Le aspettative dei grandi

aspettativeDurante la gravidanza è normale e sano immaginare il proprio bambino bellissimo, perfetto, senza difetti..sognarlo identico ai nostri desideri. Poi, una volta nato, mamma e papà si devono scontrare inevitabilmente con il bambino reale, bello e amorevole, ma anche con qualche difetto perchè la perfezione non esiste su questa Terra. Il bambino ideale immaginato e tanto desiderato non necessariamente corrisponde ai desideri dei genitori e questa scoperta può suscitare qualche frustrazione. Negli adulti più fragili possono emergere delusioni e rabbie- in genere poco consapevoli- che si ripercuotono sulla crescita del bambino. In che senso? Nel senso che il bambino avvertirà inconsciamente di doversi comportare proprio come i genitori vogliono per non deluderli o farli rimanere male. Se ci pensiamo bene questo meccanismo accade spesso, non solo nelle famiglie più compromesse. Voler corrispondere alle aspettative della mamma e del papà è un obiettivo che tutti i bambini vogliono raggiungere per sentire di essere sempre amati e ben voluti. Ogni volta quindi che i nostri bambini hanno di fronte una scelta, pensiamo sempre se stiamo permettendo loro di scegliere davvero secondo i loro desideri e non secondo i nostri.

Ma quanto giocate?!…

Quanto giocate con i vostri figli?Leggendo varie statistiche i dati ci indicano che i genitori con bambini dai 2 anni ai 7 anni giocano poco in casa e preferiscono delegare per mancanza di tempo..sarà vero? A noi di MammeCheFatica, interessa piuttosto che si trovi il tempo necessario per mantenere viva la relazione tra genitore e figli e fare in modo che il legame tra le due generazioni diventi sempre più forte nonostante le difficoltà o piccole tensioni tipiche di ogni fase di crescita. Quindi è vero che i genitori dopo una lunga giornata di lavoro sono stanchi, ma è anche vero che per ‘ricaricarsi’ reciprocamente fanno bene a dedicare ai propri bambini un po’ di tempo dedicato al gioco. Una costruzione, dei puzzle, preparare la pappa con i pentolini, mettere a dormire le bambole, un collage,un disegno..una storia..sono gesti fondamentali per trasmettere al bambino fiducia e serenità.

Ai bambini piace molto giocare e condividere anche con gli adulti questi momenti speciali. Fate in modo di creare un rituale di gioco che scandisca i vari momenti per aiutare il piccolo a gestire meglio il  tempo..per fare in modo che non si disperi se il papà o la mamma dicono che è ora di fare un’altra cosa però..per iniziare quindi fate sempre lo stesso gioco per un po’ di volte..(ai piccoli piace molto la ripetizione poichè li fa sentire più sicuri) poi col passare dei giorni inserite piccole novità che serviranno a rendere il gioco sempre più strutturato e completo.

Giocate e Giocate sempre! sarà un modo per ritrovare un po’ del vostro bambino che siete stati e trascorrere dei momenti piacevoli con I vostri pargoli…e come diceva Winnicott “un bambino creativo è un bambino sereno”.

Comandi ed urla non servono: i genitori hanno il compito di educare

libro NovaraUrlare non serve a nulla. Gestire i conflitti con i figli per farsi ascoltare e guidarli nella crescita” di Daniele Novara, Ed. Bur (286 pag) 13€

Di cosa si tratta? Dell’ultima fatica di Daniele Novara, il pedagogista fondatore del CPP di Piacenza (Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti), che, ancora una volta si occupa della gestione dei conflitti familiari quotidiani.
Perché ne parliamo? Il CPP è ormai un’istituzione e anche noi di MammeheFatica condividiamo i metodi pedagogici che propongono sempre molto efficaci. L’osservazione di molte situazioni ha portato l’autore a stilare delle regole utili per i genitori che desiderano instaurare un buon clima con i propri figli, siano essi bambini o adolescenti. Le grida sono caratteristiche dei “genitori emotivi” che si offendono e si irritano più facilmente. I limiti chiari, condivisi e realistici sono invece tipici del “genitore organizzato” che sa come educare.
MammeCheFatica lo consiglia perché: è un libro di facile lettura, pensato per i genitori che non necessariamente hanno una base teorica psico-pedagogica. I suggerimenti sono moltissimi e le vignette tratte dalle consulenze sono così vere e realistiche che non ci si può non identificare (e dunque trarne vantaggio dalle soluzioni proposte). Novara infine ha un tono ironico davvero coinvolgente. Buono studio!!

