I bambini piccoli e il tempo

mamma stanca“Uff..questa giornata non passa più! Abbiamo già fatto di tutto e ora?”. Vi sarà capitato di pensare o dire ad alta voce qualcosa di simile se avete avuto a che fare con un bambino piccolo. Sia da genitore, sia da baby-sitter, infatti, trascorrere un’intera giornata (magari in casa perchè fuori piove o fa troppo freddo) con un bambino piccolo è molto, molto faticoso poichè ogni proposta dura il tempo di un attimo! infatti la loro concentrazione è davvero breve e hanno l’esigenza di essere continuamente stimolati. Il primo passo è ammetterlo a se stessi, senza avere paura dei giudizi altrui. Anche un’educatrice esperta fa fatica e deve sfruttare ogni energia e idea originale per arrivare a fine giornata. Vediamo qualche suggerimento per alleggerire il tutto:

-organizzare la giornata seguendo routine precise, come foste all’asilo nido

-proporre qualche attività particolare, guidata (un grande collage, la preparazione di biscotti o della pizza, la pittura..)

-alternare a momenti di gioco libero (è importante aiutare il bambino a sviluppare gradatamente una certa autonomia)

-approfittare del momento del riposino per “staccare la spina” e dedicarci anche solo per poco tempo a qualcosa che ci piace molto fare, evitando di svolgere quelle attività noiose e faticose, anche se doverose (lavatrice, i piatti, pulizie varie..)

organizzare momenti di condivisione con qualcun altro, ad esempio un’amica (meglio ancora se anche lei con figli!)

Enuresi notturna? Aiutiamo così i nostri bambini

enuresi notturnaFare la pipì a letto fino ad una certa età (5/6 anni) non necessariamente rappresenta un problema grave, ma senz’altro è un dato da monitorare nel tempo, in quanto rappresenta un possibile campanello d’allarme di qualche disagio nel bambino. Cosa possono fare i genitori per aiutare il figlio ad imparare a controllare gli sfinteri anche di notte?

  1. Non rimproverate il bambino, nè punitelo: per lui si tratta già di una situazione umiliante, è inutile appesantirla ancora di più
  2. Non prendetelo in giro
  3. Non fate confronti con fratelli o amici
  4. Verbalizzate quello che è accaduto, empatizzando con le emozioni del bambino
  5. Non rimettetegli il pannolino, ma resistete alla fatica di cambiare lenzuola spesso
  6. Leggete insieme dei libri per bambini che raccontano queste situazioni: attraverso la lettura il bambino capisce di non essre l’unico ad avere questo problema e riesce a parlare dell’argomento con maggior disinvoltura
  7. Quando capita che per una notte non bagna il letto, ricompensatelo con un piccolo rinforzo positivo: un dolce, una sopresa, un regalino..
  8. Abbiate tantissima pazienza a date fiducia al vostro piccolo: ognuno con i suoi tempi riesce a superare questo ostacolo prima o poi

E’ il momento giusto per togliere il pannolino?

wcL’estate è ormai arrivata e con essa anche la preoccupazione dei genitori che devono far togliere il pannolino al proprio bambino che si appresta ad entrare alla scuola materna. Se si è al mare è davvero il momento buono per incominciare questo passaggio, talvolta più complicato e faticoso del previsto (il fatto di stare con il costumino sulla spiaggia e potersi mettere anche qualche “imprevisto” è molto utile per rendere l’atmosfera più rilassata). D’altronde per il bambino si tratta di lasciare una comodità e imparare a controllarsi, proprio come i grandi. Questo richiede fatica, impegno, concentrazione, ma anche la sensazione che mamma e papà siano sereni e non abbiano “l’ansia da prestazione”. Senz’altro ci saranno tante pipì addosso, bisognerà portarsi con sé molto cambi e sforzarsi di avere una gran pazienza: è normale, tutti attraversano questa fase. Ma ciò che può fare la differenza è il comportamento di noi adulti:

-mai sgridare un bambino se si fa la pipì addosso

-mai ridere di lui, tanto meno davanti ad altri

-procedere con sicurezza, coerenza, ma flessibilità mentale

Infine, tre libri che possono facilitare questo compito per il vostro bimbo: “Corso di pipì” di Mo Willems”; ” Anna impara ad usare il water” di Kathleen Amant e “Basta pannolino!” di Nava e Guicciardini

Forza, siamo con voi!! E ricordiamoci che un bambino per crescere deve sempre fare due passi indietro e prendere la rincorsa!

