#RM – “Come fare bene la nanna e imparare a dormire tutta la notte”

nanna gymboLa pedagogista di MammeCheFatica, Mata Stella Bruzzone, aspetta tutti i genitori per un incontro sul tema della nanna. Si parlerà dell’addormentamento, del significato di alcune difficoltà del sonno e si troveranno assieme le strategie più adeguate per far dormire serenamente il proprio bambino. E’ necessaria la prenotazione. Non mancate!

Dislessia e apprendimento dell’inglese

dilessia Mammechefatica segnala a tutti i genitori di bambini dislessici che fanno fatica ovviamente anche con la lingua inglese un corso tenuto dalla scuola Anglo American School of English di Roma. Si tratta di un corso di inglese specializzato per bambini con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) che non consiste nella sola memorizzazione meccanica, ma in metodi e strumenti ad hoc che permettono di superare molte difficoltà aiutando ad imparare la lingua divertendosi. Spesso infatti questi bambini, classificati a scuola e a casa come svogliati, distratti e pigri, perdono la motivazione nello studio poichè non sostenuti da percorsi facilitanti e adattati ai loro bisogni specifici. Speriamo possano nascere presto altre belle iniziative come questa! per maggiori info visitate il sito qui.

 

Come stare bene con il mio bebè…

 

Oggi parliamo di come stare bene con il proprio bambino e del perchè talvolta c’è qualcosa che spezza l’idillio tra la mamma e il suo piccolo.

I fattori possono essere multilpli, e sicuramente anche il fattore crescita incide e ha la sua rilevanza. I bambini piccoli, 0-8 mesi  dal nostro punto di vista sono molto faticosi, perchè dopo la nascita impongono, una serie di accorgimenti e di orari (basti  pensare al tempo e al ritmo incentrato sulla poppata e sul sonno). Star dietro a un bambino piccolo, nutrirlo,occuparsi del suo benessere psico-fisico e condividere con lui la quotidianità può anche non essere così semplice..anzi..prevede un grande sforzo, e un gioco di equilibri fragilissimi che spesso si rompono. zac.dopo vengono la rabbia,il dispiacere,il senso di colpa,il senso di frustrazione tutte emozioni con le quali lavoriamo nei colloqui con voi genitori.

Mammechefatica ricorda sempre che i momenti di sconforto son sempre dietro l’angolo..bisogna affrontarli, come le onde del mare, senza vergogna o paura.

A proposito di depressione post-partum..

 

Care Mamme, sappiate che non siete le sole. Le statistiche parlano di cifre tra il 7 e il 15% di puerpere che soffrono di questo disturbo, ma, se si tiene conto del momento di stanchezza, incertezza e lievi disturbi dell’umore la percentuale sale al 70%.  Fra i centri accreditati per curare le donne segnaliamo:

  • Policlinico Umberto I di Roma
  • Ospedale Sandro Pertini
  • Molinette di Torino
  • Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano

Ma ora nell’ambiente clinico si inizia anche a parlare del 5% di neo padri depressi, perchè è vero che sono le donne in genere a soffrire e faticare maggiormente, ma anche gli uomini subiscono gli effetti (non sempre così ideali) dell’arrivo del nuovo nato. Si sentono meno guardati dalla neomamma, poco coinvolti  e timorosi delle nuove responsabilità. Inoltre anche ai più sensibili e fragili capita di sentirsi impreparati di fronte al loro compito genitoriale e di provare molte difficoltà nell’adattarsi ai cambiamenti.

Continueremo ad affrontare l’argomento…

Mammechefatica e l’autismo…

 

Mammechefatica è molto sensibile all’autismo e alle patologie ad esso legate.

In passato ci è capitato di lavorare con bambini autistici e di poter esplorare un mondo nuovo..talvolta senza parole..fatto di intensi sguardi e occhi che ancora ricordiamo..Si parla ancora troppo poco di autismo e di quotidianità con l’autismo. Occorre indirizzare i genitori, orientarli verso la strada da prendere, senza lasciarli soli.Trasformare, capovolgere gli stereotipi più comuni, lottare e vincere gli sguardi dei curiosi per strada.

