Asilo e sonno agitato

Rispondiamo pubblicamente a diverse domande di questa settimana: “Da quando ha iniziato l’asilo si sveglia di notte più volte” cercando di rassicurare i genitori che ci leggono e che si trovano in questa situazione. Può essere ed è assolutamente normale che il piccolo possa avere un sonno più movimentato e richiedere quindi la presenza fisica del genitore. Ha bisogno di essere rassicurato. L’aspetto importante però consiste anche nel riuscire ad affrontare il delicato argomento anche di giorno, parlandone a casa e all’asilo, mantenendo una modalità non giudicante e mai arrabbiata, ricordando sempre che per consolare occorre capire e ascoltare i messaggi metacomunicativi che ci invia il piccolo. I cambiamenti hanno bisogno di tempo. Anche se durante il giorno accetta di giocare e di andare al nido, di notte potrebbe emergere la paura e la fatica del distacco dalle figure genitoriali e dal proprio ambiente.

 

I Cambiamenti: tra necessità e crescita

Questa settimana tornano gli ECM a Cremona, presso il Civico 81. Sì ricomincia col tema del Cambiamento all’interno dell’equipe, con un primo focus sul significato del cambiamento da una prospettiva interna, perché si sa, in educazione prima di poter proporre un cambiamento agli altri (bambini o adolescenti) dobbiamo avere il tempo per capirlo e interpretarlo noi. Il cambiamento negli educatori offre sempre nuove prospettive, occasioni e opportunità ma non è mai un passaggio scontato e può avvenire nella misura in cui vi è una “condizione di apertura e flessibilità”. E poi ancora altra formazione sempre sul tema del cambiamento, ma rivolta alle educatrici dei nidi, con nuove esigenze da ascoltare cercando di mantenere sempre uno spirito e un atteggiamento il più pratico e concreto possibile. Nel frattempo ci chiediamo: come avranno reagito i bambini che hanno cambiato scuola e asilo quest’anno? Che accoglienza avranno ricevuto? E le famiglie? Saranno tranquille o vivranno con diffidenza il posto nuovo? Perché ogni cambiamento, si sa, ci occupa parecchi pensieri ed energie..e vorremmo andassero subito tutti a buon fine, anche se cambiamento fa sempre rima con tempo: non dimentichiamolo nella fretta quotidiana…

Le paure dei piccoli post Covid

 

La Fase 2 Post Covid ha lasciato alcuni segni profondi in particolare nei piccoli: c’è chi agli occhi dei genitori sembra regredito ed è tornato a mettere il dito in bocca, o ad avere episodi di enuresi o a manifestare segnali di malessere e paura. In ogni caso sono espressioni dello stress che hanno percepito attraverso il mondo adulto e tutti i cambiamenti sociali che abbiamo vissuto in questo periodo: primo tra tutti il fatto di aver lasciato improvvisamente l’asilo, la scuola, senza possibilità di ritorno… Inevitabilmente il fatto di aver sospeso la solita routine e i luoghi di socializzazione ha portato a delle ripercussioni da un punto di vista sociorelazionale. Il nostro suggerimento? Accogliere le loro paure e i loro bisogni senza negarli. Evitiamo frasi come ‘non è niente’ ‘ ma dai che sei grande’ ‘non puoi tornare all’asilo così’  tipiche del linguaggio parlato quotidiano; Evidentemente dietro al pianto può esserci un disagio e piccolo o grande che sia va capito e contestualizzato, per permettere al bambino di acquisire maggiore fiducia e sicurezza.

  • Parlare e spiegare ai bambini fin da piccoli 
  • tradurre i loro stati d’animo è un’azione fondamentale in campo educativo in grado di aiutarli a riconoscere e poi capire le varie emozioni che li accompagnano
  • non serve spaventarsi piuttosto stare accanto al bambino e affrontare nel proprio piccolo la criticità del momento dandosi tempo
  • evitare di scaricare le colpe su qualcuno (colpa della scuola chiusa,il covid,smartworking ecc.) poiché non fa altro che aumentare il nostro nervosismo e  senso di frustrazione togliendo le energie per dedicarci concretamente ai bisogni dei nostri piccoli

 

La scuola materna..non è come il nido..

La scuola materna? Non è come l’asilo nido.. È un ambiente più ampio che mette a dura prova i piccoli treenni, che nel primo periodo devono confrontarsi con la grande novità. Non sempre si tratta di un passaggio facile e immediato nonostante la preparazione mentale svolta durante l’estate. Il rapporto con le nuove maestre, i nuovi compagni di gioco, le nuove regole di convivenza, per non parlare dei saluti e dei distacchi dalle figure primarie (mamma e papà). Se al nido tutto ciò sembrava assodato, può capitare che si debba fare un’elaborazione ulteriore, nonostante sia trascorso già del tempo dall’inizio di Settembre. Probabilmente due mesi non sono sufficienti per una completa sintonizzazione tra il bambino e l’ambiente. Proviamo a vedere sul piano pratico invece come fare:

– non parliamo sempre della scuola, ed evitiamo di chiedere “Come e’andata oggi?” Piuttosto raccontiamo al bambino la nostra giornata e le nostre difficoltà. Sarà più semplice per lui organizzare un discorso, ed è utile per capire che anche i grandi hanno le loro difficoltà con le quali confrontarsi

– cerchiamo di capire dai racconti e con la collaborazione preziosa delle Maestre cosa effettivamente non piace al bambino. (Sappiamo che di solito una cosa non piace al bambino quando non è al centro dell’attenzione,o quando non riesce come gli altri, o quando ha delle aspettative che non è in grado di soddisfare)

– trasformiamo in situazione positiva il/i momento/i  descritti come brutti e insopportabili facendo capire che è capitato anche a noi quando eravamo all’asilo ai tempi..