Sua Maestà..mio figlio!

bambino sovranoSpesso le famiglie di oggi sono caratterizzate dalla centralità della figura del figlio o figlia che talvolta sembra assumere il ruolo di “capo famiglia” in grado di fare scelte, prendere decisioni e comandare in modo incontrastato Mamma e Papà.

Perchè succede? Perchè si tende a fare figli sempre più tardi, costretti dalla necessità di raggiungere prima un certo livello di indipendenza economica. I figli sono attesi con grande partecipazione e desiderio e, una volta nati, non si vuole dar loro nemmeno la minima frustrazione per evitare di creare dispiaceri. In questo modo il bambino non sviluppa la capacità di tollerare le frustrazioni e fa molta fatica ad interagire con gli altri in modo equilibrato. Come evitare quindi che un bambino si trasformi in un piccolo despota egoista? Insegnandogli da subito l’importanza del rispetto delle regole e dei ruoli, a partire dal proprio comportamento (l’imitazione è un canale di apprendimento fondamentale per i piccoli). I bambini non misurano l’amore di un genitore verso di loro sulla base dei regali o delle concessioni ricevute (è sempre molto confusivo chiedere ad un bambino di compiere certe scelte), ma a partire dal contenimento affettivo che ricevono. Il contenimento si trasmette anche attrverso regole, limiti e “No” che educano.

Corso di formazione psico-pedagogica “La Tata Perfetta”

corso-baby-sitterCon Settembre riparte un’altra edizione del corso di formazione per Tate, Baby-sitter ed educatrici che desiderano aggiornarsi o imparare qualcosa di nuovo dal punto di vista psico-pedagogico. Dopo una prima parte teorica, si affrontano temi più concreti e pratici coinvolgendo attivamente i partecipanti e rispondendo ai loro dubbi /timori.

Perchè formarsi? Perchè la passione e la buona volontà non bastano per essere delle brave professioniste e questo tipo di lavoro educativo non conosce crisi, ma la concorrenza è molta, dunque è necessario eccellere.

Il corso è condotto da Sara Bruzzone, psicologa e Marta Bruzzone, pedagogista, entrambe blogger di www.mammechefatica.it.

Dopo una mattinata di apprendimento e interazione sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Per info ed iscrizioni: formazione@mammaelavoro.it

Ne parlano anche su bambiniamilano.it !

 

Una mamma può arrabbiarsi??

mammaDomanda provocatoria: ovviamente sì!! Anche le mamme hanno il sacrosanto diritto di arrabbiarsi e talvolta di desiderare di scappare lontano da casa. Perchè ne parliamo? Perchè spesso le mamme, soprattutto se neomamme, si sentono terribilmente in colpa nel pensare di essere arcistufe di fare questo complicato “lavoro”. Sono stanche, talvolta tristi, affaticate, sole e si sentono per di più giudicate da nonni, amiche, partner ecc poco sensibili. Tutte le donne hanno delle aspettative altissime riguardo il loro ruolo materno e durante la gravidanza idealizzano il proprio bambino, restando in qualche modo “spiazzate” una volta catapultate nella realtà, alla prese con un bambino reale che non si conosce, che piange, non dorme, rifiuta il latte, ha la coliche ecc ecc..

Dunque spesso durante le consultazioni noi ricordiamo alle mamme che la loro rabbia è assolutamente legittima, che va riconosciuta, accolta ed elaborata con il pensiero, per evitare che invece venga “agíta” pericolosamente.

Bravo,anzi bravissimo…?!

mamma batte maniLa domanda di oggi è: perché quando ci rivolgiamo ad un bambino abbiamo sempre bisogno di rinforzare e sostenere le sue azioni esclamando: “Bravo,Bravissimo”! anche senza una reale motivazione?

Dal nostro punto di vista psicopedagogico questa attitudine è controproducente poiché induce il bambino a credere sempre di fare cose importanti e fondamentali anche quando magari non è così. Proviamo a diminuire le lodi e a utilizzarle solo quando veramente necessario. Così facendo,il bambino apprezzerà anche maggiormente il valore della lode stessa e del complimento. Il continuo bisogno di esclamare e verbalizzare espressioni positive nei confronti del bambino è solo un bisogno dell’adulto che cerca invano di assecondare il bambino perdendo di vista il suo ruolo di guida in grado di contenere e limitare e saper dire di no se è il caso.

Proviamo, anche se i bambini sono piccoli, a fare loro i complimenti quando veramente li meritano. Non si tratta di essere severi o cattivi, ma di ridimensionare semplicemente le nostre attenzioni ed espressioni per favorire una autostima ed una crescita sana.

 

 

 

 

Prepariamo la tavola per Capodanno..

bambino cameriere

Eccoci qui, tornate per fare un saluto a tutti i vostri bambini!

