Bambini giochiamo alla ‘Differenziata’?!

 

Mammechefatica invita tutti i bambini a giocare alla nuova raccolta differenziata che ad esempio sta invadendo la città di Milano.

Non è difficile da spiegare ai bambini, ma crediamo sia importante coinvolgerli in modo attivo per responsabilizzarli e far in modo che buttino via gli avanzi di cibo nell’umido e il resto nell’altra pattumiera e ovviamente separino la carta dalla plastica.

I più grandicelli potrebbero, in questi giorni di vacanza, fare delle etichette simpatiche da attaccare nella zona apposita e ricopiare lo schemino dell’Amsa su cosa mettere e cosa non mettere nel nuovo cestino dell’umido.

L’abbiamo scritto più volte sul nostro sito amico www.nonsprecare.it : la raccolta differenziata è importante da far fare ai bambini già fin da piccoli per renderli partecipi e futuri cittadini responsabili dell’ambiente.

Ricordiamoci sempre che i bambini più delle parole memorizzano i gesti: se in famiglia si è sensibili e attenti nel separare gli avanzi, la carta e la plastica e così via.. sarà immediato e naturale per loro imitare mamma e papà in questo processo.

Quindi forza, Grandi e Piccini,  Differenziatevi !!!!!!

 

Come capire se mio figlio è iperattivo? (parte II)

 

Riprendiamo il discorso suul’iperattività..

Quali altri sintomi possono associarsi a questa sindrome? Una compromissione cognitiva, ritardi dello sviluppo linguistico, dell’apprendimento e motorio sono molto frequenti. Quando sono più piccoli, oltre al temperamento difficile, presentano anche disturbi del sonno e dell’ alimentazione.

Chi sono i soggetti più colpiti? In genere bambini maschi in età scolare. Le bambine invece soffrono maggiormente di deficit attentivi, più che di difficoltà comportamentali.

Cosa possono fare gli adulti? In classe è bene che le insegnanti spieghino con parole semplici e non discriminanti le difficoltà del bambino chiedendo di empatizzare con lui e coinvolgerlo in tutte le attività possibili.

A casa i genitori, oltre a prendere provvedimenti clinici, è bene che non puniscano frequentemente il bambino o impongano un comportamento sedentario che lui non è in grado di rispettare. Un lavoro di parent training e sostegno alla genitorialità può risultare molto utile per affrontare le fatiche quotidiane.

Ricordiamo che la discriminante tra un disturbo ipercinetico e una forte vivacità sta nel disagio e nel malessere provato dal bambino. Se è sereno, a casa e a scuola, ha amici e il suo comportamento non influenza negativamente la vita familiare non si tratta di iperattività.

Come capire se mio figlio è iperattivo? (parte I)

 

La diagnosi di iperattività, emessa non prima dei 7 anni, naturalmente tocca ad un esperto (psicologo o neuropsichiatra infantile). Il genitore tuttavia può capire se i suoi timori sono fondati o no e dunque procedere con una valutazione psicodiagnostica affidando il proprio bambino nelle mani di un professionista. L’iperattività non è solo una questione di vivacità, ma è un disturbo dall’esordio precoce (intorno ai 5 anni) caratterizzato da una tendenza a cambiare di continuo attività senza terminarla mostrando quindi un’incapacità a perseverare in quei compiti che implicano un impegno cognitivo. I bambini iperattivi inoltre spesso mettono in atto azioni poco regolate ed organizzate caratterizzate da impulsività e imprudenza. Più che disobbedienti si può dire che non si soffermino abbastanza prima di commettere una qualche infrazione perciò vengono spesso ripresi. Per queste caratteristiche vengono talvolta isolati dai loro coetanei, cosa che non fa che peggiorare la loro giò scarsa autostima.

 

Mammechefatica parla di..Homeschooling..

 

Quest’oggi Mammechefatica parla di Homeschooling…ecco i nostri pareri a riguardo.

La psicologa sostiene che i bambini apprendano meglio a scuola, a contatto con i coetanei e con un’ insegnante che svolge questo ruolo di professione ed è dunque a conoscenza de metodi didattici più efficaci. Inoltre spesso genitori e figli, indipendentemente dal buon rapporto che li lega, discutono fra loro facendo aumentare l’ansia da prestazione nel bambino. Permettendo invece a qualcun altro di svolgere il ruolo di insegnante e riappropriandosi così di quello di madre o padre, si aumenta l’autostima e la motivazione nel figlio.

La pedagogista afferma che i bambini hanno bisogno di instaurare nuove relazioni e di socializzazione al di fuori del contesto familiare. Ridurre e limitare queste forme significa limitarne l’autonomia e l’indipendenza del bambino stesso. Inoltre nell’Home Schooling nella maggior parte dei casi è il genitore che chiede al bambino cosa fare e che argomento privilegiare. Si tratta di un atteggiamento adulto di tipo insicuro che al contrario deve saper porre dei limiti e trasmettere l’uso delle regole all’interno  della società- la scuola- appunto.

Un aspetto positivo è invece il maggior contatto con la natura, e i tempi più dilatati incentrati sulle necessità reali del bambino stesso. Ma riteniamo comunque che l’esperienza altamente socializzante della Scuola e il contatto umano con realtà differenti (non solo i fratelli o le sorelle) siano fondamentali per il bambino come approccio alla vita.

E voi mamme e papà cosa ne pensate? Ci interessa il vostro punto di vista da genitori…

Come fare a togliere il ciuccio?

