“Lo faccio per me” S.Andreoli

 

Oggi parliamo del nuovo libro della psicoterapeuta Stefania Andreoli in uscita a partire da oggi 29 marzo “Lo faccio per me”.Ed.Rizzoli pag 256, 16 euro.

Ne parliamo perché: affronta il tema della maternita’  in chiave contemporanea provando a delineare un nuovo tipo di madre con meno sensi di colpa e più consapevole in grado di fare delle scelte pensando anche a sé stessa senza doversi necessariamente sacrificare in virtù della prole. Ci piace perché: e’ un tema a noi molto caro, quello della maternità come scelta, ma soprattutto come opportunità per provare a fare il nostro meglio con tutti i limiti del caso portando un grande rispetto per chi non è madre e chi magari non può o non vuole figli. Perché sentirsi madre è un sentimento complesso che va al di là del fatto di avere o meno dei figli. “È solo facendolo per sé che la maternità diventa qualcosa di unico per la crescita dei propri figli e della società stessa”.

Se avete occasione e piacere è da leggere e tenere sul comodino, è rivolto a tutti: alle mamme, alle non mamme,ai papà che vogliono uno sguardo introspettivo sulla figura materna. Fateci sapere cosa ne pensate!

 

 

 

Smettere di allattare: come fare?

Probabile che vi siano diverse mamme che si sono riproposte di smettere di allattare tra i buoni propositi del nuovo anno. Ognuna con i suoi motivi (perché il piccolo è ormai grande, perché va al nido, perché lavoro, perché sono esausta, perché non ho più latte…) ognuna con le sue motivazioni assolutamente non giudicabili. Sappiamo però che l’allattamento rimane un tema davvero sempre molto delicato e intimo, che ogni donna vive in modo del tutto soggettivo. Se possiamo lasciare un piccolo contributo in questa fase di passaggio e cambiamento importante diciamo: provate a vivere questa nuova fase come un’opportunità per scoprire e ampliare il rapporto con il vostro bambino/a . Non si tratta di togliere qualcosa ma al contrario di aggiungere e di preparare il vostro piccolo/a al mondo!  Importante: quando credete sia il momento giusto trasmettete questo messaggio implicito al vostro piccolo.

  • prendete tempo: pensateci e ripensateci: per i cambiamenti occorre il giusto tempo (raccogliete esperienze altrui ma non focalizzatevi troppo sulle altre madri che probabile abbiano rimosso nel tempo le ansie e i pensieri correlati al senso di colpa e al togliere qualcosa di importante al proprio bambino)
  • iniziate a parlarne al vostro piccolo aiuterà voi e anche lui, intuirà il cambiamento
  • fatevi aiutare e supportare dal partner laddove è possibile: sarà un’occasione per ampliare il rapporto con il bambino e ricreare una nuova dimensione all’interno della famiglia
  • smettere di allattare non significa togliere al bambino qualcosa ma anzi significa riscoprire per la mamma e il suo bambino una nuova modalita’ di amare e di essere amato e pensato 
  • togliere il seno coincide spesso col sentimento di senso colpa: semplicemente significa stare in modo diverso e ed essere presenti con un nuovo tipo di contatto e rapporto che sarà sempre speciale (non a caso la madre viene definita figura primaria)
  • siate determinate e qualora il bambino dovesse piangere o cercare il seno siate offritegli una valida alternativa: un forte abbraccio,una canzone, un coinvolgimento affettuoso che non faccia percepire il senso di vuoto e portate avanti col passare dei giorni questa sensazione
  • Nei prossimi post/video affronteremo invece “come gestire l’addormentamento senza l’esclusività del seno” così passo dopo passo proviamo insieme a crescere accanto ai vostri bambini ricordando sempre che crescerli verso l’autonomia non significa perderli…
  • Sulla pagine social Mamme Che Fatica fb e @mammechefatica IG trovate i video!