Pensavamo di darvi qualche piccolo consiglio per il rituale del Cenone o anche semplicemente Cena di Capodanno…a noi piaceva tantissimo preparare il Menù e appenderlo per gli invitati o metterlo al centro della tavola a disposizione. E’ un modo semplice per partecipare e condividere l’atmosfera dei giorni di Festa.

Come fare per scrivere il Menù: Prendere un foglio A4 bianco, scrivere il menù completo, a lato è carino fare qualche disegno oppure incollare con delle immagini il piatto da rappresentare. Fondamentali: brillantini, pennarello oro/argento, rametti di pino e nastri di raso rossi o dorati!!!!!!  Al termine potete renderlo come una pergamena e bruciacchiarlo agli angoli…ai bambini piace tanto!

Come preparare un centro tavola: basta prendere una base di cartoncino (vecchia scatola) al centro inserire e incollare una candela rossa o dorata e decorare con della semplice pasta cruda (incollata con la colla vinavil) o foglie di vario tipo/ pigne grandi e piccole/ pezzetti di corteccia.

Se i vostri bambini sono disponibili a continuare il gioco imitativo..potrebbero diventare degli ottimi camerieri con tanto di papillon (recuperato dall’armadio del papà o del nonno..oppure creato al momento con della stoffa o carta crespa colorata! alle bimbe un grembiulino o strofinaccio! Immancabile l’etichetta con la scritta ‘responsabili cucina’, diventa un distintivo fondamentale in queste occasioni!!!!!!!

L’importante è creare un piccolo contributo anche da parte dei vostri bambini a seconda dell’età e delle loro possibilità!

Buona Festa a Tutti Voi!

 

 

 

 

A proposito di Distacchi…

Continuiamo a parlare del tema del saluto e del distacco, in particolare dalla figura primaria, ossia quella materna.

Per ogni bambino, lasciare la propria mamma è sempre un’impresa difficile.Ma noi, di Mammechefatica, aggiungiamo anche che per ogni mamma è difficile lasciare il proporio piccolo, specie se, come al nido o all’asilo, vi sono delle regole e dei tempi scanditi da rispettare. Metabolizzare questi cambiamenti può essere difficile, anche se poi nel tempo saranno d’aiuto. Alle mamme che ci scrivono, e ci chiedono consigli e pareri diciamo loro di aspettare e darsi Tempo. I cambiamenti non sono mai immediati. Col tempo, non solo i vostri bambini, ma anche voi riuscirete a staccarvi bene,senza promettere giocattoli, pizzette e altri premi e soprattutto senza sensi di colpa. Abituarsi ai distacchi significa anche abituarsi a crescere, a sperimentare l’autonomia e gestire un po’ la sofferenza che ne deriva.

Ci vengono in mente le belle parole della psicoterapeuta G.Schelotto che in “Distacchi e altri addii” (ed. Oscar Mondadori) scrive: ” Ogni distacco, però, comporta una sorta di movimento sismico che scombina emozioni, affetti e sofferenze; Non ci si libera facilmente dall’idea di aver lasciato indietro qualcosa o qualcuno. Si ha l’impressione di essere colpevoli, di aver tradito. Così alla sofferenza del distacco si aggiunge il senso di colpa”.

 

 

Come procede l’inserimento?

 

Care Mamme, torniamo oggi alla tematica forte di Settembre, il fattore inserimento!

Come procedono? Come stanno i vostri bambini? Piangono tanto? e voi soprattutto come state?

Ora che avete scelto e individuato con cura l’asilo giusto, ora che avete iniziato (e probabilmente alcune di voi già ultimato l’inserimento) come sta andando la nuova avventura?!

Non preoccupatevi se nella fase del saluto il vostro bimbo scoppia in lacrime o si rifiuta di entrare…anzi incoraggiatelo ad entrare e osservare tutti i giochi..ha bisogno anche  lui di ambientarsi e capire la nuova routine. Inventate un piccolo rituale che sarà di aiuto per entrambi nella fase del saluto.

Ricordatevi che il nido non è una punizione, anzi rappresenta un’opportunità di socializzazione e di crescita per tutta la famiglia. E’ proprio questo il messaggio corretto da trasmettere ai bambini in questa prima fase di ambientamento.

Quando tornate a prenderli, dopo averli salutati, raccontate loro quanto gli siete mancati! ad esempio: “la mamma ti ha pensato tanto stamattina, sai?! Anche lei era un po’ triste nel lasciarti, ma poi era proprio contenta di farti fare questa bella esperienza! a casa non impareresti tutte queste cose!”

Forza Mamme, Forza Papà!