Come vanno i pianti all’asilo?…

Ormai è passato un po’ di tempo, dai primissimi post di Settembre, tutti incentrati sul tema dell’inserimento all’asilo nido e sul distacco.

MammecheFatica vuole sapere come state voi mamme, e come stanno i vostri bambini.

Piangono tanto? Certo, saranno dispiaciuti nel vedervi andare via, ma l’importante è che trovino le risorse adeguate per giocare e fare nuove esperienze.

“Ciao Mamma, ho capito che tornarai!” questo – scrive Grazia Honegger Fresco in “Un Nido per Amico” (ed. Meridiana) è il momento giusto per separarsi, ovvero quando “il bambino ha raggiunto questa certezza” e quindi ha capito ed è consapevole che la sua mamma/papà tornerà presto. L’autrice afferma inoltre: “occorre una situazione protetta, attraverso un adulto di cui si fida, che lo aiuti a trasformare la tristezza della perdita in qualcosa di accettabile“.

Queste parole ci sembrano le più adatte a descrivere le sensazioni che molte di voi, stanno provando in questo periodo di ambientamento.

Vi ritrovate?

Come procede l’inserimento?

 

Care Mamme, torniamo oggi alla tematica forte di Settembre, il fattore inserimento!

Come procedono? Come stanno i vostri bambini? Piangono tanto? e voi soprattutto come state?

Ora che avete scelto e individuato con cura l’asilo giusto, ora che avete iniziato (e probabilmente alcune di voi già ultimato l’inserimento) come sta andando la nuova avventura?!

Non preoccupatevi se nella fase del saluto il vostro bimbo scoppia in lacrime o si rifiuta di entrare…anzi incoraggiatelo ad entrare e osservare tutti i giochi..ha bisogno anche  lui di ambientarsi e capire la nuova routine. Inventate un piccolo rituale che sarà di aiuto per entrambi nella fase del saluto.

Ricordatevi che il nido non è una punizione, anzi rappresenta un’opportunità di socializzazione e di crescita per tutta la famiglia. E’ proprio questo il messaggio corretto da trasmettere ai bambini in questa prima fase di ambientamento.

Quando tornate a prenderli, dopo averli salutati, raccontate loro quanto gli siete mancati! ad esempio: “la mamma ti ha pensato tanto stamattina, sai?! Anche lei era un po’ triste nel lasciarti, ma poi era proprio contenta di farti fare questa bella esperienza! a casa non impareresti tutte queste cose!”

Forza Mamme, Forza Papà!

 

 

Buon inizio a tutte le bambine e bambini..

 

MammeCheFatica augura a tutte le bambine e bambini un bellissimo anno educativo ricco di stimoli ed esperienze uniche.

L’augurio è esteso a tutte le educatrici o maestre che si prenderanno cura di tutti i pargoli. Per loro è la fase più dura e intensa dell’anno, quella degli inserimenti! Siate pazienti e determinate, il tempo sarà l’unico vero alleato..immaginate e raccontate ai bambini nuovi i giochi e le attività che avevate inventato con i vecchi bimbi…

E infine alle nostre Mamme: preparate l’occorrente richiesto, armatevi di Pazienza e Saggezza..lasciare il vostro bambino vi sembrerà quasi impossibile, ma sappiate fidarvi e trasmettete loro l’entusiasmo giusto per giocare ed  esplorare un ambiente nuovo.

Siate autentiche. I bambini ‘sentono’ il messaggio che gli state passando. Se non siete convinte, non lo saranno neanche loro. Accettate il loro pianto e fatene tesoro. Se protetti, rassicurati e tenuti in mente, i piccoli si abitueranno presto al nuovo spazio che diventerà un luogo caldo e rassicurante in cui fare scoperte importantissime!  

Pensate a quando il vostro piccolo sarà entusiasta di andare all’asilo e vi saluterà con gioia perché avrà capito e accettato che la sua mamma o papà tornerà!

Bon Courage!

Piange ancora al nido…come fare…

 

Piange ancora tanto al nido e si dispera?

Può capitare, anche se siamo ormai quasi alla fine del’anno..capita sempre che ci sia qualche bimbo o bimba che impieghi tanto tempo ad ambientarsi e a separarsi dalla mamma.

