Il sonno nei piccoli: perché e’ un problema

 

E ora tenetevi forti perché affrontiamo un tema sempre molto caldo…il sonno nei piccoli. Perché è un problema? Perché solo 1 bambino su 5 ha un sonno notturno senza risvegli? Come fare a provare (lo sappiamo si tratta di tentativi) nuove modalità più efficaci? In generale, il genitore si rivolge a noi dopo averle provate un po’ tutte. Tante volte ci si concentra maggiormente sul bambino e il suo comportamento, tralasciando un particolare interessante e pur sempre significativo: il nostro atteggiamento nei confronti del bambino e dell’ambiente in cui è inserito. È vero- lui piange- ma noi cosa facciamo? Come reagiamo al suo pianto? Siamo in grado di accoglierlo e di capirlo? Oppure dormiamo con un piede nel letto e l’altro per terra perché tanto si sveglia? In educazione se vogliamo introdurre dei cambiamenti dobbiamo partire dal nostro. 

  • Quindi dobbiamo da una parte comprendere che il vero sonno si acquisisce lentamente nel corso degli anni generalmente verso i 6-7 anni
  • Nel frattempo occorre offrire loro tutto il bisogno di sicurezza che vanno cercando anche nel sonno
  • Non stravolgere le abitudini di vita in funzione del piccolo ma saperle adattare
  • Accogliere il pianto quando serve
  • Ripetere anche durante il giorno che anche se la notte fa paura insieme la si può affrontare
  • Darsi nel tempo dei piccoli obiettivi concreti come ad esempio addormentarlo nel lettino e non nel lettone (se lo si crede giusto) e imparare a contenerlo mentalmente con la propria voce per far sempre capire al piccolo che non è mai lasciato solo anche se dorme nel suo lettino

Vi presentiamo Kiddin

MammeCheFatica vi presenta Kiddin. Un giovane brand di mobili e camerette per bambini con un design particolare. Ci piace perchè si ispira ai principi montessoriani di fiducia e libertà (non vi sono sbarre nè altri tipi di vincoli) e gli arredi sono studiati per favorire l’autonomia nel bambino che fin da piccolo può imparare ad andare a letto da solo (facendosi aiutare in caso di bisogno). L’idea del progetto Kiddin consiste nell’offrire non solo un letto speciale ma di poter concepire la cameretta come uno spazio all’insegna della creatività e della fantasia in cui giocare e relazionarsi;  Immaginiamo la felicità di un bambino che va nel suo lettino a forma di areo oppure di barca o che deve salire nel suo rifugio magico come se fosse un albero.. chissà che bei sogni!! Presto vi aggiorneremo sui nuovi progetti in corso!

Come far fare la Nanna al mio bambino..

Il problema dell’addormentamento e della Nanna in generale rappresenta una delle maggiori difficoltà riscontrate dai neogenitori. Ne riparliamo anche in occasione del prossimo incontro di venerdi 9 Marzo alle 17.30 presso Coco-Mat a Milano in via San Prospero 4 (incontro gratuito, prenotarsi a info@mammechefatica.it).

Come far dormire il mio bambino senza doverlo addormentare in braccio ogni volta? Come gestire i numerosi risvegli notturni? Non è facile offrire un metodo poiché crediamo che ogni genitore abbia il suo, ma sosteniamo l’idea di offrire al bambino una modalità continuativa e rassicurante che ripete sempre gli stessi gesti, in grado di accogliere il suo pianto, ma anche di contenerloQuesto e’ uno dei segreti del mestiere che ci han fatto addormentare tanti tanti bambini. Vi aspettiamo numerosi per condividere questa tematica!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Imparare ad andare a letto presto..

 

Insegnare ai piccoli ad andare a letto presto è un’impresa che tocca ai genitori ma come tutte le cose, se imparate da piccoli diventano meccanismi naturali e automatici. “Mia figlia prima delle 23.00 non si spegne, è impossibile!”. Quante volte ascoltiamo frasi di questo genere. Di seguito riportiamo alcuni punti che secondo la nostra esperienza sono fondamentali per impostare nuovi atteggiamenti educativi utili a migliorare la relazione:

1. Cari genitori la parola impossibile non esiste: col tempo, con perseveranza e con il ragionamento si possono fare grandi cambiamenti da un punto di vista educativo

2. Non è il bambino a decidere quando andare a nanna, ma è l’adulto che deve intuire quando è il momento adatto, creando dei rituali che aiutano il piccolo, senza tensioni e ricatti.

3. È importante mantenere un atteggiamento coerente e non cambiare idea in base alle reazioni del bambino. Andare a nanna non deve essere una tragedia, né tantomeno deve essere vissuta come una punizione. Si tratta di un bisogno fisiologico da rispettare.