 

In questi anni di lavoro con bambini e genitori abbiamo sentito tante idee originali su come aiutare il proprio figlio a lasciare il ciuccio senza traumi, ma riteniamo che il metodo migliore sia sempre quello tradizionale del regalo a qualcuno di importante, ad esempio, a Babbo Natale. (Certo non è la stagione adatta questa ,ma parlare di fresco e neve ci tira su il morale forse!!) Perchè proprio lui? Perchè i bambini ammirano questa figura affettuosa che porta loro regali, autorevole, misteriosa, ma che conosce molto bene i loro desideri. Dunque prepariamo il bambino a questo scambio: “Babbo Natale ti porterà un meraviglioso dono, ma tu gli donerai il tuo caro vecchio ciuccio”. Suggeriamo in ogni caso di non creare una separazione cruda, netta e troppo dolorosa per il bambino. Noi grandi forse non ce ne rendiamo conto, ma per un bambino piccolo rappresenta un oggetto davvero magico, molto investito emotivamente, in grado di tranquillizzare ogni capriccio disperato in quanto sostituto materno. Quindi con empatia, sensibilità, affetto e originalità aiutamo i nostri piccoli a crescere!

p.s. Ci piace fare un sondaggio: quale metodo avete usato voi???!

Mamma che caldo…beviamoci su..

 

Mamma che caldo, eh…?!

Dunque per non scoraggiararsi mai, neanche sotto questo sole..occorre bere tanta acqua da offrire in modo costante anche ai nostri piccoli.

Una valida alternativa all’acqua possono essere: i frullati (meglio privilegiare quelli hand-made, col frullatore o mixer e bevuti subito per preservare le vitamine) le tisane (finocchio dolce per i più piccoli) bevute fredde (a  temperatura ambiente oppure tolte dal figorifero almeno 15 min prima). Thè verde invece per le mamme e tanti centrifugati.

Come spuntino preparare già tagliata della frutta a pezzetti o della verdura cruda da proporre ai bambini anche quando siamo in giro e all’ aperto.Basta organizzarsi con dei semplici contenitori recuperati anche dalle confezioni di ricotta o di crescenza ad esempio!

Nelle merende del pomeriggio anche un bicchiere di latte naturale o con del cacao o dello sciroppo di menta vanno bene. I bambini possono partecipare aggiungendo gli ingredienti ed essere attivi nella preparazione di cannucce o bicchieri personalizzati con un disegno o un’etichetta speciale!

 

Come e quando insegnare le regole delle strada?

 

Come tutti gli insegnamenti, anche quelli circa l’educazione stradale, è bene che si inizino in tenera età. Se si riesce poi a trasmettere il senso civico attraverso il gioco e non un noioso quiz per adulti, ancora meglio! Segnaliamo questa bella iniziativa del Comune di Milano: Ghisalandia, un percorso divertente e interattivo per apprendere l’importanza della sicurezza stradale.

Dove? Presso il Comando centrale della Polizia Locale in Via Beccaria, 19.

Cari genitori, poi potrete chiedere  ripetizioni ai vostri bimbi!! 😉

Le fatiche dell’educare…

 

L’Educazione è un tema assai caro a MammeCheFatica…ma sempre più complesso e talvolta difficile da gestire. in particolare in questo delicato periodo storico,in cui vi è una grande crisi di valori generale che inevitabilmente penetra e sconfina anche in ambito socio-educativo.

Educare, che proviene dal latino e significa tirar fuori, è un verbo molto importante che talvolta tutti trascuriamo. Perché  il gesto dell’educare lo si ritrova non solo nelle istituzioni scolastiche o negli asili ma anche a casa, nella quotidianità e nelle relazioni che stabiliamo. Siamo tutti soggetti educanti e con delle responsabilità nei confronti dei piccoli.

“Stimolare la vita, lasciandola però libera di svilupparsi, ecco il primo dovere dell’educatore”. Son sempre attuali le parole di Maria Montessori nel suo libro “Educare alla Libertà” (ed. Oscar Mondadori, euro 7).

 

 

Recensione del libro…”Oh-Oh!”

 

Una piacevole sorpresa: MammeCheFatica si è imbattuta per caso in un simpaticissimo libro pubblicato già da un anno dedicato ai più piccolini:  Oh-Oh! di Chris Haughton, edito da Edizioni Lapis, 13.5 euro.

Di cosa tratta: di un buffo gufetto che non trova più la sua mamma e si fa aiutare da altri animali a ricercarla. 

Perchè ne parliamo:  attraverso una storia molto semplice si parla di identità, di differenze e di amicizia. Crediamo che un adulto leggendo la storia possa davvero trasformarla in una simpatica avventura che senz’altro coinvolgerà il piccolo ascoltatore.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: se ha vinto il Premio Andersen come Miglior libro per la fascia d’età 0-6 anni ci sarà un perchè!!? Infine anche la parte grafica merita un complimento a parte, non è un caso che l’autore sia un designer: complimenti, ci piace un sacco!

Alle nostre Mamme di Roma..

 

Care Mamme di Roma,

se vi può essere utile, Sabato 15 dalle 10.30 alle 18.30 presso l’Auditorium Parco della Musica ci sarà un evento promosso dalla Mellin dal titolo “I primi 1000 giorni” in cui saranno messi a disposizione, per dubbi e timori sulla crescita e svezzamento dei nostri piccoli, un pediatra e altri professionisti. Basta iscriversi sul sito e prendere l’appuntamento. Si tratta di un’ iniziativa carina e gratuita dove poter conoscere anche altre mamme e condividere i vari problemi o difficoltà legati alla crescita del  proprio bambino. Potrete portare anche i vostri cuccioli, ci sarà l’area kids e l’animazione con truccabimbi.

MammeCheFatica vi parteciperà con piacere.