– utilizziamo il gioco come chiave di lettura e di cambiamento: perché non creare un gioco dell’oca sull’asilo o il lavoro e ogni sera lanciare il dado? (Non concentratevi sul gioco e la sua struttura, ma su quanto può restituire Fiducia e Sicurezza al vostro bambino)

Non mollate e tenete duro anche nei momenti di maggiore sconforto. I cambiamenti richiedono tempo..

I genitori di oggi: come sono diversi da un tempo!

Chi lavora nell’ambito dell’educazione se ne accorge ogni giorno: i bambini, così come le loro famiglie, sono molto cambiate negli ultimi decenni. Per fortuna i cosiddetti “padri-padroni”, autoritari e irreprensibili sono sempre meno numerosi, al contrario si sta facendo largo una figura paterna più presente e affettuosa. Allo stesso tempo è molto cambiato anche il ruolo femminile: le madri non sono più “solo madri”, dedite alla casa e ai bambini, ma anche donne, magari in carriera e si fanno in quattro per riuscire a conciliare la famiglia e il lavoro, rinunciando spesso a molte passioni o aspirazioni. Le famiglie sono meno numerose di un tempo e i figli sono i veri protagonisti: aspettati e desiderati a lungo, su di loro gli adulti si proiettano grandi ambizioni. Sicuramente non c’è un “meglio” o un “peggio”: come sempre nei cambiamenti vi sono aspetti positivi e altri negativi. Quella che forse si sta diffondendo sempre più è la tendenza (molto pericolosa) dei genitori di oggi di mettersi allo stesso piano dei figli, in una democrazia dei rapporti dove si sottovaluta la giusta distanza e soprattutto il valore delle regole. Le regole, i “NO”, detti con determinazione, coerenza e condivisi con il partner, sono fondamentali per crescere perchè orientano e contengono. Su questo chi si occupa di pedagogia e psicologia dello sviluppo deve lavorare a fondo: le regole fanno bene e favoriscono uno sviluppo sano di ogni bambino. Cari Genitori: non abbiate paure a darle!

I ricordi di un’estate..

L’estate sta per finire, i bambini lo avvertono e anche loro, come noi grandi, iniziano a fremere per il rientro obbligato e le routine quotidiane che ricominciano. I più piccoli naturalmente vanno preparati al distacco che potrebbe essere faticoso dopo molti giorni passati a stretto contatto con mamma e papà. Anche gli adulti devono essere consapevoli di questo grande cambiamento e devono accettare eventuali “capricci” incomprensibili o atteggiamenti regressivi che sottointendono una difficoltà di separazione. A qualsiasi età, tuttavia, è importante parlare di quello che succederà di lì a pochi giorni, senza ansie. Con i più grandicelli si può anche ripercorrere quello che si è fatto durnate l’estate con disegni, racconti, diari di bordo e così via in modo tale da serbarne il ricordo, ma anche prepararsi al futuro, a quello che verrà. prestate particolare attenzione e sensibilità per tutti i bambini che a Settembre inizieranno una nuova avventura (cambio di un’insegnante, di scuola…) facendoli parlare liberamente con la possibilità di esprimere qualsiasi tipo di emozione (paura, ansia, gioia, tristezza, delusione..). Parlarne significa esserne maggiormente consapevoli e alleggerire le aspettative o i timori.

E a questo punto non ci resta che augurarvi…buona ripresa a tutti!

Piccoli e grandi cambiamenti: anche i bambini li avvertono

comunicare con i bambiniNon smettiamo mai di stupirci quando dei bambini, anche molto piccoli, colgono (talvolta anche prima degli adulti) dei cambiamenti in famiglia , piccoli e grandi che siano. Li avvertono a pelle, con una sensibilità inaspettata. Stiamo parlando delle relazioni fra genitori, (semplici discussioni o separazioni in arrivo), traslochi, cambi di lavoro di mamma o papà, preoccupazioni “nell’aria”, arrivo di un fratellino..

I bambini hanno davvero delle “antennine speciali” per cogliere ciò che sta succedendo in famiglia, noi adulti dobbiamo esserne consapevoli e non pensare che “dato che sono piccoli non possono capire, quindi nemmeno soffrire”. Al contrario, capiscono perfettamente e soffrono in silenzio, senza capirne il motivo. I grandi hanno quindi il compito, duro, ma inevitabile, di dialogare, parlare con parole semplici e spiegare loro i motivi di certi cambiamenti. Solo con la parola, infatti, si possono acquietare gli animi e trovare una maggiore serenità. Insegniamo ai bambini ad essere onesti, rispettosi e capaci di esprimere le nostre emozioni (anche se non sono sempre positive).