4. Trasformare i possibili lamenti e reazioni contrarie in giochi e scherzi affettuosi in grado di valorizzare la vostra azione e fare in modo che diventi progressivamente veloce e rapida; l’utilizzo della stessa musica o della storia è utile all’ inizio per riconoscere il momento dell’addormentamento.

Avanti, e buon lavoro!

 

Come far fare la nanna in modo autonomo..

L’immagine che abbiamo scelto è piuttosto comune a tantissime famiglie che ci seguono..potrebbe rappresentare la mattina, dopo una nottata insonne a cercare di placare le ire del nostro bambino, che si rifiuta di dormire nel suo lettino: si sveglia ripetutamente durante la notte, piange,urla, sembra inconsolabile finché non lo si prende in braccio. Dopo averlo calmato e consolato, si riprova a metterlo nel lettino ma dopo poco ricomincia a piangere; sfiniti e quasi arresi lo si prende e lo si mette nel lettone dove tutto passa.Dal nostro punto di vista puramente psicopedagogico al bambino si trasmette un messaggio poco corretto, poiché basta un sussurro o una lacrima ad assecondare le sue esigenze. Ciò non aiuta il piccolo a sperimentare il senso di frustrazione che gli consente di stare da solo, provare a risolvere la situazione, e attivare delle risorse e competenze che gli permettono di superare la fase d’empasse.Sappiamo bene cosa significa non dormire la notte e alzarsi anche 6/7 volte (se va bene).Però dobbiamo prendere consapevolezza del fatto che il bambino si abitua al nostro modo di fare e di agire, quindi molte volte utilizza il pianto poiché sa perfettamente che così facendo ottiene una soluzione rapida e comoda: le braccia della mamma o del papà. Provate quantomeno ad aspettare un attimo prima di intervenire, e nel caso prima rassicuratelo con la voce, rappresenta gia’ una prima conquista.

Come addormentare il mio bambino?

coniglioForse lo conoscete già, ma ni lo abbiamo scoperto da poco..ci stiamo riferendo al libro che fa addormentare bambini (e adulti, a detta dell’autore): “Il coniglio che voleva addormentarsi: un nuovo modo di far addormentare i bambini” di Carl Johan Forssen Ehrlin, psicologo svedese (26 pag., Amazon).

Di cosa si tratta: di un best seller che spiega una nuova tecnica di addormentamento per i bambini, testata anche sugli adulti, in particolare sugli anziani. Infatti l’autore racconta di aver avuto l’idea accorgendosi di aver fatto addormentare la madre durante un viaggio in macchina. Riflettendo sulla modalità del racconto e sul contenuto ha sviluppato una fiaba per far addormentare anche le “pesti” più tenaci.

A noi piace perchè: nella prima parte è ricco di consigli circa la tecnica del racconto (ad esempio intervellato da sbadigli o aumenti/dimunzioni del tono di voce). Contemporaneamente nel libro vi sono delle figure adatte anche ai bambini più piccoli per coinvolgerli al meglio.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: non è un libro che pretende di fare magie, ma con professionalità, sensibilità e un pizzico di ironia si avvicina non solo al mondo dei più piccoli, ma anche a quello dei genitori, spesso devastati da notti insonni e dall’ utilizzo di tecniche non adeguate.

Operazione Nanna….

bambino dormeCome fare ad addormentare i bambini? Come convincerli ad andare a nanna senza evitare tragedie ogni volta? Queste e altre sono le domande piu’ frequenti che ci fate sempre.

Osservando le famiglie in generale, sembra che l’ operazione Nanna sia una missione durissima da compiere. Una vera guerra che si combatte ogni sera o quasi. Come mai tutto questo? Esiste qualcosa che possiamo evitare?

Se provassimo ad osservare il nostro comportamento di adulti notiamo subito (nella maggior parte dei casi) che vi e’ una forte difficolta’ nel gestire i tempi del bambino. Molto spesso sono gli adulti a rivolgersi al bambino e a dire:”cosa vuoi fare,la nanna?”. Proviamo ad invertire la domanda e a trasformarla in un tono fermo e sicuro: Andiamo a nanna, che meraviglia,leggiamo una storia nuova! Forzaaaaa!

Non lasciamo ai piccoli il potere di scelta ( troppo difficile e complesso) e se diamo loro delle coordinate facciamo in modo di essere coerenti altrimenti se cambiamo idea subito non siamo dei grandi esempi di sicurezza,no?!