 

 

 

 

I genitori di oggi: come sono diversi da un tempo!

Chi lavora nell’ambito dell’educazione se ne accorge ogni giorno: i bambini, così come le loro famiglie, sono molto cambiate negli ultimi decenni. Per fortuna i cosiddetti “padri-padroni”, autoritari e irreprensibili sono sempre meno numerosi, al contrario si sta facendo largo una figura paterna più presente e affettuosa. Allo stesso tempo è molto cambiato anche il ruolo femminile: le madri non sono più “solo madri”, dedite alla casa e ai bambini, ma anche donne, magari in carriera e si fanno in quattro per riuscire a conciliare la famiglia e il lavoro, rinunciando spesso a molte passioni o aspirazioni. Le famiglie sono meno numerose di un tempo e i figli sono i veri protagonisti: aspettati e desiderati a lungo, su di loro gli adulti si proiettano grandi ambizioni. Sicuramente non c’è un “meglio” o un “peggio”: come sempre nei cambiamenti vi sono aspetti positivi e altri negativi. Quella che forse si sta diffondendo sempre più è la tendenza (molto pericolosa) dei genitori di oggi di mettersi allo stesso piano dei figli, in una democrazia dei rapporti dove si sottovaluta la giusta distanza e soprattutto il valore delle regole. Le regole, i “NO”, detti con determinazione, coerenza e condivisi con il partner, sono fondamentali per crescere perchè orientano e contengono. Su questo chi si occupa di pedagogia e psicologia dello sviluppo deve lavorare a fondo: le regole fanno bene e favoriscono uno sviluppo sano di ogni bambino. Cari Genitori: non abbiate paure a darle!

Le nuove “Mamme avatar”

Mamme avatarMammeCheFatica è lieta di presentarvi la nuova collana della Bur di Parenting dedicata alle famiglie e diretta dal Prof. Gustavo Pietropolli Charmet. Dal 23 Aprile troviamo in libreria il libro scritto a quattro mani dagli pscicoterapeuti dell’Istituto Minotauro di Milano  Laura Turuani e Davide Comazzi: “Mamme avatar“.

Di cosa parla: il saggio affronta il ruolo materno da un nuovo punto di vista, molto attuale. A differenza di quanto si possa pensare, le madri di oggi sono molto più vicine ai loro figli di un tempo: basti pensare all’uso dei cellulari e devices di ogni sorta che permettono di essere presenti nella vita dei bambini 24 ore su 24. Il libro, a partire dall’esperienza professionale dei due autori, tratta anche del momento in cui bisogna accettare di lasciar crescere i figli dando loro gli strumenti per andare via.

Ci piace perchè: si rivolge ad un pubblico ampio, non specialistico e dunque utilizza un linguaggio fruibile, ma moderno. Dice inoltre delle verità per alcuni scomode (vedi il tema del senso di colpa materno!).

 

I Tempi delle Donne: Genova 27-10-2014

ASLA Women_locandinaA tutte le followers di Genova e dintorni segnaliamo con piacere questa interessante iniziativa in occasione del Festival della Scienza: una tavola rotonda che affronta le problematiche delle donne e madri lavoratrici organizzata da Asla Women e Studio Legale Conte Giacomini il giorno 27 ottobre 2014 alle ore 15.00 presso il Palazzo della Meridiana -Salone del Novecento (Salita San Francesco 4, Genova)

I Tempi delle Donne: Lavoratrici, mamme, mogli, figlie: mai come oggi le donne sono chiamate ad avere tante vite in una, a far incastrare i pezzi in un puzzle-rompicapo quali sono i framework di regole europei e italiani, favorevoli alle donne e quali invece necessitano una revisione? Come favorire concretamente la conciliazione dei diversi tempi e delle diverse dimensioni della vita?”

Su questi temi si confrontano a Genova, nell’ambito del Festival della Scienza, donne impegnate in politica,magistratura,società civile etc.

