Quando il papa’ lavora lontano…come fare?

Come fare se un genitore (spesso il padre ma conosciamo anche delle madri) deve trasferirsi lontano da casa e dai figli per lavoro? Come comunicare ai bambini la notizia senza trasmettere loro ansia e preoccupazioni? Come gestire ‘da remoto’ la quotidianità? Sono tutte domande giuste e doverose che ogni genitore costretto a trovarsi in questa situazione deve affrontare in qualche modo oltre a dover fare i conti col senso di colpa per la lontananza. In questi casi occorre saper mantenere un forte legame con i figli sfruttando la tecnologia e poter mantenere un senso di routine. Abbiamo visto padri che raccontavano storie, canzoncine e indovinelli, li abbiamo sostenuti nel trovare una loro nuova dimensione. Anche l’aspetto delle regole è importante e permette di capire al piccolo che il papà è presente ed a conoscenza di ciò che accade. Il partner che resta insieme ai figli non deve sentirsi solo e non deve sentirsi tutta la responsabilità sulle spalle: anche questi sentimenti vanno condivisi e affrontati all’interno della coppia genitoriale. Non è mai facile separarsi e gestire i distacchi, vi suggeriamo di prendervi tempo e iniziare ad immaginare mentalmente quello che potrebbe accadere per essere pronti a gestire gli imprevisti. Proviamo a pensare al cambiamento in chiave positiva e costruttiva, senza paure; ci sembra la modalità migliore da trasmettere ai bambini.

 

Si, viaggiare fin da piccoli…

famiglia in viaggio“Si, viaggiare” intonava il buon Lucio Battisti. Viaggiare con dei bebe’ o dei bambini piccoli della fascia di eta’ compresa tra i due mesi e i 36 mesi e’ possibile ovviamente tenendo in considerazione alcuni punti fondamentali.

– se si sceglie una meta lontana informarsi prima di partire sulla situazione sanitaria del paese ospitante.

– individuare come primo viaggio una destinazione piuttosto easy e comoda sia per la mamma che per la gestione del piccolo

– avere cura di non esagerare e sconvolgere troppo gli orari sonno/veglia. Anche se apparentemente non sembra, ma i neonati sono molto sensibili ai cambiamenti

– solitamente se la madre e il padre sono tranquilli e poco ansiogeni di conseguenza il piccolo sara’ piu’ disteso e rilassato e in grado di accettare in modo positivo i cambiamenti

– portate con voi lo stretto indispensabile ed eliminate il superfluo. Il vero viaggiatore e’ fatto cosi’!

Infine: Si,vViaggiate! Se ve la sentite, se potete, poiche’, se si abituano fin da piccoli, da grandi avranno delle risorse in piu’: una maggiore capacita’ di adattamento all’ ambiente, una migliore capacita’ di problem solving e sicuramente una maggiore predisposizione alla socializzazione e alla condivisione. Last but not least, avranno l’occasione di assaggiare cibi nuovi e impareranno a mantenere una certa curiosita’ verso tutti i cibi e non solo quelli della propria mamma!!!!!

Tutti valori fondamentali dal nostro punto di vista, non solo psicopedagogico, ma anche umano.

Viaggiate veramente perche’ come sosteniamo noi  di MammeCheFatica: “Viaggiare e’ vivere due volte”!

Poter conoscere posti nuovi e poter esplorare nuove mete sono occasioni uniche che verranno ricordate anche da grandi.

Buon Viaggio!

“Un gettone di libertà”…da leggere..

libroUn gettone di libertà” di Massimiliano Verga (184 pag. edito da Mondadori, euro 16,50)

Di cosa parla: Questo libro parla della Paternità, una paternità un po’ speciale (quella di un bambino disabile) che ti obbliga a vedere tutto in una nuova ottica, ricostruendo una nuova quotidianità, un nuovo modo di essere anche padre e genitore.

“La paternità non è un fatto di sangue,per come la vedo io, la paternità è qualcosa d’altro: è un susseguirsi di domande e voglia di esserci. Non esiste un manuale d’istruzioni buono per tutte le occasioni.”