Il sostegno a scuola

sostegnoQuando, autonomamente o con il suggerimento degli insegnanti, ci accorgiamo che il nostro bambino ha bisogno di un aiuto a scuola perchè non è in grado di apprendere alla stessa velocità dei suoi compagni, è importante sapere come procedere.

A Milano l’unico ente che può richiedere un sostegno alla ASL è la UONPIA di zona (Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) dove un’ èquipe multidisciplinare valuterà la situazione attraverso colloqui con i genitori e osservazioni del bambino (giochi e test). Il passaggio successivo consiste nel prendere un appuntamento alla Commissione (Via Oglio o Via Ricordi, a seconda della zona di residenza) portando poi il bambino e la relazione scritta dalla UONPIA. Si aspetta dunque il riscontro della Commissione di professionisti e, se positivo, si porta il certificato a scuola. Con questo documento la scuola è obbligata a offrire delle ore di sostegno al bambino in difficoltà.

Chiaramente, oltre all’aspetto burocratico, c’è tutta la parte più emotiva che riguarda il disagio del bambino nell’accettare di ricevere un aiuto che altri non hanno e dunque sentirsi diverso, ma anche quello dei genitori che devono riconoscere la non autonomia del figlio. Sebbene sia un percorso doloroso, riteniamo per esperienza che possa essere una strada utile ed efficace per far fronte alle difficoltà e rafforzare il bambino.

N.B. Fate attenzione ai tempi perchè bisogna procedere con largo anticipo!

Fare i compiti insieme è una lotta!

studioSpesso capita che i genitori non riescano ad aiutare serenamente i figli nel fare i compiti. Non perché non siano in grado o non abbiano gli strumenti giusti per farlo, ma semplicemente perché tra genitori e bambini è frequente che si instaurino delle lotte continue che portano solo confusione e nervosismo. oppure spesso i genitori tendono involontariamente a sostituirsi ai bambini, non facendo sperimentare loro anche l’errore e la frustrazione. Qual è quindi la soluzione ideale? Farli aiutare da qualcuno di esterno, che sia un amico di famiglia o una ragazza o un ragazzo che sappia approcciarsi correttamente ai bambini insegnando loro il metodo di studio più adatto a quella specifica situazione. A maggior ragione è importante chiedere aiuto a professionisti esterni nel caso di disturbi specifici dell’apprendimento dove è necessario un bagaglio teorico maggiore per venire incontro alle difficoltà del bambino.

Professione Genitori!

essere genitoriFare il genitore è uno dei lavori più complicati al mondo: si fa quel che si può, ma ci si sente spesso in colpa se si commettono degli errori. Gli altri sembrano sempre più adeguati e bravi e sono pronti a giudicarci se qualcosa non va..

MammeCheFatica, in collaborazione con Mamma&Lavoro, propone quindi un nuovo corso psico-pedagogico per affrontare insieme le difficoltà di questo mestiere così gratificante, ma anche difficile. Conducono: Marta Stella Bruzzone, pedagogista e Sara Luna Bruzzone, psicologa infantile.

Aspettiamo tutti i papà e le mamme di bambini dagli 0 ai 5 anni per parlare di regole, capricci, problemi più o meno grandi sul sonno, l’alimentazione, il rapporto tra fratelli ecc, Domenica 8 Febbraio dalle 9 alle 12,30 presso il Cobaby di Piano C, a Milano.(Perchè di domenica? Perchè è un giorno in cui facilmente potete trovare qualcuno che vi tiene il bambino mentre voi siete occupati!)

Iscrizione obbligatoria. Per info e costi: formazione@mammaelavoro.it

c/o Cobaby di Piano C, in Via Simone D’Orsenigo, 18 a Milano. Scala D, citofono 57.

Locandina: Professione genitori 8-2-2015

Distacchi, inserimenti e sensi di colpa

bambino salutaE’ passato circa un mese dai primi inserimenti all’asilo, ma, per molte famiglie, è ancora un tema attualissimo e che dà non poche preoccupazioni. L’inserimento fa paura, crea dubbi e timori perchè rappresenta il primo vero distacco del bambino dalle figure che erano solite prendersi cura di lui e i distacchi, non sono sempre facili. Anzi, non lo sono mai, perchè implicano un saluto, che talvolta può essere vissuto come abbandono (anche se termporaneo). Tuttavia i distacchi servono anche per crescere, arricchirsi e apririsi al mondo.