Mammechefatica consiglia però in questi casi di iniziare un lavoro individuale su di sé, per facilitare e permettere un buon distacco con il proprio bambino. Un primo colloquio con il supporto di una psicologa può già orientare la mamma sul percorso da seguire…

Inoltre consigliamo di:

– non parlare al bambino della giornata all’asilo..ma fare in modo che sia lui ad accennare qualcosa ( un gioco, una canzoncina, il raconto di un litigio…)

– evitare di fare paragoni con gli altri bambini o con fratelli o sorelle poichè ognuno ha una sua storia e personalità

– riprodurre una storia in cu vi è un bambino che non vuole andare all’asilo e fa tanta fatica a lasciare la sua mamma…per fare in modo che il piccolo possa identificarsi e riprodurre la storia come vuole…

– Farsi aiutare, accettando i propri limiti e mettersi in discussione è un ottimo inizio per capire meglio e osservare ‘il problema’ con occhi nuovi..

 

 

Come fare a gestire i distacchi e le separazioni…

 

Come fare a gestire e vivere serenamente (o quantomeno tentarci) i distacchi e le separazioni? Già, sembra facile ma non lo è per niente invece nella vita quotidiana..complici mille fattori e condizionamenti esterni…e poi tutto il ‘materiale emotivo’ che ognuno di noi si porta con sè…

Detto questo però quando si tratta di dover salutare o lasciare per qualche ora o giorno (o per un periodo più lungo) il proprio bambino, vi è un’esigenza da parte nostra: Lasciarsi Bene.

Perchè si sa, dover andar via e sentire il pianto del nostro bambino ci riempe di sensi di colpa e ci fa sentire piccoli piccoli…

– E’ sempre importante però prepararsi e preparare (di conseguenza) il proprio bambino, come per tutte le cose.

– fare in modo che la persona che subentra nella cura del piccolo sia in grado di consolarlo e spiegargli in modo fermo e deciso che (la mamma o il papà tornerà, e nel frattempo gli prepareranno insieme qualcosa da mostrare..)

– Mai illudere o peggio tradire le aspettative del piccolo. I bambini capiscono sempre e afferrano le cose, anche se piccoli e non parlano ancora.

Anzichè distrarre il piccolo, Mammechefatica propone di coivolgere il bambino in un’ attività o una lettura o una canzoncina…accettando il suo pianto e la sua tristezza. (non è una missione facile..ci vuole impegno e lavoro su sè stessi..ma essrene consapevoli aiuta..)

Care Mamme datevi tempo…

 

Mammechefatica consiglia: datevi Tempo. un tempo per far accettare e metabolizzare dentro di sè il cambiamento. Un tempo necessario per il vostro bambino che sta vivendo la nuova avventura dell’asilo. Un tempo per piangere e uno per iniziare a partecipare e condividere momenti significativi. Un tempo per le Maestre che devono conoscere, capire e gestire i bisogni e le aspettative dei piccoli.

Concedersi  e saper accettare i tempi degli altri ci sembra già una buona conquista.

Le preoccupazioni dell’inserimento al nido…

 

Perchè il momento dell’inserimento ci dà così tante preoccupazioni?

Perchè è così difficile e complesso lasciare i propri bambini al nido e alla scuola dell’infanzia?

Perchè è difficile darvi delle risposte? Perchè quando si ha che fare con le emozioni e si è coinvolti in prima persona…tutto sembra essere più difficile da gestire…

Mammechefatica consiglia alle figure genitoriali impegnate nelle dinamiche dell’inserimento di mantenere qualche accorgimento:

– mostrarsi calmi e sereni, anche quando il piccolo inizia a dare segni di resistenza o forte preoccupazione (davanti all’ingresso della struttura, in classe…)

– cercare di mantenere un comportamento coerente, senza illudere il piccolo con regalini o promesse inutili.

– Tenere ben presente che il bambino in difficoltà ha bisogno solo ed esclusivamente della nostra FIDUCIA. Se ‘sente’ che la propria mamma o papà non è convinta/o  e assume un atteggiamento ambiguo, il piccolo solitamente assorbe questa sensazione manifestandola mediante il pianto o malesseri di varia natura.