Perché ne parliamo: Ne parliamo molto volentieri, dopo aver letto e commentato già due anni fa il suo primo libro “Zigulì”. che abbiamo recensito in passato.Ne parliamo perché siamo convinte che Massimiliano Verga con la sua scrittura forte e incisiva possa indirettamente attirare l’attenzione su un tema ancora troppo scomodo e sottovalutato.

Perché spiegare la disabilità, l’handicap e tutti quei misteri non è un ‘impresa facile.

E chi non la vive, chi non conosce e non sa, non potrà mai rendersene conto, non è così? Solo così è possibile accogliere le speranze, le rabbie, i desideri e le frustrazioni che la genitorialità e il mondo educativo ci riservano…

Buona Lettura

Marta & Sara

Mammechefatica parla di..Homeschooling..

 

Quest’oggi Mammechefatica parla di Homeschooling…ecco i nostri pareri a riguardo.

La psicologa sostiene che i bambini apprendano meglio a scuola, a contatto con i coetanei e con un’ insegnante che svolge questo ruolo di professione ed è dunque a conoscenza de metodi didattici più efficaci. Inoltre spesso genitori e figli, indipendentemente dal buon rapporto che li lega, discutono fra loro facendo aumentare l’ansia da prestazione nel bambino. Permettendo invece a qualcun altro di svolgere il ruolo di insegnante e riappropriandosi così di quello di madre o padre, si aumenta l’autostima e la motivazione nel figlio.

La pedagogista afferma che i bambini hanno bisogno di instaurare nuove relazioni e di socializzazione al di fuori del contesto familiare. Ridurre e limitare queste forme significa limitarne l’autonomia e l’indipendenza del bambino stesso. Inoltre nell’Home Schooling nella maggior parte dei casi è il genitore che chiede al bambino cosa fare e che argomento privilegiare. Si tratta di un atteggiamento adulto di tipo insicuro che al contrario deve saper porre dei limiti e trasmettere l’uso delle regole all’interno  della società- la scuola- appunto.

Un aspetto positivo è invece il maggior contatto con la natura, e i tempi più dilatati incentrati sulle necessità reali del bambino stesso. Ma riteniamo comunque che l’esperienza altamente socializzante della Scuola e il contatto umano con realtà differenti (non solo i fratelli o le sorelle) siano fondamentali per il bambino come approccio alla vita.

E voi mamme e papà cosa ne pensate? Ci interessa il vostro punto di vista da genitori…

Il coraggio dei padri: crescere un figlio autistico

 

Da poco è uscito il libro di Gianluca Nicoletti, dal titolo: “Una notte ho sognato che parlavi. Così ho imparato a fare il padre di mio figlio autistico“, edito da Mondadori, (14,03€).

Di cosa tratta: della vita quotidiana di Tommy, un adolescente autistico e di suo padre, un uomo coraggioso che ha avuto la forza di sostenerlo e prendersi davvero cura di lui.

Perchè ne parliamo: è la storia vera raccontata da chi vive ogni giorno lo sforzo, la difficoltà, la disperazione e la sofferenza. Gianluca racconta onestamente le fatiche incontrate riguardanti la sessualità, la pubertà di Tommy e del cambiamento del loro rapporto con il tempo.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: nonostante ci siano moltissimi scritti su questo tema, si parla ancora troppo poco delle difficoltà che si incontrano con il passaggio all’adolescenza di questi bambini così silenziosi, incomprensibilmente attratti dagli oggetti. Quanto possiamo imparare ancora da Tommy e da suo padre?

Commovente: si legge tutto d’un fiato.

E’ tempo di papà…

 

Mammechefatica invita i papà a leggere il libro: “Mo te lo spiego a papà” di Francesco Uccello (ed. Tea)

Perchè leggerlo: è una lettura ironica e simpatica e ci fa capire che anche il mondo maschile è in grado di gestire la prole,  amare e crescere i propri figli…

A chi è rivolto: ai genitori. Il libro raccoglie una serie di domande difficili che i figli prima o poi pongono ai loro genitori…e in questo caso a farsene carico è…un meraviglioso papà “EducAutore” come si definisce per spiegare il suo ruolo di educatore (mestiere che svolge nella vita lavorativa..da quando è diventato anche genitore anche la sua prospettiva è cambiata…da qui nasce l’esigenza del libro..)