E’ molto molto difficile ma se ne siamo consapevoli possiamo farcela e fare in modo che anche la fase dell’ addormentamento diventi un rituale naturale e piacevole e soprattutto piu’ veloce. Siate accoglienti con le varie richieste ma date sempre l’ impressione di avere la situazione sotto controllo! E fate bene capire il senso del limite: dopo la storia o la canzoncina la luce si spegne e la mamma/il papa’ o la Tata ci salutano, pronti per preparare insieme un nuovo giorno.

Non siete convinti vero??!!!!

La nanna in vacanza…

Sappiamo bene che durante le vacanze i ritmi sonno-veglia possono subire delle variazioni e anche i piccoli possono andare a letto piu’ tardi, ma senza esagerare!

Il fatto di cambiare casa e dormire in un posto nuovo puo’ inevitabilmente portare a delle piccole difficolta’ o regressioni. ( Il piccolo non accetta subito di dormire in un lettino nuovo oppure nella stanza si dorme tutti insieme). Non importa, MammeCheFatica consiglia di godervi un po’ di vacanza e poi ‘aggiusteremo progressivamente’ tutto al ritorno a casa!.

Durante la notte in ogni caso cercate di non accorrere subito alla prima richiesta o pianto del bambino. Rassicuratelo con la voce e al limite con la vostra presenza ma se riuscite aspettate un attimo prima di prenderlo in braccio o portarlo subito nel lettone. E’ fondamentale che provi a stare un attimo da solo e provi a consolarsi da solo con gli oggetti che ha a disposizione: il biberon,il ciuccio, il doudou.

Il piu’ delle volte siamo noi adulti che non gli lasciamo il tempo necessario per risolvere le prime  difficolta’ in modo autonomo. Diteci di no!????

Provate comunque se fosse necessario a mantenere il momento del sonno pomeridiano onde evitare che sia troppo stanco e insofferente la notte. Per il resto i piccoli si adattano in alcuni frangenti molto di piu’ degli adulti!
nanna d'estate

Buona notte! Suggerimenti per un buon sonno…

nannaIl Sonno rappresenta uno dei maggiori problemi per i genitori di bambini piccoli, della fascia 0-36 mesi. Vediamo qui di seguito come fare per poter addormentare il nostro bambino in modo sereno. La fase dell’addormentamento deve essere condotta in modo naturale. Se i bambini avvertono negli adulti un senso di ambiguita’ e difficoltà’ se ne approfittano e si finisce per trasformare il momento della nanna in una battaglia senza fine.

MammeCheFatica suggerisce di essere chiari e di comunicare con un tono deciso e coerente senza ricatti o false promesse. Se si crea un rituale il bambino piccolo si sente piu’ sicuro e rassicurato e anche noi adulti sapremo gestire con piu’ disinvoltura questa fase delicata. La lettura di un libro, una filastrocca, una canzoncina (sempre le stesse) aiutano il piccolo a riconoscere il momento del distacco e del buio. Con un po’ di costanza e di pazienza si può’ impostare la fase dell’ addormentamento senza (troppi) problemi e un po’ di buon senso. L’ importante e’ non cedere subito al primissimo pianto del nostro bambino, ma lasciare invece che possa sperimentare i primi segni di frustrazione e intuire che anche la mamma e il papa’ non sono a disposizione, ma si comportano esattamente come all’ asilo nido!

Ci provate vero??!!! Aspettiamo i commenti!!

Professione Genitori!

essere genitoriFare il genitore è uno dei lavori più complicati al mondo: si fa quel che si può, ma ci si sente spesso in colpa se si commettono degli errori. Gli altri sembrano sempre più adeguati e bravi e sono pronti a giudicarci se qualcosa non va..

MammeCheFatica, in collaborazione con Mamma&Lavoro, propone quindi un nuovo corso psico-pedagogico per affrontare insieme le difficoltà di questo mestiere così gratificante, ma anche difficile. Conducono: Marta Stella Bruzzone, pedagogista e Sara Luna Bruzzone, psicologa infantile.

Aspettiamo tutti i papà e le mamme di bambini dagli 0 ai 5 anni per parlare di regole, capricci, problemi più o meno grandi sul sonno, l’alimentazione, il rapporto tra fratelli ecc, Domenica 8 Febbraio dalle 9 alle 12,30 presso il Cobaby di Piano C, a Milano.(Perchè di domenica? Perchè è un giorno in cui facilmente potete trovare qualcuno che vi tiene il bambino mentre voi siete occupati!)

Iscrizione obbligatoria. Per info e costi: formazione@mammaelavoro.it

c/o Cobaby di Piano C, in Via Simone D’Orsenigo, 18 a Milano. Scala D, citofono 57.

Locandina: Professione genitori 8-2-2015