C’ è ancora tanta strada da fare..ma forse rispetto a prima c’è più coraggio e consapevolezza nel parlarne e affrontare l’argomento..e rendersi conto che non si è soli…

Alle Mamme e ai Papà: non tormentatevi con continui sensi di colpa, rivolgetevi a gruppi, centri,associazioni e professionisti. Scrivete, parlateci,raccontateci le vostre giornate e delegate quando ve la sentite. E’ importante per voi stessi, per il bambino, per la vostra famiglia.

Regalategli esperienze ed emozioni forti.

Offritegli la possibilità di nuotare, del contatto con l’acqua e con gli animali se apprezza. Offritegli musiche intense e momenti speciali in cui possa esprimere la propria creatività.

Valorizzate il suo talento silenzioso e fatelo emergere.

Date agli altri la possibilità di capirlo, di giocarci e scherzarci  insieme.

 

 

Regalatevi anche voi dei momenti di relax, senza sensi di colpa.

 

 

 

Il coraggio dei padri: crescere un figlio autistico

 

Da poco è uscito il libro di Gianluca Nicoletti, dal titolo: “Una notte ho sognato che parlavi. Così ho imparato a fare il padre di mio figlio autistico“, edito da Mondadori, (14,03€).

Di cosa tratta: della vita quotidiana di Tommy, un adolescente autistico e di suo padre, un uomo coraggioso che ha avuto la forza di sostenerlo e prendersi davvero cura di lui.

Perchè ne parliamo: è la storia vera raccontata da chi vive ogni giorno lo sforzo, la difficoltà, la disperazione e la sofferenza. Gianluca racconta onestamente le fatiche incontrate riguardanti la sessualità, la pubertà di Tommy e del cambiamento del loro rapporto con il tempo.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: nonostante ci siano moltissimi scritti su questo tema, si parla ancora troppo poco delle difficoltà che si incontrano con il passaggio all’adolescenza di questi bambini così silenziosi, incomprensibilmente attratti dagli oggetti. Quanto possiamo imparare ancora da Tommy e da suo padre?

Commovente: si legge tutto d’un fiato.

Neonati prematuri? Che fatica capirli!

 

Chi ha visto nascere il suo bimbo prima del previsto lo sa bene: l’immaturità del piccolo complica ancor di più la capacità di decifrare il suo comportamento. Ma perché?
Spesso gli strilli dei prematuri sono più acuti, passano con rapidità dallo stato di sonno a quello di veglia e i movimenti sono irregolari rendendo difficile capire le loro necessità. Le madri, dal canto loro, aumentano il livello delle sollecitazioni quasi per compensare la mancanza di attività dei bimbi. Infatti oltre a preoccuparsi dell’aspetto fisico, mostrano spesso un atteggiamento iperattivo, tuttavia hanno quasi timore di toccarli per la sensazione di fragilità e delicatezza che trasmettono.
Forza Mamme, non demordete..siamo con voi!

Come si identificano i disturbi specifici di apprendimento alla scuola dell’infanzia?

 

Rispondiamo ad una mail di Elena, preoccupata per le difficoltà linguistiche della sua bambina che ha da poco compiuto 4 anni. Per fortuna ora i disturbi specifici sono divenuti molto noti in campo educativo, tuttavia ci sono ancora alcune lacune da colmare. MammeCheFatica suggerisce qualche indice importante da osservare per un’identificazione precoce delle difficoltà allo scopo di risolverle o ridurle.

Segnali da tener presente (se combinati fra loro) sono: difficoltà del bambino a imparare filastrocche, a concentrarsi, nella copia di un disegno da un modello, nella memorizzazione di nomi di oggetti conosciuti. In generale anche l’ inadeguatezza nella manualità fine e nel compiere gesti come allacciarsi le scarpe e vestirsi e riordinare.