Perchè ne parliamo: per valorizzare l’aspetto educativo maschile nel quale da sempre crediamo molto. I bambini hanno bisogno dei loro papà, e il legame con loro è molto significativo.Non solo per l’aspetto sociale che la figura paterna riveste ma piuttosto per il rapporto e la fiducia che gli consentiranno di diventare grande e raccogliere le sfide della vita..

Ne abbiamo parlato anche i giorni scorsi e lo ripetiamo: i figli hanno bisogno di mamma e di papà in ugual misura, poichè ognuno di loro contribuisce allo sviluppo psico-fisico del piccolo (e non importa se sono separati o insieme).

Forza papà, fatevi spazio, vi aspettiamo!

 

 

Un baby-sitter maschio…

 

A partire dalla novità del fortunato programma tv SOS Tata, MammeCheFatica si pone la domanda sulla possibilità di assumere un baby-sitter di sesso maschile. Riteniamo che sia essenziale evitare ogni tipo di pregiudizio e stereotipo di genere, ma piuttosto concentrarsi sulla sua persona. E’ un bravo ragazzo? Ci ispira fiducia? Ha altre esperienze? Come si comporta col mio bambino? Ha passione in quello che fa? Le stesse identiche domande che ci porremmo in presenza di una ragazza o di una signora. Spesso inoltre un ragazzo è più energico, sportivo e “fisico” di una donna e con bambini dagli 8 anni in su può rappresentare una figura molto importante in cui rispecchiarsi. Non ha un ruolo paterno, ma non è neanche un amico/coetaneo, dunque ricopre un ruolo adulto, ma non troppo autorevole come può essere un padre. Appoggiamo quindi totalmente tutti i ragazzi che si propongono per fare con passione i “tati” o gli educatori: siete delle figure preziosissime! E voi, Mamme e Papà, cosa ne pensate?

“Se ti abbraccio non aver paura” di F. Ervas

 

Di che cosa tratta: narra una vicenda straordinaria. Quella di un papà, che intraprende un viaggio in moto con suo figlio Andrea, autistico. Un viaggio,una fuga,una dimostrazione di volontà e tante altre emozioni affiorano durante la lettura.

Perchè ne parliamo: Mammechefatica ne parla poichè è il punto di vista interessante,quello vero e autentico di un genitore che vive la quotidianità,le sfide e le difficoltà sulla propria pelle. L’idea di base di vivere l’autismo come ‘un’avventura emotiva’ ci sembra stimolante e altamente pedagogico. Perchè Andrea durante il viaggio di mesi nel Sud America  ha sperimentato emozioni forti fondamentali per la sua crescita emotiva.

Quando leggerlo: Sempre. si legge volentieri e velocemente.

A chi è consigliato: A tutti  i genitori, educatori, persone che reputano sia importante conoscere per capire.

Ed. Marcos y Marcos  pp.320 17euro

MammeCheFatica consiglia il libro di Massimo Gramellini

 

Edito da Longanesi, “Fai bei sogni” è un bel libro che consigliamo a tutti i genitori che hanno a che fare con la difficoltà di comunicare una verità complicata ai propri figli e che quindi preferiscono nasconderla.

di cosa tratta: Gramellini parla di un uomo, in dialogo costante con il sé bambino, che si è trovato a dover fronteggiare precocemente un’esperienza dolorosa che gli ha causato notevoli sofferenze. Il padre del protagonista nasconde la verità al figlio pensando di difenderlo dal trauma che invece lo indurrà, inevitabilmente, a colmare quella mancanza in tutti i modi possibili. Oltre a questo si parla di passione per il calcio, per il giornalismo e per le donne.

perchè ne parliamo: Mammechefatica lo approva. si tratta di un libro emotivamente intenso che spiega brillantemente quanto sia importante comunicare in modo sincero ai propri figli.

a chi è consigliato: a tutti i genitori che vorrebbero “poter dire” ai loro figli ma forse non vogliono o non se la sentono.