Come fare a consolare le mamme che piangono…

 

Come fare a consolare le mamme che piangono per i loro pargoli che fanno fatica ad inserirsi al nido o alla scuola materna? perchè, secondo voi, gli adulti vanno subito in crisi  e si angosciano per il pianto del loro piccolo?

Cosa scatena dentro ognuno di noi, il pianto dei bambini?

Esserne consapevoli significa già essere a metà strada…porsi delle domande, ipotizzare delle risposte, andare a cercare con la nostra mente i ricordi infantili e i distacchi con la figura materna, sono esercizi utili e fondamentali per affrontare i distacchi da un punto di vista nuovo e affrontare il delicato passaggio da figlia a madre.

Riuscire a tollerare il pianto del nostro piccolo nel doverlo ‘lasciare’ è un’arte davvero dura, che tormenta e sconvolge tutti.

E’ una prova di forza quasi necessaria. Però poi col tempo potrete osservare le conquiste fatte dai vostri bambini e solo allora direte ‘ne è valsa la pena’.

S’impara da tutto e tanto anche dal pianto….

Come scrive bene Judith Viorst in  “Distacchi” (ed. Frassinelli)  “Analizzare la perdita significa accorgersi di quanto essa sia inestricabilmente legata alla crescita. E cominciare a rendersi conto di come le risposte alla perdita abbiano forgiato la nostra vita può essere l’inizio della saggezza e di un cambiamento ricco di promesse.”

 

 

 

Piange e si dispera al nido. Come fare?

 

Mammechefatica affronta il tema ‘spinoso’ ma nel contempo affascinante del pianto…

Già perchè non si parla solo del pianto del ‘nostro’ bambino ma anche del pianto che ogni donna-madre si porta con sè….Perchè se siamo oneste, dobbiamo ammettere che è veramente difficile lasciare,’la nostra cosa più preziosa’ in lacrime a delle altre persone e in un contesto extra-familiare.

Però è giusto relativizzare,osservare se vi sono dei piccoli cambiamenti, capire se questo pianto disperato nel corso dei giorni assume altre forme oppure rimane invariato. Mammechefatica, con la lunga esperienza di nidi alle spalle, vi garantisce che è sempre faticoso e difficile per il bambino e la sua mamma salutarsi e doversi lasciare anche solo per un po’ e sappiamo bene che nelle menti delle madri s’innescano meccanismi automatici che riportano al Senso di Colpa e al chiedersi sul perchè la scelta del nido.

Però è anche importante in questa fase, parlarne tanto, farsi affiancare dalla preziosa figura paterna,e riuscire a vivere la situzione senza troppi pensieri o angosce, avendo una grande fiducia nel tempo.

Forza Mamme, dobbiamo incoraggiare voi e di conseguenza incoraggerete i vostri bambini! Tenete duro,e in caso di pianti ostinati e crisi non esitate a contattarci.

Disagi al centro estivo?

 

Oggi rispondiamo a Valentina e Rosanna che ci hanno scritto, disperate, perché non capiscono come mai i loro bambini non vadano al centro estivo di buon umore, ma piangano all’entrata (nonostante fossero ben inseriti a scuola durante l’anno). Care Mamme disperate, non conosciamo i vostri bambini, dunque non possiamo dare una risposta se non molto generale. Innanzitutto, come noi adulti probabilmente anche loro saranno stanchi di alzarsi al mattino presto e avranno bisogno di una meritata vacanza rilassante. Sentono il clima estivo e desiderano stare di più con mamma e papà: è una cosa assolutamente normale! Poi bisogna considerare i casi particolari e chiedersi:
-Da quanto tempo lo fa?
-Si comporta in un certo modo solo in alcuni giorni specifici (ad esempio se lo accompagna la mamma o se c’è un’educatrice piuttosto che un’altra)?
-Il suo è un disagio che compare in altri contesti? Ad esempio: mangia molto meno, fa fatica a dormire, gioca con meno piacere?

Care Mamme, avete un compito: osservare attentamente i vostri piccoli, rispondere a queste semplici domande e farci sapere! A presto