Ci piace sempre ricordare questo detto: “I genitori hanno il compito di fornire ai figli delle radici, ma anche delle ali per volare” e dunque, rimbocchiamoci le maniche, respingiamo le lacrime indietro e riflettiamo sul fatto che stiamo facendo il loro bene. I sensi di colpa sono inutili: mamma e papà stanno offrendo al proprio figlio la meravigliosa opportunità di imparare a stare al mondo, di condividere esperienze particolari e allacciare nuovi rapporti con coetanei e altre figure educative.

Continuate così e, se avete difficoltà, ricordatevi che non siete soli, contattateci ( è sempre meglio parlarne e sfogarsi, piuttosto che tenerselo per sè!).

Compitiamo!?….

si studia!E’ vero..avete ragione mamme..la scuola è finita da tanto..però non stressiamo i nostri bambini con i compiti tutti i giorni! Facciamo in modo che siano loro a provare ad organizzarsi il tempo, almeno durante la lunga pausa estiva!

Piuttosto coltivate la lettura e trasmettete loro il piacere di un buon libro preso in biblioteca o in libreria insieme. Per i bambini pigri, che talvolta faticano a scuola,  MammeCheFatica propone di disegnare una tabella colorata con le varie materie da affrontare e i compiti da fare, magari insieme alla mamma o al papà.

L’esercizio della tabella è solo un modo per cercare di visualizzare gli obbiettivi e le cose da fare senza perderle di vista..tra un tuffo e un gelato! Stabilite quindi  insieme al vostro bambino un orario adatto per “compitare” (meglio se sempre alla stessa ora, la routine è importante per i piccoli in quanto garantisce stabilità e sicurezza). Responsabilizzatelo: dovrà essere puntuale e presentarsi all’appuntamento con astuccio e libro delle vacanze sul tavolo!

Evitate però di ripetere sempre che deve impegnarsi, che è pigro e svogliato..dategli  fiducia e rispettate i suoi tempi, non vi deluderà.

Parola di MammeCheFatica!

Ecco finalmente una soluzione per l’allattamento notturno!

bed nestSappiamo bene quanto nei primi mesi dopo la gravidanza sia faticoso per una mamma dover allattare anche di notte. Svegliarsi spesso non permette un adeguato riposo e ciò non fa altro che indebolire ancor di più dal punto di vista psicofisico la neo mamma. Per fortuna, però, le nostre amiche di The Milk Bar a Roma ci hanno informato di questa nuova brillante soluzione per favorire l’alimentazione notturna.

Si tratta di una culla, di nome The BedNest, progettata in modo tale da atteccarsi al lettone che permette facili allattamenti notturni. Può essere utilizzata come co-sleeper, come culla o come lettino trasportabile. La culla potrà’ essere acquistata o noleggiata, e viene consegnata direttamente a casa vostra. Se si acquista una culla Bednest, l’azienda dopo il vostro utilizzo puo’ riacquistarla per il 50% del valore di acquisto, così’ da evitare problemi quando non vi serve piu’! Se invece decidete per la formula di noleggio, basta dire loro di venire a riprenderla quando il vostro bambino e’ diventato troppo grande. Potete andare al negozio The Milk Bar Roma per vedere la culla dal vivo e capire come funziona e chiedere informazioni per qualsiasi dubbio. Se apprezzate quanto noi questa nuova scoperta, potete acquistare o noleggiare oggi stesso la vostra culla BedNest al sito www.bednest.com ed inserire il codice TMBR5 per uno sconto!

Si può o non si può…? (parte prima)

mamma e bambinaSempre più spesso arrivano in consultazione genitori disperati, stanchi e sfiduciati..la maggior parte di loro è alle prese con dei veri e propri “principini” o “principesse” di casa, che pur avendo 2,3,4 anni sono così potenti da imporre agli adulti il loro volere.

“Com’è potuto accadere? Mio figlio era un angioletto prma!” si domandano questi genitori disorientati. Noi, per professione ed etica, non colpevolizziamo nessuno, non spetta a noi giudicare, sappiamo bene quanto sia faticoso svolgere il mestiere genitoriale. Possiamo però dare qualche strumento per riflettere su quello sta succedendo. Dalle descrizioni fatte pare proprio che in casa non ci siano regole (a parte quelle dettate dai piccoli “diavoletti”), si può fare quello che si vuole e non si ubbidisce mai. Ma questo è un problema perchè le regole, se impartite con una certa coerenza, danno ai figli certezze, sicurezze e indirizzi di comportamento. Ricordiamoci che sono atti d’amore, che i bambini richiedono con insistenza quando provocano e si impuntano in modo sfiancante.

(continua…)