Se siete nei paraggi è un’occasione che merita.

Info: Manuela Giacomini  m.giacomini@contegiacomini.net (presso lo studio Conte-Giacomini Avvocati  010-8315280).

Cerchiamo di concepire la scuola come…

la scuola, un luogo di crescitaCerchiamo di concepire la scuola e l’asilo nido come un posto particolare, all’interno del quale i bambini possono avere dei legami e dei vissuti speciali. Non è una punizione (per la quale sentirsi in colpa offrendo in cambio dei regali), nè un abbandono, ma una possibilità di crescita. Figli e genitori infatti crescono e diventano grandi insieme sperimentando, imparando ad accettre il distacco e conoscendo altri bambini e contesti.

In una parola, come dice Daniele Novara ” Bisogna aiutare i bambini ad ampliare il loro mondo. Ecco il regalo più bello che possiamo fare ai nostri figli”.

Buon Mercoledì da Mammechefatica!

 

Figlio di sua madre

libro

Non abbiamo ancora parlato di questo libro uscito un annetto fa: “Figlio di suo madre-Il legame speciale tra madre e figlio maschio e le sue distorsioni”

di Vèronique Moraldi (Feltrinelli, 17€)

Di cosa tratta: tratta della relazione madre-figlio maschio, le sue dinamiche sane e quelle più problematiche. L’autrice prova a rispondere ad alcune domande cruciali sull’influenza che una madre ha sulla crescita del proprio figlio.

Perchè ne parliamo: è un tema che coinvolge moltissime donne e naturalmente i loro figli. Affronta più aspetti di questo ricco legame cogliendo dei profili tipici in cui ci si può o meno ritrovare.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: è un libro da cui trarre degli spunti interessanti senza evitare di incorrere nel “famigerato” senso di colpa materno. Inoltre è ricco di consigli pedagogici concreti.

 

Bambini che si rifiutano di masticare

 

Talvolta alcuni bambini dell’età di 2 anni in su attraversano un momento in cui si rifutano di masticare del cibo solido preferendo quello più morbido, se non addiritura semi-liquido. Naturalmente non si può generalizzare, ma spesso questi comportamenti nascondono delle difficoltà alimentari  legate alle relazioni intrafamiliari, in particolare al rapporto con la madre. Il bambino che non ha difficioltà masticatorie “organiche”, si rifiuta di mangiare cibi più da adulti, perchè vuole tornare ancora piccolo. Può essere questo un segnale d’allarme da tenere sotto controllo e sul quale riflettere. Spesso sono situazioni transitorie che passano velocemente e sono causate da una situazione familiare tesa o ricca di emozioni che il bambino non sa reggere, nè esprimere a parole. Questo piccolo segnale di regressione verso situazioni più infantili e di dipendenza sottolineano un disagio emotivo da tener conto.

A proposito di depressione post-partum..

 

Care Mamme, sappiate che non siete le sole. Le statistiche parlano di cifre tra il 7 e il 15% di puerpere che soffrono di questo disturbo, ma, se si tiene conto del momento di stanchezza, incertezza e lievi disturbi dell’umore la percentuale sale al 70%.  Fra i centri accreditati per curare le donne segnaliamo:

  • Policlinico Umberto I di Roma
  • Ospedale Sandro Pertini
  • Molinette di Torino
  • Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano

Ma ora nell’ambiente clinico si inizia anche a parlare del 5% di neo padri depressi, perchè è vero che sono le donne in genere a soffrire e faticare maggiormente, ma anche gli uomini subiscono gli effetti (non sempre così ideali) dell’arrivo del nuovo nato. Si sentono meno guardati dalla neomamma, poco coinvolti  e timorosi delle nuove responsabilità. Inoltre anche ai più sensibili e fragili capita di sentirsi impreparati di fronte al loro compito genitoriale e di provare molte difficoltà nell’adattarsi ai cambiamenti.

Continueremo ad affrontare l’argomento…