asilo e ai loro genitori che sicuramente saranno preoccupati perché non ancora autosufficienti nel gestire la pipì/cacca. Tanti bambini preferiscono chiedere il pannolino per fare la cacca e sentirsi al sicuro. Chiedono all’adulto un rifugio sicuro. In questa fase di solito non accettano ancora il water, anzi lo concepiscono come strumento portatore di ansie e paure e subentra fin da subito un atteggiamento di totale rifiuto. In questi casi suggeriamo di provare a cambiare il nostro atteggiamento. Anziché chiedere al bambino “ti scappa?” “Proviamo ad andare in bagno?” provate a sospendere tutte le vostre richieste e coinvolgerlo piuttosto in modo pratico e attivo nelle dinamiche bagno. Ad esempio chiedendogli di cambiare la carta igienica o pulire con una spugnetta o giocare con bambole o altro. Questo spazio è fondamentale perché permette al bambino di ambientarsi e di sentirsi piu’ sicuro e a suo agio. A chi ci scrive che le ha “provate tutte e non c’è nulla da fare” rispondiamo di sperimentare anche questi suggerimenti e di rivedere e modificare il proprio atteggiamento (giustamente pieno di aspettative). In questi lunghi anni, abbiamo avuto il piacere di incontrare davvero tanti bambini alle prese con lo spannolinamento e vi assicuriamo che tutti, ognuno con i suoi tempi, ha capito tramite l’esperienza ed ha interiorizzato il movimento fino a diventare naturale.

 

 

 

Dieci consigli per affrontare la paura del water dei nostri bambini

bambina impara ad usare il waterDa sempre è il tema più discusso sul nostro blog: ci chiedete suggerimenti privatamente o sottoforma di commenti ai post.. proviamo a rispondevi e spesso ci date un feedback positivo. E’ giunto il momento di fare una sintesi dei concetti secondo noi più importanti. Ecco 10 consigli per affrontare la paura del water dei bambini:

  1. Non prendere in giro il bambino che si fa la pupù/pipì addosso: per lui sarebbe troppo umiliante
  2. Non parlarne continuamente
  3. E soprattutto evitare di farlo di fronte ad altre persone
  4. Utilizzare dei libri per bambini sul tema: leggere insieme delle storie in cui il bambino si può identificare aiuta molto
  5. Non fare confronti con fratelli/cugini/amici
  6. Non minacciare il bambino con frasi del tipo: “Se non la fai nel water/vasino, salti la merenda” o  “..la mamma non ti vuole più bene”
  7. Non forzarlo o insistere
  8. Non accusarlo o farlo sentire in colpa
  9. Mostrategli come sia un comportamento naturale anche per noi adulti
  10. Non perdete la speranza: tutti compiono questo passaggio prima o poi, ma si devono rispettare i tempi diversi di ogni bambino

 

E se ancora avete difficoltà, scrivete a info@mammechefatica.it , faremo il possibile per darvi una mano!

Ma quante paure!!?

Siamo in tema di Halloween e oggi desideriamo parlare delle paure dei bambini, specie quelli piccoli, che sembrano essere davvero infinite…

Quelle più conosciute e diffuse sono:

  • paura del buio;
  • paura dei mostri;
  • paura di rimanere da soli;
  • paura di fare la cacca;
  • paura del water;
  • paura dei rumori forti come il suono dell’ aspirapolvere;
  • paura del mare;
  • paura degli sconosciuti

Ma perchè un bambino, ancora così naif e ingenuo ha già sviluppato così tante paure? Non dimentichiamoci che la paura, come l’ansia, è un’emozione condivisa con le altre specie, utile per la sopravvivenza. Fondamentale infatti è per un animale riconoscere questa sensazione per attivare il cervello e scappare dai pericoli. I nostri bambini sapranno però essere rassicurati da adulti affettuosi, sensibili, sintonizzati con i loro bisogni di accudimento e riusciranno a superare questo tipo di emozione così forte  e intensa anche mediante il racconto,la capacità di comunicare, e il pianto;quest’ultimo rappresenta in assoluto la forma e la reazione più spontanea e naturale utilizzata dai bambini durante la prima infanzia.

Come far passare la paura del water al mio bambino?

 Talvolta qualche bambino in età prescolare incomincia ad avere paura del water e dunque si rifuta di fare lì pipì e popò. Cosa possono fare i genitori di fronte a questa (apparentemente inspiegabile) paura? Prima di tutto è importante capire che per un bambino non è così scontato raggiugere subito un buon controllo sfinterico: questa fase evolutiva è complessa e richiede molte risorse. I bambini possono temere di cadere nel water o di esserne in qualche modo risucchiati così fanno fatica ad evacuare tranquillamente. Per aiutarlo è essenziale rassicurarlo sul fatto che tutti lo usano (se capita anche dimostrandoglielo concretamente), che è importnate fare i prpri bisogni altrimenti si soffre di mal di pancia. Un’altra possibilità è anche quella di fare il “gioco del bagno” con animaletti o bamboline in modo che il piccolo possa immedesimarsi, evitando di equiparare la cacca a qualcosa di sporco e disgustoso per non farli sentire ingiustamente in colpa. Leggere insieme un libro sull’ uso del vasino e del water può essere un altro modo per aiutarlo oltre a lodarlo non appena prende coraggio e affronta questo ostacolo.